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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Pensieri & Riflessioni di fronte a un mare molto salato 13/08/2018

Pensieri & Riflessioni di fronte a un mare molto salato
di Angelo Pezzana

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1. Futuro prossimo venturo
“I migranti? Distribuiamoli in tutta Europa!”, dichiarazione di Angela Merkel, riportata ieri 11 agosto 2018 sulla ‘Stampa’. Vale la previsione di Karl Marx quando scrisse che “i capitalisti stanno fornendo ai comunisti la corda con la quale saranno impiccati”. Le democrazie occidentali sono giustamente impegnate a combattere il terrorismo islamista (non sto a ricordare tutte le sigle che fanno stragi al grido di Allah Uakbar) tanto da aver dimenticato il movimento dei Fratelli Musulmani, che non perseguono il loro obiettivo per mezzo di stragi, anzi, è l’islam senza gli ‘ismi’ che si propongono di diffondere in tutto il mondo. Una prossima realtà già visibile nelle sue preoccupanti dimensioni nell’Europa del nord- come racconta con accurate analisi Manfred Gerstenfeld su Informazione Corretta- pronta a estendersi ovunque se l’appello di Angela Merkel verrà accolto.

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Al centro Jeremy Corbyn

2. Il Corbyn nascosto
Jeremy Corbyn viene criticato anche dai giornaloni internazionali, New York Times in testa, per via dell’acclarato anti-semitismo che impregna l’ ideologia del suo partito laburista. Una ignobile macchia che non sembra essergli di ostacolo a entrare da padrone a Downing Street, dopo aver sconfitto una Theresa May sempre più avvolta in un suicidio politico che pare inguaribile. Fino a ieri però Corbyn sembrava essere immune dall’accusa di odio verso Israele, fino a quando gli ebrei inglesi non si sono svegliati e hanno incominciato documentare con accurate ricerche la carriera passata e recente di chi sembrava senza rivali alle prossime elezioni. Un Corbyn che in Italia è stato accuratamente tenuto nascosto dalla disinformazione che si occupa di Israele soltanto per delegittimarne il diritto a difendersi. Ora, grazie a Fiamma Nirenstein e altri pochi giornalisti coraggiosi, sappiamo chi è veramente il probabile vincitore delle prossime elezioni in Gran Bretagna. È troppo chiedere che anche le nostre televisioni prendano atto che l’Inghilterra sta per finire nelle grinfie di un amico di Hamas, Hezbollah, di tutti i governi dittatoriali di mezzo mondo?

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Bandiere palestinesi alla manifestazione a Tel Aviv contro la Legge della nazione

3. Chi sono gli arabi che dimostrano in Israele contro la Legge della Nazione?
Sabato 11 agosto 2018, nella grande piazza Rabin, migliaia di arabi e ebrei hanno manifestato insieme contro la Legge della Nazione (IC ne ha scritto e riferito in molti servizi, per cui rinvio chi volesse rileggere i sintetici 11 capoversi della legge nei nostri archivi). Arabi, ma anche ebrei, questi ultimi schierati contro Netanyahu in nome della difesa dei diritti di tutte le minoranze. Ma gli arabi, che peraltro sono presenti in piena eguaglianza in tutte le istituzioni pubbliche di Israele, per quali diritti negati manifestavano? A nessuno sarà sfuggito il gran numero di bandiere dello stato palestinese che sventolavano accanto a slogan pacifisti che accusavano la legge in questione dei crimini più orrendi. Bandiere palestinesi, già, di uno stato che ancora non c’è, ma che nelle parole di Abu Mazen sarà un paese in cui nessun ebreo potrà mai mettere piede. Una domanda che gli ebrei manifestanti non si pongono, ci mancherebbe, ma che dovrebbero riproporla alla attenzione dei propri lettori quei cronisti che invece stanno molto attenti a non rompere le uova nel paniere palestinista, che deve sempre sembrare immacolato, quando invece è già in fieri l’immagine dell’apartheid, quella vera, di cui nessuno parla o riferisce.


Angelo Pezzana


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