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Deborah Fait
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Israele è la nostra terra, Israele non ha paura. La guerra civile deve finire! 15/05/2021
Israele è la nostra terra, Israele non ha paura. La guerra civile deve finire!
Commento di Deborah Fait

A destra: la vignetta di Dry Bones: Un doppio problema per Israele. I missili di Hamas da Gaza, i sostenitori di Hamas in Israele

E' accaduto quello che Hamas, l'Iran e la Turchia volevano e cercavano, la guerra civile tra ebrei e arabi israeliani. All'inizio dei bombardamenti con migliaia di missili su Israele, mentre moriva Ido, un bambino ebreo di 5 anni, una ragazza sedicenne con suo padre, arabi, colpiti da Hamas nelle loro case. Mentre le vittime aumentavano e i feriti si moltiplicavano il Tik Tok era attivissimo e aizzava i cittadini arabi di Israele contro i loro concittadini ebrei Questo era l'obiettivo. Hamas è perfettamente conscio che anche se ci sparasse contro milioni di missili non riuscirebbe mai a distruggerci, grazie alla tecnologia israeliana, all'Iron Dome che riesce a eliminarne il 90% e grazie ai rifugi che esistono in ogni palazzo, in ogni strada e persino negli appartamenti costruiti negli ultimi 20 anni. La grande furbata di questi assassini e dei loro sponsor iraniani è stata scatenare la guerra civile e per raggiungere il loro sporco scopo hanno incominciato la propaganda sul web riuscendo a raggiungere gli arabi israeliani nel giro di minuti https://www.jpost.com/arab-israeli-conflict/tiktok-videos-spread-lies-about-israel-heres-what-you-can-do-about-it-667957.

Giovedì notte, in contemporanea con i 1200 missili lanciati su Tel Aviv e dintorni, gli arabi della cittadina di Lod sono usciti dalle case che condividevano con gli ebrei, hanno dato fuoco alle macchine, hanno bruciato sinagoghe, hanno tentato il linciaggio di chi gli arrivava a tiro, distrutto bar, alberghi, hanno assalito un ospedale e ferito medici e infermieri. Il sindaco di Lod, con voce rotta,  ha ricordato la Notte dei cristalli. Io ho pensato agli sgozzamenti nelle città israeliane del 1929 quando gli arabi hanno tagliato gole, braccia, hanno ammazzato i loro vicini ebrei con i quali fino al giorno prima bevevano il chai e giocavano a dama. Ancora oggi molti ci accusano di esserci fatti ammazzare dai nazisti come pecore al macello, senza ribellarci, quasi rassegnati al nostro destino.  Anche nel 29 gli ebrei di Hebron, di Yavne, di Tiberiade e Safed non si sono difesi, erano famiglie religiose, pacifiche, non avrebbero saputo usare la violenza contro la violenza. Dopo la Shoah, quando la mostruosità è venuta alla luce, è stato fatto un giuramento: MAI PIU'. Israele, giovedì notte, è stata attraversata da un inferno che se non verrà fermato all'istante creerà un abisso irrecuperabile tra noi, ebrei e arabi di Israele. Mai più  è il giuramento e in suo nome la violenza araba si è trovata davanti il muro della violenza ebraica. Decine di giovani (alcuni appartenenti a organizzazioni estremiste come La Familia) alla notizia dei pogrom a Lod, Acco, Kfar Kassem, Bat Yam, nella Ir Atikà (Città Vecchia) di Gerusalemme, si sono precipitati e hanno incominciato a render pan per focaccia. Il risultato purtroppo è tragico, molti feriti e qualche vittima da ambo le parti. I politici arabi, come gli ebrei, stanno chiamando all'ordine e alla fine delle violenze. Natanyahu ha parlato di anarchia che non deve esistere in una democrazia come quella israeliana dove i cittadini di ogni etnia e religione godono degli stessi diritti.

IDF says it hit 130 targets in Gaza overnight after 200 rockets fired at  Israel | The Times of Israel

Ho letto che alcuni ebrei italiani hanno dato vita a una cosa dal titolo #NotinOurNames: "Siamo un gruppo di giovani ebree e ebrei italiani, scrivono in un comunicato, In questo momento drammatico di escalation della violenza sentiamo il bisogno di prendere la parola e dire NotInOurNames, unendoci ai nostri compagni e compagne attivisti in Israele e Palestina….Diciamo NotInOurNames all'occupazione israeliana dei Territori Palestinesi e l'embargo contro Gaza che incarnano l'intollerabile violenza che il popolo palestinese subisce quotidianamente….." il comunicato va avanti contro Netanyahu e il governo che pretendono di parlare per tutti gli ebrei, persino per quelli che non amano Israele. Cosa si può dire a questi ragazzi? Che possono vivere in pace grazie all'esistenza di Israele? Che mi piacerebbe mandarli in visita a Gaza o anche a Ramallah? Che è comodo e vigliacco fare i tolleranti e progressisti nelle loro camere belle e sicure senza dover correre ogni cinque minuti in rifugio? E' facile scrivere noninmionome senza sentire il missile che cade a metri da casa tua mentre tutto intorno trema  per il botto e qualcuno viene ucciso. Non voglio essere cattiva, ma lo sono, e devo dire a questi giovani che non sanno niente di Israele, che per me i giovani ebrei sono quelli che erano in Piazza a cantare la Hatikvà e a sventolare la bandiera israeliana perché amano la democrazia del Paese che li accoglierebbe a braccia aperte in caso di pericolo. Quelli sono i veri ebrei italiani perchè amare Israele significa amare la pace, la solidarietà e la giustizia sia per gli ebrei che per gli arabi cittadini del Paese.  Amare Israele significa difenderlo non dargli addosso proprio nel momento in cui  vogliono eliminarlo. Siete ebrei? Allora vergognatevi.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


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