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Riprendiamo LIBERO di oggi, 19/05/2024, pag. 15, con il titolo "Alle Europee ammessa una lista che vuole la distruzione di Israele", la cronaca di Mauro Zanon
In Francia, i simpatizzanti di Hamas fanno sul serio. Nei giorni in cui il Muro dei Giusti presso il Memoriale dell’Olocausto a Parigi è stato vandalizzato con le mani rosse, riferimento al massacro da parte della folla palestinese di due riservisti israeliani a Ramallah nell’ottobre 2000, e un clandestino algerino di 29 anni ha tentato di incendiare una sinagoga a Rouen, l’Unione dei democratici musulmani francesi (Udmf), partito islamista fondato da Nagib Azergui, ha presentato una lista per le elezioni europee del 9 giugno denominata “Free Palestine”, che è stata convalidata dal ministero dell’Interno guidato da Gérald Darmanin. Il movimento islamista, che alle Europee del 2019 aveva ottenuto 28mila voti pari allo 0,13% a livello nazionale, chiede «un cambiamento radicale della diplomazia francese ed europea» con l’introduzione di sanzioni contro lo Stato ebraico, tra cui il divieto di vendita di armi, un embargo commerciale e l’esclusione degli atleti israeliani da tutte le competizioni internazionali. Ma vuole anche «far sentire la voce del popolo palestinese» e «combattere la contaminazione delle idee dell’estrema destra che prendono di mira i cittadini di confessione musulmana», ha spiegato il presidente Azergui, che sarà anche capolista alle Europee. SPAGNA, GERMANIA, BELGIO La simpatia per Hamas è messa nero su bianco nel programma della lista “Free Palestine”: Hamas, il Movimento per il Jihad islamico in Palestina e il Fronte popolare per la liberazione della Palestina devono essere rimossi dall’elenco delle organizzazioni riconosciute come terroristiche dall’Unione europea, e deve essere imposto il divieto per qualsiasi cittadino di un Paese dell’Ue di arruolarsi nell’esercito israeliano, pena l’incriminazione per crimini di guerra. Come riportato dal Figaro, la lista non sarà solo francese. “Free Palestine” sarà una coalizione che riunirà i «partiti indipendenti che condividono la stessa etica musulmana», in Francia con l’Udmf, in Spagna col Partido Andalusi, in Germania col BIG Partei, in Belgio con la lista guidata da Fouad Ahidar (uno che ha paragonato il massacro del 7 ottobre «a una piccola risposta data da una parte di Hamas» alle azioni di Israele), nei Paesi Bassi con Nida e in Svezia col Partiet Nyans. «Siamo di fronte a una concorrenza molto agguerrita», ha dichiarato Nagib Azergui, riferendosi alla “France insoumise” di Jean-Luc Mélenchon, il partito della sinistra radicale francese che dall’inizio della campagna elettorale soffia sulla retorica propalestinese e si è sempre rifiutato di qualificare Hamas come un’organizzazione terroristica (tra i membri della France insoumise, si distingue in particolare l’avvocatessa franco-palestinese Rima Hassan, candidata alle Europee e simpatizzante di Hamas). LA STRATEGIA Per Florence Bergeaud-Blackler, ricercatrice del Cnrs e autrice dell’inchiesta “Frères Musulmans” (2023), Azergui, leader dell’Udmf, sta portando avanti la tipica strategia del gruppo. Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@liberoquotidiano.it |
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