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Armi americane, istruzioni per l’uso Lo Stato ebraico combatte oggi su due fronti: a sud il movimento terroristico Hamas che detiene ancora 132 ostaggi vivi o morti e che continua a lanciare i suoi missili sulle città israeliane; gli abitanti dei kibbutz e dei villaggi devastati non possono tuttora tornare nelle loro case. A nord, Hezbollah, un altro movimento terroristico, armato e finanziato dall'Iran, bombarda incessantemente la popolazione civile “in nome della solidarietà con Hamas.” Anche qui decine di migliaia di residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case e a vivere ormai da sette mesi in abitazioni precarie. Ciò non ha impedito alla Casa Bianca di annunciare che le prossime consegne di armi, e in particolare di bombe, così crudelmente necessarie, saranno temporaneamente sospese. Gli americani temono infatti che possano essere utilizzate nell'intervento militare in corso a Rafah, causando numerose vittime civili; allo stesso tempo un rapporto del Dipartimento di Stato americano segnala un possibile utilizzo a Gaza di armi fornite dagli Stati Uniti in violazione delle regole stabilite dal Congresso. Si noti che secondo i dati pubblicati oggi a Gaza, in sette mesi di guerra ci sono stati 34.000 morti – civili e “combattenti” messi insieme senza alcuna distinzione. L'esercito israeliano dichiara l'eliminazione di 15.000 terroristi di Hamas. Teniamo presente che la popolazione di Gaza è stimata a poco più di due milioni. Sappiamo che se gli Stati Uniti sono tra i maggiori produttori ed esportatori di armi al mondo, non tutti le acquistano. Occorre mostrare le credenziali ed essere pronti a dimostrare, prove alla mano, che queste armi non vengono utilizzate in violazione del diritto umanitario internazionale. Una clausola supplementare aggiunta dal presidente Biden a febbraio, non si deve porre alcun ostacolo all'ingresso di eventuali aiuti umanitari. Va chiarito che il “diritto internazionale” non esiste in quanto tale. Si tratta di un insieme di norme internazionali di origine abitudinaria e convenzionale che, per ragioni umanitarie, cercano di limitare gli effetti dei conflitti armati. Protegge le persone che non partecipano o non partecipano più al combattimento e limita i mezzi e i metodi della guerra. In linea di principio si applica quindi solo alle guerre e alle zone di conflitto. Nel 2022 gli Stati Uniti hanno venduto armi per poco più di due miliardi di dollari al Kuwait, per 300.000 dollari all’Arabia Saudita e per la stessa cifra al Qatar. Il che suggerisce che per Washington la questione dei diritti umani (e delle donne) non viene presa in considerazione. Ad ogni modo, spicca il fatto che le restrizioni imposte dal Congresso sull'uso delle armi vendute non si applicano all’esercito americano. Quest’ ultimo può quindi bombardare le popolazioni civili – con la bomba atomica come a Hiroshima e Nagasaki – o con il napalm come in Vietnam. Interrogato in questi giorni dalla senatrice repubblicana Lindsay Graham sull'uso della bomba atomica, il Capo di Stato Maggiore delle forze armate degli Stati Uniti, Charles Quinton Brown Jr. ha risposto semplicemente: “Essa ha fermato la guerra.”
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