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Libero Rassegna Stampa
13.06.2021 I deliri antisemiti di Chef Rubio
Commento di Andrea Scaglia

Testata: Libero
Data: 13 giugno 2021
Pagina: 9
Autore: Andrea Scaglia
Titolo: «Gli insulti antisemiti dello chef filo-Hamas»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 13/06/2021, a pag. 9, con il titolo "Gli insulti antisemiti dello chef filo-Hamas" l'analisi di Andrea Scaglia.

Rubio on Twitter: "Sono 73 anni che un popolo vive il genocidio fisico e  culturale per colpa dell'occidente colonialista, suprematista e razzista, e  il massimo che sappiamo fare è un'emoticon mani giunte “
Uno dei tweet di Chef Rubio

Premessa: chi scrive è allergico ai reati d'opinione - quando non sconfinano nella diffamazione, naturalmente - e dunque sostenitore persino della libertà di stronzata. D'altro canto, esiste una legge in Italia, la cosiddetta legge Mancino, che in teoria sanzionerebbe frasi, gesti e azioni che possano incitare all'odio e alla violenza per motivi razziali, etnici, religiosi. In questo senso, l'account Twitter dello Chef Rubio è un esempio di scuola: gronda odio anti-israeliano a ogni sillaba, e per la verità non è che lui lo dissimuli. Uno degli ultimi esempi - in mezzo ad altri innumerevoli - è la frase più idiota dell'anno: «La stella di David è una svastica che ce l'ha fatta». Forse voleva essere sarcastica. Invece è una cazzata immane.

Chef Rubio contro Israele: «Esseri abominevoli». Gli risponde Salvini:  «Riaprite i manicomi»
Chef Rubio

Pensare che eravamo suoi ammiratori, quando - in controtendenza con la tivù dei leccati cuochi da show - assaggiava ed esaltava le delizie delle trattorie da camionisti. Ma ormai Rubio, perlomeno in rete, è noto soprattutto per il suo sostegno alla causa palestinese - del tutto legittimo, figuriamoci - e però debordato in un livore anti-israeliano insopportabile. I suoi tweet sono una sfilza di «nazisionisti», «criminali», «violentano i bambini» e amenità del genere. Immaginiamo sia inutile intavolare una discussione, magari ricordandogli - relativamente alle paradossali accuse di "nazismo" - come, tanto per fare un esempio, il gran muftì palestinese Amin al-Husayni sia stato - lui sì - un alleato di Hitler, o quanto sia liberticida il regime di Hamas. Né si vuol mettere in discussione la libertà di criticare il governo di Tel Aviv, o di esprimere angoscia per il tragico destino di tanti innocenti morti nei bombardamenti. Il discorso non è questo, ma il violento e generalizzato astio contro lo Stato ebraico e gli israeliani tutti. Ripetiamo: nessuna censura. Peraltro, siamo convinti che le deliranti affermazioni di Rubio facciano in un certo senso persino il gioco di Israele: dimostrano infatti quanto possa essere turpe l'odio cieco, nonché inutile - e anche controproducente - per la causa che s'illude di sostenere.

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