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Deborah Fait
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Fatou Bensouda e Israele, la persecuzione continua 14/02/2021
Fatou Bensouda e Israele, la persecuzione continua
Commento di Deborah Fait

Ecco cosa scrive Amnesty International-Italia sulle decisioni antisemite prese dalla Corte penale internazionale nella persona della sua procuratrice Fatou Bensouda, un nome un brivido, sul sito di quella che dovrebbe essere un'organizzazione per la "pace". All'interno di una fotografia con tanto di bandiera palestinese, si leggono le parole "BUONA NOTIZIA" e quanto segue: "La Corte penale internazionale potrà indagare sui crimini di guerra commessi nei territori palestinesi. Da tempo, Fatou Bensouda, procuratrice della Corte, aveva stabilito che erano stati commessi crimini di guerra nei territori occupati e aveva chiesto di aprire un’indagine contro Israele e Hamas per crimini di guerra in Cisgiordania, Gerusalemme est e Gaza. La risposta è finalmente arrivata il 5 febbraio: la Corte ha giurisdizione e potrà procedere con un’indagine". I commenti a questa notizia sono vari, dal battito di mani, alle solite offese contro Israele, sono le opinioni antisemite degli affezionati di Amnesy, una delle tante organizzazioni sedicenti per la pace che detesta Israele. https://www.facebook.com/AmnestyInternationalItalia/posts/10161088614218499

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Fatou Bensouda

Facciamo un ripasso veloce, lo avrò scritto centinaia di volte ma forse non è mai abbastanza, ripetere serve sempre dicevano gli antichi romani. Gli ebrei vivono in Giudea e Samaria da 4000 anni e non se ne sono mai andati, è sempre esistita una comunità ebraica rimasta sul territorio nonostante l'esilio del 135 e.v., quando gli ebrei furono cacciati dalla Giudea e venduti come schiavi a Roma. Dopo 20 secoli di persecuzioni, nel 1920, le nazioni europee che avevano vinto la Prima Guerra Mondiale dichiararono che quei territori avrebbero fatto parte del "Focolare ebraico" e di un futuro stato per gli ebrei.

Nel 1922 la Lega delle Nazioni ha ratificato quella decisione e nel 1946 l'articolo 80 della Carta dell'ONU, badate bene, proprio dell'ONU, ha riconfermato la sovranità ebraica sulle terre di Giudea e Samaria. Nel 1948 la Giordania approfittando della guerra contro Israele, occupò illegalmente quei territori chiamandoli "West Bank", un nome artificiale che significa a ovest del Giordano ed ebbe inizio la pulizia etnica contro gli ebrei che vivevano in quelle terre da millenni. Distrussero case, sinagoghe, cimiteri e fino al 1967 fu in atto l'occupazione giordana senza che nessuno si sognasse di farne uno stato arabo-palestinese e senza che gli arabi di quei territori pretendessero di essere chiamati palestinesi ma soprattutto senza che nessuno stato europeo condannasse lo stato Hashemita occupante di terre non sue. Non è dunque Israele che occupa territori arabi ma l'esatto contrario. I termini Cisgiordania e West Bank sono recenti, sono nomi neutri dati dagli inglesi, alla Ponzio Pilato, che nulla hanno a che vedere con la storia, come chiamare Padania il nord Italia. I cosiddetti palestinesi che vivevano in Giudea e Samaria si sentivano arabi, si chiamavano arabi e, fino a quando l'URSS non creò Arafat dandogli pieni poteri su quelli che erano pastori e contadini, non ebbero mai rivendicazioni indipendentistiche. La verità è che la vera Palestina è la Giordania la cui popolazione è per il 70% formata dagli arabi fuggiti da Israele nel 48 e, se re Abdallah non fosse stato ammazzato proprio da un "palestinese", la sua intenzione, in accordo con Golda Meir, era di portare tutti gli arabi della Cisgiordania (Giudea e Samaria) in Transgiordania (Giordania). Dopo tutte queste peripezie create soprattutto dagli inglesi che hanno sempre fatto il doppio gioco, non è difficile capire che la vera Palestina araba è la Giordania e che i territori di Giudea e Samaria, sui quali la Bensouda e il suo Tribunale pretendono di avere poteri decisionali, non sono arabi, tantomeno palestinesi. Questo organismo internazionale ha approvato la richiesta della procuratrice di aprire un procedimento contro Israele, definendo Giudea e Samaria "Territori occupati da Israele" e chiamandoli "Stato di Palestina", un vero e proprio abuso considerato che non esiste nessuno stato di Palestina. Sentite cosa scrive Gideon Levy su Haaretz, o meglio cosa scrive un ebreo antisemita sul giornale arabo in lingua ebraica: "Ogni israeliano onesto dovrebbe essere felice delle notizie arrivate il 5 febbraio dall’Aja.

La Corte penale internazionale (Cpi) ha la giurisdizione d’indagare sui presunti crimini di guerra commessi da Israele nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Finalmente, dopo 53 anni. È vero che la strada per perseguire i colpevoli è ancora lunga e forse impraticabile, ma un nuovo linguaggio – che sarà impossibile ignorare – si sta facendo strada nel dibattito vanaglorioso e arrogante d’Israele, un paese che se ne infischia del diritto internazionale" e aggiunge "Ogni insediamento di coloni è un crimine di guerra". Ecco, questa è la situazione, la persecuzione continua di Israele da parte di chi se ne infischia se la Cina massacra gli Uiguri, minoranza musulmana dello Xinjiang, di chi se ne frega del Tibet occupato dalla Cina, dei Kurdi massacrati dai musulmani e di decine e decine di popoli segregati. I cosiddetti palestinesi sono diventati padroni dei cervelli europei, li hanno lavati per bene, come solo loro con le loro invenzioni e i loro piagnistei sanno fare, e vi hanno introdotto, in verità senza troppa fatica, l'idea che Israele non ha diritto di esistere e che tutto è palestinese (ultimamente hanno campato diritti anche sulla Torre dell'Orologio di Londra). Inventare i palestinesi è stato il più grande imbroglio della storia degli ultimi secoli, un imbroglio che costringe Israele a vivere in stato di guerra da quasi un secolo, a mandare la propria gioventù a rischiare la vita per difendere il paese e a piangere migliaia di morti per terrorismo. Tutto questo dopo duemila anni di persecuzioni in Europa e dopo la Shoah. Forse il popolo di Israele avrebbe anche il diritto di essere stufo e di dire basta e Fatou Bensouda con la sua corte di giudici dovrebbero fare un ripasso della storia, quella vera.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


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