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Foibe e ricordo 11/02/2022

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Gentile Signora Fait, le chiedo cortesemente che ne pensa della prima pagina del giornale La Repubblica di oggi: Giorno della Memoria per gli omicidi nelle foibe.Il direttore Sig.Montanari ha trovato lo spazio per la pubblicità delle scarpe e neppure un piccolo occhiello per ricordare la tragedia su indicata. Eppure il Sig. Montanari fa parte di una famiglia che conosce il dolore e che giustamente e doverosamente ogni anno viene ricordato. Un piccolo spazio potrebbe essere dedicato anche al dolore altrui. Buona giornata e che Dio, non so se è credente,le dia tanta forza per lottare pr il Suo popolo.

Vincenzo Forte

 Gentile Vincenzo, Purtroppo sulla tragedia delle foibe e della cacciata degli italiani dalle loro terre esiste ancora molta riluttanza. Scorrendo gli articoli di Repubblica ho letto una brutta lettera del ministero dell'istruzione. "Il giorno del Ricordo può aiutare a capire che la categoria umana che si voleva piegare e culturalmente nullificare era quella italiana. Poco tempo prima era accaduto, su scala europea, alla categoria degli ebrei". Oltre al' equiparazione nauseabonda con la Shoah, quella brutta parola "categoria" riferentesi a un popolo danno molto dolore. Un dolore, una rabbia dovuti all'impotenza di far capire le cose. Tra l'altro questa lettera esce dal ministero che dovrebbe presiedere alla cultura nazionale e che paragona, in modo gretto e anche sgrammaticato, lo sterminio di un popolo al massacro degli italiani infoibati avvenuto dopo la guerra, dal 1945 al 1956. Viviamo proprio in un povero mondo dove la miseria morale la fa da padrona. Riguardo alle foibe, tragedia cui, io, triestina, mi sento molto vicina avendo vissuto quel periodo durante la mia adolescenza, noto che è ancora un argomento quasi intoccabile. Chi lo ricorda viene tacciato dalla sinistra di essere fascista. Quindi siamo sempre là, non ci si è spostati di un centimetro. Per 50 anni nessuno ne ha mai parlato e oggi chi lo fa deve avere quasi paura di essere frainteso. Quegli 11.000 italiani gettati in quei buchi neri dalle bande comuniste di Tito, aiutate dai comunisti italiani, stanno ricevendo finalmente una sepoltura dove portare un fiore. L'Italia è sempre stata nemica dei profughi istriani e dalmati tanto che la maggior parte è emigrata in Australia, USA, Canada e ricordiamo che , per aggiungere schifo all'orrore delle foibe, quando i profughi arrivarono a Bologna furono apostrofati come fascisti, fu impedito alle organizzazioni umanitarie di dar loro da bere e da mangiare e il latte preparato per i bambini fu gettato sulle rotaie dei treni. Italiani brava gente? Ho dei dubbi che i commenti sul web letti oggi hanno rinforzato. La ringrazio per le sue parole e la saluto con un Cordiale shalom

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