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Informazione Corretta Rassegna Stampa
23.08.2021 IC7 - Il commento di Davide Romano: L'Afghanistan e noi
Dal 16 al 21 agosto 2021

Testata: Informazione Corretta
Data: 23 agosto 2021
Pagina: 1
Autore: Davide Romano
Titolo: «IC7 - Il commento di Davide Romano: L'Afghanistan e noi»
IC7 - Il commento di Davide Romano
Dal 16 al 21 agosto 2021

L'Afghanistan e noi

Afghanistan: il Covid19 colpisce i vertici dei Talebani

Il ritorno dei talebani a Kabul ha fatto tornare in voga uno dei mantra preferiti dagli smemorati: "la democrazia non si esporta con le armi". Uno slogan che di fronte al fallimento di tale strategia, diventa martellante. Suona buffo, detto da noi italiani che abbiamo dovuto aspettare l'intervento armato degli Alleati per cacciare Mussolini. E che dire della stessa sorte della Francia, della Germania o del Giappone? Non hanno subito anche loro un'esportazione della democrazia? Dunque iniziamo col dire che - premesso che la guerra è qualcosa di orribile, sempre - l'esportazione della democrazia con le armi, a volte, funziona. Altre volte no. Dipende anche e soprattutto da come e dove si agisce, e soprattutto contro chi. E qui è necessario affrontare un tema strategico-militare. Gli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale puntarono giustamente a colpire la testa della piovra: Hitler. Sconfitto lui (e il Giappone), il resto d'Europa (e dell'Asia) era libero. George W. Bush invece, ha dichiarato guerra all'Afghanistan e all'Iraq, cioè a due tentacoli della piovra islamista. Non alla testa. E' come se gli USA negli anni '40 avessero dichiarato guerra all'Austria, occupandola, senza poi andare a colpire Berlino.

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Ovvio che i tedeschi avrebbero sostenuto per decenni con armi e soldi gli austriaci per farli combattere contro l'occupazione statunitense. Per certi versi è quello che succede anche in Libano (con Hezbollah) o a Gaza (con Hamas): Israele combatte i tentacoli della piovra iraniana, ma finché non sarà colpita la testa a Teheran, la guerra continuerà. E a proposito di testa, come non ricordare che la testa (finanziaria) della piovra dei Fratelli Musulmani è in Qatar? E' infatti sempre da lì che arrivano i finanziamenti alle moschee più fanatiche qui in Occidente. Sarebbe dunque il caso di capire che i nemici veri sono altri, e si possono sconfiggere spesso anche solo con l'isolamento economico-finanziario. Senza guerre. Queste ultime si possono fare, ma meglio se per procura (come fa Teheran. Impariamo dai nostri nemici). In Afghanistan per esempio, c'è già un esercito di nemici storici dei talebani, perché non rendere loro pan per focaccia?

Oggi il giovane Ahmad Massoud ha radunato l'esercito di suo padre per iniziare la resistenza contro i talebani, e chiede sostegno. Con lui il vicepresidente afghano Amrullah Saleh, che contrariamente al presidente Ashraf Ghani non è scappato all'estero. Ecco, credo che se i nostri Paesi appoggiassero Massud, farebbero un grosso favore agli afghani, oltre che al mondo intero. Per esempio: perché non chiedere ai nostri governi di riconoscere come legittimo governo quello di Saleh/Massud? Sarebbe un modo per dare ancora speranza a tutte le donne e gli uomini afghani che non vogliono finire sotto i talebani. E renderebbe meno umiliante la rovinosa ritirata degli Alleati. Non dimentichiamoci infatti che la nascita dell'Emirato Islamico in Afghanistan sarà come la nascita dello Stato Islamico: ecciterà i fanatici, inducendoli a credere che la fine dell'Occidente è vicina. Non possiamo permetterlo, è una questione di sicurezza nazionale. I tanti attentati dell'ISIS in Europa negli anni scorsi insegnano.


Davide Romano
Conduttore televisivo, scrittore, collabora con La Repubblica - Milano
Già Assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Milano


takinut@gmail.com

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