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Chi ha paura del lupo cattivo iraniano La Repubblica islamica dell’Iran e il suo vassallo Hezbollah affermano che si stanno preparando ad attaccare Israele. Una minaccia presa molto sul serio dalla Casa Bianca, che ha annunciato la sua determinazione a difendere lo Stato ebraico e ha inviato nella zona navi da guerra e aerei da combattimento. Le nazioni occidentali e quelle arabestanno esortando i propri cittadini, che si trovano attualmente in Libano, a lasciare urgentemente questo Paese. Una dopo l'altra, le piccole e grandi compagnie aeree sospendono i loro voli verso gli aeroporti del Libano e anche di Israele, proprio mentre la stagione estiva è in pieno svolgimento. I mercati azionari asiatici sono in caduta libera. Quello che resta incomprensibile è come i media possano essere tutti d'accordo nello spiegare che dopo l'eliminazione di Ismail Haniyeh a Teheran e Abu Shukr a Beirut, gli ayatollah non hanno altra scelta. Per la cronaca, uno era capo dell'ufficio politico di Hamas, organizzazione considerata terroristica da una trentina di Paesi, in maggior parte occidentali, tra cui gli Stati Uniti, il Canada, l’Unione Europea, l’Inghilterra, l’Australia, il Giappone; anche il Consiglio federale svizzero ha preso la stessa decisione. Nessuno di questi Paesi o organizzazioni ha osato protestare contro l’Iran, che arma, finanzia e sostiene Hamas con tutti i mezzi. Abu Shukr, dal canto suo, era il braccio destro di Hassan Nasrallah, capo di Hezbollah, che gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Germania, laLega Araba e Israele riconoscono come organizzazione terroristica. L’Unione Europea si accontenta di condannare solo il suo “ramo militare.” Abu Shukr, dal canto suo, causò la morte di 241 soldati americani e di 58 paracadutisti francesi; aveva ordinato il lancio del missile che è esploso sul campo di calcio di Majid el Shams, uccidendo dodici bambini e ferendone altri trenta. Anche in questo caso nessuno chiede conto agli Ayatollah che finanziano, armano e sostengono con tutti i mezzi questo movimento terroristico. Voi mi direte che l’Iran non nasconde la sua determinazione a cancellare Israele dalla mappa geografica e che sta lavorando per raggiungere questo obiettivo attraverso i suoi satelliti, in particolare gli Houthi dello Yemen. Il mondo intero lo sa. Come disse Josep Borrell, allora Ministro degli Esteri spagnolo: “L’Iran vuole distruggere Israele – posso conviverci.” Considerata la gravità della situazione, domenica alle 22:00, ora del Giappone, i Ministri degli Esteri del G7 hanno tenuto una teleconferenza di circa 45 minuti. Come sappiamo, il G7 riunisce Germania, Canada, Stati Uniti, Francia, Italia, Giappone e Regno Unito. Il Ministro degli Esteri giapponese Kamikawa Yoko ha affermato che è importante “evitare ritorsioni per gli attacchi e calmare la situazione.” I ministri hanno confermato che si terranno in stretto coordinamento e hanno invitato l'Iran e le altre parti a dar prova di moderazione nel lanciare attacchi di rappresagliacontro Israele. In breve, queste “grandi potenze” non ritengono utile richiamare l’Iran all’ordine e si accontentano di esortarlo a “dare prova di moderazione.” takinut3@gmail.com |
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