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Riprendiamo da LIBERO del 03/04/2024, a pag. 8, con il titolo "Tensione sul 25 aprile tra Brigata Ebraica e ANPI" cronaca di Daniele Dell'Orco.
Il nuovo presidente provinciale di Anpi Milano, Primo Minelli, ha un sogno nel cassetto impossibile da realizzare: un 25 aprile pacifico con israeliani e palestinesi in piazza insieme. Dopo aver preso in carico il ruolo dal suo predecessore Roberto Cenati, che con 13 annidi “carriera” alle spalle è caduto proprio a causa dell’eterno scontro tra sinistra antagonista continuamente pro-Palestinese e Comunità ebraica (si disse contrario allo slogan “Impedire il genocidio” scelto dall’Anpi nazionale e dalla Cgil per la manifestazione del 9 marzo a Roma), Minelli vorrebbe riuscire a fare ciò che a Cenati, da sempre molto vicino alla Brigata ebraica, non sarebbe mai potuto riuscire proprio per una questione di background. Il problema è che Minelli non si è ancora reso conto che non si tratta solo di “phisique du role” ma proprio di incompatibilità tra due anime mai andate d’accordo in passato e apertamente in conflitto nel presente. Non sarà certo la festa della Liberazione e un corteo promosso da un’associazione anacronistica a riuscire a superare steccati ben più alti dell’antifascismo del 2024. Anzi, israeliani e palestinesi (o meglio, i comunisti pro-Pal) si accusano sovente Minelli comunque ha detto fin dal suo insediamento di volerci provare. Eppure, a venti giorni dall’evento, è già scivolato sulla prima buccia di banana. In un’intervista a Repubblica ha spiegato di voler organizzare una «grande manifestazione di massa, unitaria e pacifica» dopo aver in contrato i vertici della comunità ebraica di Milano e quelli delle comunità palestinesi della Lombardia, concordando con entrambe la volontà di mettere in risalto un nuovo slogan capace di soppiantare quello «divisivo» che conteneva la parola genocidio: «Cessate il fuoco, ovunque». «AMICI UCRAINI» Romano insomma è caduto dal pero leggendo le parole del neopresidente provinciale di Anpi di Milano, visto che i riferimenti agli ostaggi sono spariti e la rinnovata vena dialettica antisemita della sinistra radicale non viene affatto menzionata. E poi anche lo slogan in sé sarebbe, secondo Romano, per niente inclusivo nei confronti degli ucraini: «Minelli parla di “Cessate il fuoco ovunque”. Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@liberoquotidiano.it |
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