Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

 
Angelo Pezzana
Israele/Analisi
<< torna all'indice della rubrica
L’Europa dorme, svegliamola 18/07/2018

L’Europa dorme, svegliamola
Commento di Angelo Pezzana

A destra: Europa e islam

Che la Francia lo voglia o no, i nodi stanno venendo al pettine. Hanno due nomi, terrorismo e islam. Cominciamo dal primo. Pur con tutte le cautele e le giustificazioni su un passato che andrebbe giudicato con ben altra severità ( si veda l’analisi di Manfred Gerstenfeld uscita ieri su IC (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=360&id=71400) la situazione deve essere gravissima se il Primo Ministro Edouard Philippe è di fatto dovuto ricorrere a leggi speciali, 80 per la precisione, di cui otto mantenute segrete. Ha un bel da spiegare che il terrorismo non è più quello di una volta, che non c’è più un capo riconoscibile per ogni organizzazione, ben localizzabile, in grado di teleguidare gli autori delle stragi, pronti a farsi ammazzare a massacro avvenuto nel nome di Allah UAkbar. Saranno pure psicolabili, diventati terroristi in carcere – ma quante condanne risibili e rilasci per ‘buona condotta’- e sarà anche vero che sono più difficili da individuare, ma per quanto tempo le forze di sicurezza hanno avuto le mani legate, persino obbligate a non rivelare le origini etniche di chi si era reso colpevole di attentati. Queste misure hanno effetto immediato. Tre queste, speciali settori controlleranno chi uscirà dalle carceri, 450 coloro che verranno rimessi in libertà a fine 2019, mentre altri 143 detenuti per atti di terrorismo islamista usciranno nel 2022. Le istituzioni locali verranno coinvolte con maggiori poteri. In più un potenziamento di tutte le forze di sicurezza “E’ indispensabile combattere il terrorismo a tempo pieno”, ha dichiarato il Primo Ministro, confermando il sospetto che ‘prima’ troppe giustificazioni avevano reso incomprensibili le vere ragioni del terrorismo che ha insanguinato la Francia.

Immagine correlata

Passiamo al secondo aspetto, l’islam. Non dobbiamo però nasconderci che questa presa d’atto sul terrorismo non è che una parte del problema, nemmeno la più grave. Se le democrazie europee – la Francia in prima fila-non si rendono conto che quella in atto è solo un aspetto della invasione islamica delle nostre società, allora la guerra è già perduta. Eppure non si può dire che le informazioni manchino oltralpe. I L’altroieri il Figaro ha pubblicato una inchiesta impressionante sulle moschee francesi, sia per il loro numero che le dimensioni. E sugli imam che le guidano. L’imam della moschea di Tolosa, Mohamed Tatai, è stato accusato apertamente dalla Union des étudiants juif de France (UEJF) e dalla LICRA (Ligue internazionale contre le racisme e l’antisémitisme) di incitazione all’odio razziale. Il sermone è stato tradotto ed è stato depositato insieme alla denuncia. Curiosamente contiene la stessa ‘hadith’ "Khaybar Khaybar ebrei tremate, l'armata di Maometto ritornerà". gridata durante la manifestazione organizzata a Milano, per la quale rassegnò le dimissioni Sumaya Abdel Kader, vicina ai Fratelli Musulmani,consigliera al comune di Milano. Su quella manifestazione rinvio al commento di Deborah Fait del 13 gennaio 2018: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=69094. Non risulta a oggi che l’esposto/denuncia abbia iniziato il suo percorso al Tribunale di Milano. Tornando all’imam di Tolosa - di origine algerina era in Francia da 30 anni - sono tutti caduti dalle nuvole, tutti lo stimavano- - con dichiarazioni severe, come quelle del Rettore della grande moschea di Parigi Dalil Boubakeur, che viene il dubbio si prestino più che altro a chiudere la polemica. La moschea di Tolosa (3.000 posti a sedere) veniva giudicata da tutte le istituzioni islamiche ‘simbolo di tolleranza’, possibile che nessuno abbia mai ascoltato i sermoni dell’imam Tatai? Infatti l’imam Boubakeur ha già rilasciato una dichiarazione in cui dà per scontata la sua buona fede. Abile lo era sicuramente, era un grande amico di Frank Touboul, presidente del Consiglio delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif) del Midi Pirenei, il quale dice oggi di sentirsi ‘tradito’. Forse se si informava prima era meglio, anche perché l’imam Tatai risulta oggi ben noto per le sue posizioni antisemite e anti Israele. Sempre sottovalutate, in nome del multiculturalismo, che con l’islam non c’entra nulla. La molteplicità delle culture è sempre stato il sale delle nostre democrazie, ogni contributo ha sempre trovato le porte aperte. L’islam è però una religione e nello stesso tempo un potere politico, infatti non esiste nessuno stato arabo-musulmano di cui l’islam non sia parte integrante. Si chiama Sharia. Se i musulmani ritengono che le società democratiche siano luoghi migliori dove vivere, saranno i benvenuti, a meno che non vogliano trasformare i nostri paesi in una copia di quelli che hanno lasciato o vogliono lasciare. È quello che sta avvenendo, nascosto dietro un confuso sipario di altre situazioni – la più vistosa è quella dei migranti clandestini, che impedisce, conniventi i media, di capire il vero obiettivo dell’islam. Chi l’ha capito è oggetto di critiche feroci, chi però sente il dovere di parlare chiaro deve mantenere forte e chiaro il proprio impegno. L’Europa dorme, è ora di svegliarla.


Angelo Pezzana


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui