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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 22/07/2023
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 22/07/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Alexei Navalny supporters fear Russian dissident could face 20 more years  in prison - UPI.com
Alexey Navalny

Nel suo intervento in tribunale, in un processo che lo vede accusato di «estremismo», l’oppositore russo Alexey Navalny ha dichiarato che «la guerra in Ucraina è la più stupida e insensata del XXI secolo». Current Time.

La pubblica accusa ha chiesto per lui 20 anni di reclusione. repubblica.it

Nonostante le minacce di Mosca, l’azienda d’armi tedesca Rheinmetall s’attiene al piano di costruire una fabbrica di carri armati in Ucraina. «Non ci lasciamo distrarre dal nostro aiuto al paese», ha dichiarato il presidente del consiglio di amministrazione Armin Papperger a Bild. n-tv.de

Mercoledì notte centinaia di sostenitori del leader religioso Moqtada al Sadr hanno preso d’assalto l’ambasciata svedese a Baghdad scalandone le mura e dandole fuoco nonostante la presenza di agenti di polizia in tenuta antisommossa. Alcuni manifestanti [agitavano] copie del Corano, altri mostravano ritratti di Mohamed al Sadr, il grande ayatollah. Monica Ricci Sargentini, Corriere della sera.

Alla fine l’assalto all’ambasciata svedese e le minacce dell’Iraq [...] hanno avuto la meglio e l’ennesimo falò del Corano a Stoccolma non c’è stato. Davanti all’ambasciata di Baghdad nella capitale svedese, un rifugiato iracheno ha calpestato una copia del libro sacro dell’Islam rinunciando a bruciarlo come aveva annunciato. Nadia Boffa, HuffPost.

Subbuglio a Palazzo Chigi. La premier dà ordini ai funzionari della presidenza del consiglio neanche fossero camerieri. Un’attitudine sempre più da autocrate. [Quanto ai] giornalisti, Meloni li sopporta sempre meno, come ha dimostrato la giornata di Pompei, dove i cronisti sono stati relegati in un vagone ferroviario per non «disturbare» e poi tenuti sotto il sole per un’ora mentre Donna Giorgia e il ministro Sangiuliano facevano il giro degli scavi. Alla commemorazione di Paolo Borsellino, a Palermo, i cronisti sono stati di nuovo tenuti lontani. La Ducetta si è concessa qualche minuto (meno di dieci) per un punto stampa davanti alle telecamere. Dagoreport 1.
 
Marina Berlusconi non è un soggetto politico, ha detto un po’ ingenerosamente Giorgia Meloni. [...] In quale altro Paese del mondo occidentale si può avere, senza suscitare non dico scandalo ma reazione alcuna, un presidente del Consiglio che nomina ministro suo cognato e mette sua sorella a ricoprire un ruolo importante nel partito? Sorella e cognato di Meloni sono soggetto politico e la figlia di Berlusconi no? E comunque Meloni sbaglia: Marina Berlusconi è un soggetto politico. E politica è la lettera che ha scritto al Giornale sulla giustizia, sul rapporto tra magistratura e politica, sulla persecuzione giudiziaria del padre Silvio. Elio Vito, HuffPost.

Come se non bastasse, [alle parole di Meloni] si è aggiunta la reazione, molle come un budino, d’Antonio Tajani, che ha balbettato senza condannare le parole della premier. Nella testa dei figli del Cav, che vantano un credito da 95 milioni con il partito, ronza una domanda: ci serve ancora mantenere in vita Forza Italia? Dagoreport 2.

Carlo Nordio vuole delimitare i reati per i quali si possono usare le intercettazioni. [...] Nella mia esperienza personale ho visitato più volte il quartier generale dell’Fbi. Agli investigatori federali americani viene insegnato che i nostri investigatori sono i migliori al mondo nello scoprire cosa dicono i malavitosi nelle più varie situazioni. Ora, che quest’eccellenza italiana possa essere limitata pone molti interrogativi. [Intercettazioni a strascico: l’eccellenza italiana]. Maurizio Molinari, La7.

Molinari garantista a Tel Aviv mentre qui meno. Andrea’s Version, il Foglio.

Continuare a evocare il fascismo, la deriva illiberale e la democrazia a repentaglio ogni due per tre è operazione elettoralmente vincente per la sinistra? Alessandra Ricciardi, Italia Oggi.

Il partito laburista sarà sempre fiancheggiato dal partito della catastrofe. Credo che questa affinità segreta con la politica della catastrofe sia il tarlo che pregiudica la navigazione di qualunque vascello il partito laburista decida di varare. Un leader [di sinistra] deve essere, o almeno apparire, un po’ crudele. Non basta che ami il prossimo; deve anche odiarlo. J.M. Keynes, Sono un liberale?

Girare al Fatto le veline dei tribunali è libertà di stampa. Girare file riservati a Fabrizio Corona, predestinato (per la faccia che ha, più che per le sue colpe) alla parte del capro espiatorio, è roba che gogna e galera non bastano. Ci vorrebbe, minimo, un editoriale indignato di Marco Travaglio. Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

Piercamillo Davigo [...] non riconosceva particolare autorevolezza agli avvocati. [...] Alcune sue esternazioni sulla figura dell’avvocato mi parvero il prodotto finale d’una cultura becera che ci dipingeva come furbastri dediti a lucrare sul crimine impunito, contrastando con ogni cavillo possibile il serio lavoro dei magistrati, unico baluardo a difesa del Paese altrimenti preda di una pletora di ladri. Davide Steccanella, La giustizia degli uomini.

Davide Steccanella è l’avvocato degli «indifendibili» Cesare Battisti e Renato Vallanzasca. Da qualche giorno anche di Piercamillo Davigo. Luciano Capone, il Foglio.

Zaki: «Grazie Italia». Titolo della Stampa.

Zaki l’ingrato rifiuta il volo di Stato. L’egiziano vuole partire con un aereo di linea. Non vuole stringere la mano alla Meloni? Titolo di Libero.

Nel nostro paese resta ancora largamente inascoltato il monito di Derek Bok, già Rettore dell’Università di Harvard: «Se pensate che l’istruzione sia costosa, provate con l’ignoranza». Michele Magno, il Foglio.

Quando non c’era il terrorismo termico l’estate si batteva con ombra e limonata. Titolo della Verità.

[Tutti ridono e] il sottile umorista si sente alfine compreso. Egli ignora che i suoi pantaloni non sono abbottonati. Giuseppe Novello, Il signore di buona famiglia.

La gioventù passa. Purtroppo passa anche la vecchiaia. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti


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