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Compassione? Per chi, per cosa? E’ un sabato pomeriggio di vacanza nella piccola località drusa di Majd-el Shams, nel nord di Israele, dei bambini giocano a pallone.Un missile di Hezbollah lanciato dal Libano colpisce il campo di calcio. Il confine è così vicino che, nonostante l’allerta, non hanno avuto il tempo di rifugiarsi. È una carneficina. Sono 12 i morti, tutti bambini. E 30 sono rimasti feriti, tuttora ricoverati negli ospedali. Molti di loro rimarranno invalidi, tutti porteranno per sempre le conseguenze di questo terribile giorno. Ma dov’è l’oltraggio? L’indignazione? Le proteste? Le condanne? Il silenzio è assordante. Jibril Rajoub, presidente della Federcalcio palestinese, non si è fatto immediatamente avanti per esprimere la sua solidarietà. Per più di 24 ore il mondo si è rifiutato di vedere cosa era appena successo. La stampa francese, sempre in prima linea nella disinformazione sullo Stato ebraico, farà sforzi coraggiosi per cercare di diluire l'impatto dell'evento, ripetendo, senza alcun dubbio, il testo dell'AFP. Così Le Monde: “Sabato 27 luglio, il lancio di razzi sulle alture di Golan, controllate da Israele, ha ucciso dodici persone e ne ha ferite diverse.” Dodici persone! Soprattutto non si deve parlare dibambini! Non si deve pensare a questi ragazzini, a queste ragazzine che hanno perso la vita, ai loro compagni in ospedale.Poi, bisogna insistere sul fatto che Hezbollah nega ogniresponsabilità, e suggerire un’immaginaria responsabilità israeliana. Invano Israele accusa l’organizzazione terroristica, prove alla mano: il missile era di fabbricazione iraniana. Notiamo questo commento di un lettoreche i moderatori di Le Monde hanno lasciato passare senza esitazione: “Storicamente, Hezbollah (che dice che non è stato il suo missile, che mirava invece a colpire il centro di ricognizione sul Monte Hermon, ma un missile dell'Iron Dome) tende a mentire molto meno di Israele.” Ma all’inizio persino la BBC “ha dei dubbi.” A meno di 24 ore dalla tragedia questi dubbi sembrano dissipati. È arrivato il momentodelle condanne, dell'indignazione? State sognando. Solo Donald Trump si è permesso di accusare apertamente Hezbollah. E gli altri? Tutti zitti. Ancora nessuna indignazione; cosa ancora più grave, nessuna compassione per le piccole vittime. Anche se Kamala Harris è commossa dalle loro sofferenze, non ne fa parola. Quanto ad Amal Clooney, che difende la causa palestinese con tanto ardore, ha senza dubbio dimenticato che suo padre è druso come i bambini di Majd el Shams. Il fatto è che questa storia, che accade mentre tutto il mondo ha gli occhi puntati su Parigi e sui Giochi Olimpici, non interessa a nessuno. Le Nazioni Unite, l’Unione Europea e le grandi potenze hanno altre preoccupazioni, molto più urgenti: soprattutto, evitare l’escalation! La risposta israeliana deve essere “misurata”, dicono tutti all’unisono. Dobbiamo a tutti i costi risparmiare i civili e le infrastrutture di questo buon Libano. Una guerra aperta sarebbe catastrofica per la regione, soprattutto perché l’Iran si schiera con il suo fedele vassallo Hezbollah. takinut3@gmail.com |
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