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Avvenire Rassegna Stampa
27.04.2021 Iran, ancora carcere per Nazanin. La tiepida reazione del premier inglese Johnson
Cronaca di Federica Zoja

Testata: Avvenire
Data: 27 aprile 2021
Pagina: 15
Autore: Federica Zoja
Titolo: «'Propaganda contro Teheran': un altro anno di cella per Nazanin»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 27/04/2021, a pag.15 con il titolo " 'Propaganda contro Teheran': un altro anno di cella per Nazanin" la cronaca di Federica Zoja.

L'Inghilterra, di cui Nazanin Zaghari-Ratcliffe è cittadina, ha dichiarato con il premier Boris Johnson che la condanna alla prigione della donna è "ingiusta". E' tutto qui quello che la democrazia inglese ha da dire sulle sopraffazioni quotidiane di cui è responsabile il regime iraniano?

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Federica Zoja

Nazanin Zaghari-Ratcliffe sentenced to a year in Iran prison - BBC News
Nazanin Zaghari-Ratcliffe

Nazanin Zaghari-Ratcliffe, cittadina irano-britannica, è stata condannata da un tribunale rivoluzionario iraniano a un altro annodi prigione - dopo averne già scontati cinque in relazione a un primo processo - perché ritenuta colpevole di «attività di propaganda contro la Repubblica islamica». Era agli arresti domiciliaci da un mese. A renderlo noto è il suo legale, che ha annunciato l'intenzione di ricorrere in appello. Arrestata per la prima volta il 3 aprile del 2016, all'aeroporto di Teheran, dopo aver trascorso con la famiglia il capodanno persiano, la donna, allora trentasettenne, venne rinchiusa nella prigione di Evin, nella capitale iraniana, con l'accusa di aver tramato un «rovesciamento morbido» del regime con il sostegno di servizi segreti stranieri e di aver aderito a un «movimento sedizioso». La nuova condanna è «disumana» e «ingiustificata», ha commentato il ministro degli Esteri britannico, Domici Raab. Sulla stessa linea il premier Boris Johnson: «Non è giusto che Nazanin debba trascorrere ancora del tempo in prigione». A marzo, la ong Redress ha consegnato a Londra un rapporto in cui denunciava che la 42enne soffre di una grave sindrome post traumatica in seguito «ai maltrattamenti subiti» in detenzione. La donna, al pari di altri cittadini con doppia nazionalità, sembra diventata moneta di scambio nel braccio di ferro fra Repubblica islamica e Stati Uniti (e loro alleati) per l'attenuazione dell'isolamento economico e politico del regime degli ayatollah. L'accademico frano-svedese Ahmadreza Djalali, condannato alla pena capitale per «corruzione», si trova da novembre nel braccio della morte. Dimagrito e malato, non può ricevere visite. Il secondo processo a carico di Nazanin Zaghari-Radcliffe ha per oggetto la sua partecipazione a una manifestazione a Londra, di fronte all'ambasciata iraniana, nel 2009. A quanto riferito dal legale, già dipendente di un'associazione caritatevole della fondazione Thomson Reuters, Zaghari Ratcliffe non sarebbe stata ancora portata in carcere. La donna è madre di una bambina, Gabriella, che al momento del primo arresto aveva 22 mesi. La piccola ora ha 6 anni e vive nel Regno Unito con il padre Richard.

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lettere@avvenire.it

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