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Riprendiamo da LIBERO di oggi 11/05/2024, a pag. 1/4, con il titolo "Gli studenti pro-Gaza? Non li vota nessuno", il commento di Daniele Capezzone.
Ore e ore di televisione. Capi-capetti-capesse perennemente collegati con talk-show e approfondimenti vari, con tanto di faccine ingrugnate e comizietti petulanti. Conduttori e conduttrici di sinistra in estasi che, vedendoli inquadrati, avrebbero interrotto pure l’ospite più autorevole: “Un momento, sentiamo i ragazzi in collegamento...”. In un paio d’anni, pure nei telegiornali, saranno andati in onda centinaia di servizi sulle loro proteste, su ogni loro singola chiassata, sui loro slogan ripetitivi quanto scontati. Almeno dall’autunno del 2022, hanno letteralmente imperversato: caos e aggressioni alla Sapienza, solidarietà all’ineffabile Cospito, piazzate assortite alla Statale di Milano, manifestazioni delle “tendine”, fino all’interminabile sequenza - dal 7 ottobre scorso fino a oggi - delle convocazioni pro Palestina (più spesso, direttamente anti Israele). L’ULTRASINISTRA Di chi stiamo parlando? Dei collettivi universitari di ultrasinistra “Cambiare Rotta”, denominazione ormai entrata nelle nostre teste, diventata perfino familiare per quante volte ce la siamo sentita ripetere. Come se si fosse trattato di un’organizzazione significativa, autenticamente rappresentativa, effettivamente radicata tra gli studenti. ESPOSIZIONE MEDIATICA Intendiamoci bene: non sto collegando la “notiziabilità” di persone o movimenti alla loro consistenza numerica. Può benissimo darsi che ci siano minoranze feconde (la storia ne è piena), o iniziative convocate da piccoli gruppi e tuttavia capaci di rappresentare sensibilità più ampie. Ma non è questo il caso: qui siamoed è patologia - dentro una specie di “dittatura mediatica delle minoranze”, con microgruppi che esistono solo in funzione della loro proiezione sui media. Anzi, al contrario, è solo l’iper-esposizione sui media a proiettarli, di riflesso, sulla realtà imponendo loro un minimo di presenza fisica: totalmente insufficiente, però, come la prova elettorale di questa settimana ha dimostrato in modo spettacolare. Il palloncino si è sgonfiato. Diciamolo meglio: è sempre stato sgonfio, nonostante il doping mediatico. Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@liberoquotidiano.it |
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