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Deborah Fait
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L'odio viene da Assisi, città della pace 27/11/2020
L'odio viene da Assisi, città della pace
Commento di Deborah Fait

A destra: la locandina dell'evento di Assisi

Il 29 novembre da Assisi verrà organizzata una video conferenza cui interverrà "the best of the best" dei nemici di Israele. Un gruppo di -eletti- che da anni vanno reclamando l'eliminazione di Israele per regalare la Terra degli ebrei a un popolo mai esistito fino al 1967 quando l'URSS designò Arafat quale artefice di simile invenzione. In seguito abbiamo visto che questa falsificazione della storia doveva servire a delegittimare Israele, a trasformarlo da democrazia quale è, a stato canaglia che "occupa" i poveri palestinesi, agli occhi di progressisti (ex comunisti), di fascisti e di "ebrei galut", come li definisce magistralmente Manfred Gerstenfeld. I nomi dei partecipanti sono tanti, nomi prestigiosi di arabi collusi con il terrorismo palestinese come Hanan Ashrawi e Yasser Abed Rabbo, non mancano naturalmente nomi di "ebrei galut", impegnati ad in chinarsi tutta la vita davanti ai nemici del proprio popolo. Nomi di italiani nemici eterni di Israele, nomi di ebrei israeliani propalestinesi e antisraeliani ( in poche parole traditori), Avraham Burg ex presidente della Knesset poi emigrato in Francia per odio contro il proprio paese, Avital Shapira del sindacato Histadrut, super estrema sinistra israeliana.

Naturalmente il tutto avrà il patrocinio del Comune di Assisi. Questa città ha per me ricordi molto spiacevoli, innanzitutto perché i frati della cittadina sono sempre stati affettuosi amici di Arafat il terrorista, accolto da loro sempre con grandi abbracci e osannato come uomo di pace…naturalmente una pace al grido entusiasta di "Israele delenda est". Ricordo inoltre un fatto accaduto anni fa proprio ad Assisi, città della pace come pretendono definirsi: una turista ebrea fu aggredita, sfregiata in volto con un coltello e le fu strappata dal collo la catenina con la Stella di Davide al grido di -sporca ebrea-. Naturalmente, appena sentita la notizia, siamo andati a manifestare ad Assisi insieme agli amici radicali, sempre accanto a noi nell'amore per Israele, e, nonostante la nostra manifestazione fosse annunciata dai media, nonostante la donna aggredita fosse con noi ( forse in speranzosa attesa delle scuse di qualcuno), nessun frate è venuto a esprimere la pur minima solidarietà o simpatia cristiana. Nessun sindaco di Assisi è venuto a scusarsi per l'atto vile di un gruppo di delinquenti della città. Altro che città della pace! La video conferenza del 29 novembre ha trovato quindi il luogo ideale dove esprimere l'ossessione anti israeliana, il titolo è tutto un programma: "RICONOSCERE LA STATO DI PALESTINA PER UNA PACE GIUSTA TRA PALESTINA E ISRAELE".

Riconoscere la Palestina? Quale? Non è mai esistita se non come area geografica che comprendeva una parte del Medio Oriente e i palestinesi non sono altro che arabi arrivati in loco a fine 800 per poter lavorare con gli ebrei che, negli yishuvim, stavano già dissodando la terra per poterla lavorare e creare il giardino in cui oggi viviamo. Il comitato promotore della conferenza di Assisi è presieduto da Tonio Dell'Olio, presbitero e giornalista, legato a Pax Christi, gruppo o movimento, chiamatelo come volete, il più antisemita che esista, dedito all'odio contro gli ebrei. Naturalmente dal basso delle menzogne cui sono avvezzi dimenticheranno di dire che il piano di spartizione della Palestina del 1947 fallì perché gli arabi lo rifiutarono in toto e, 8 ore dopo la dichiarazione di indipendenza, lo aggredirono. Cinque paesi arabi armati fino ai denti, contro il piccolo Israele appena nato e con pochi fucili a disposizione. Certe cose bisogna dirle ma, chissà come mai, i propalestinesi le dimenticano sempre. Ribadiamolo allora per la milionesima volta: Il piano di spartizione prevedeva la creazione di due stati ma uno dei due contendenti rifiutò, solo Israele accettò, e incominciarono le guerre e il terrorismo.

Quale sarebbe secondo gli organizzatori la "pace giusta"? La cancellazione di Israele! E' questo che vogliono ed è questo che accadrebbe se metà del territorio venisse consegnato ai palestinesi che farebbero entrare nel paese milioni di possibili terroristi attualmente rinchiusi in campi profughi dei circostanti paesi arabi. La perdita della terra, ebraica da millenni, milioni di palestinesi dentro il territorio ed ecco fatta la frittata. Come diceva Arafat il terrorista, gli ebrei sarebbero cacciati in mare e tutto diventerebbe Palestina, nazione mai esistita nella storia, e una seconda Shoah sarebbe messa in atto. Tra traditori, filoterroristi, cristiani fanatici antisemiti, rabbini per la giustizia, AssiPace in Palestina, organizzazione che più razzista non si può, non c'è che l'imbarazzo della scelta in questa conferenza dell'odio antiebraico. Il patrocinio della città di Assisi raggiunge la massima schifezza scrivendo sul manifesto "Giornata internazionale di solidarietà per il popolo palestinese indetta dalla Nazioni Unite." E per completare il tutto hanno utilizzato un' immagine trasmessa da tutti i canali della TV israeliana ai tempi della conferenza di pace di Oslo: due bambini, uno con la kefiah e uno con la kippà che camminano abbracciati.

Israele diffondendo questa immagine di affetto e amicizia, sperava nella pace mentre loro, i palestinesi, nello stesso momento, insegnavano ai propri figli come ammazzare gli israeliani e incominciavano a far esplodere gli autobus, i teatri e i ristoranti con migliaia di vittime. Riprodurre oggi quell'immagine è una grande , immensa ipocrisia, anni di terrorismo e di morti, migliaia di missili contro Israele, testi scolastici palestinesi pieni di odio e di inviti al martirio, l'hanno cancellata per sempre. Israele la trasmetteva ogni giorno perché sperava nella pace, sogno infranto da bombe umane e missili, terrore e sangue. Le adesioni alla conferenza sono tutto un programma: CGIL, CISL, UIL, ACLI, ARCI e la ineffabile ANPI che ad ogni 25 aprile impedisce alla bandiera della Brigata ebraica di sfilare mentre loro, i partigiani, sventolano quella palestinese. Aggiungiamo naturalmente un bel numero di associazioni cristiane, la peggiore, come ho già scritto, quella PaxChristi sempre al fianco dei terroristi, sempre storicamente piena di odio contro gli ebrei. Il peggio del peggio, quindi, avrà luogo nella cosiddetta città della pace, i nomi dei partecipanti e la loro ideologia, assicurano il linciaggio di Israele con coltelli molto affilati dalle punte avvelenate al curaro. Vorrei però confidare loro, sommessamente, che siamo abituati a pagliacciate del genere, abbiamo visto di tutto in quella parte dell'Italia che odia Israele, abbiamo visto sfilare a Roma finti kamikaze proprio mentre quelli veri facevano saltare per aria donne e bambini ebrei a Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa, abbiamo visto, a Milano, gruppi di gentiluomini calarsi i pantaloni e fare pipì sulla bandiera israeliana. Abbiamo sentito, sempre a Milano, in piazza Cavour, orde di italiani e pseudo italiani urlare "Khaybar, Khaybar, l'armata di Maometto tornerà. Ebrei tremate". La conferenza di Assisi ci fa un baffo.

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Deborah Fait 
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"


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