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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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I santi innocenti 13/05/2023
I santi innocenti
Analisi di Michelle Mazel 

(traduzione di Yehudit Weisz)


שלהבת פס | the Jewish Community of Hebron
Shalheveth Pass


Sono delle immagini insopportabili. E’ un album che sfogliamo con profonda angoscia solo in Israele. Quello dei neonati, dei bambini piccolissimi, spietatamente assassinati da un terrorismo fanatico. Shalheveth Pass, una bambina gioiosa di appena dieci mesi, deliberatamente presa di mira da un cecchino il 26 marzo del 2001. Un importante quotidiano scrisse allora che era “una piccola colona.” Ma lei  non è la più piccola delle vittime.  Hadass Fogel aveva appena tre mesi quando è stata accoltellata a morte nella sua culla dai due terroristi che l'avevano sentita piangere perché avevano appena ucciso due dei suoi fratelli, Elad di 4 e Yoav di 10 anni, e i loro genitori, l’11 marzo del 2011 a Itamar.  Merav Hatuel aveva solo 2 anni quando dei “militanti” avevano sparato lunghe raffiche di armi automatiche contro l'auto dove lei si trovava con le sue tre sorelle “maggiori” Roni, Hadar e Hila, di 7, 9 e 11 anni, e con sua madre incinta di otto mesi, il 2 maggio del 2004.  Ahimé, ce ne sono altri, molti altri e l'elenco continua a crescere. Lo scorso febbraio, due bambini, Yaakov Israel Pelay, di 6 anni, e suo fratello Asher Menachem, di 8 anni, sono stati uccisi a Ramot quando un terrorista ha lanciato contro di loro il suo veicolo mentre aspettavano l'autobus. Tutti assassinati da degli assassini accecati da un odio di cui è difficile cogliere l'intensità: come spiegare altrimenti, ad esempio, questo accanimento su un esserino indifeso che piange nella sua culla? Tutti assassinati da uomini che si definiscono credenti “nel nome di Dio il Compassionevole, il Misericordioso”.  Imprese deprecabili, troppo spesso accolte da esplosioni di gioia a Gaza. Queste piccole vittime israeliane non hanno avuto diritto alla rilevanza mediatica che circonda i bambini palestinesi, fortunatamente pochi, colpiti mentre Tsahal rispondeva al centinaio di razzi lanciati su Israele la scorsa settimana dal movimento terroristico che è il Jihad islamista palestinese. Un movimento interamente finanziato dall'Iran e che, come questo Paese, proclama apertamente la sua volontà di distruggere lo Stato ebraico. Questi razzi hanno preso di mira, come al solito, le popolazioni civili intorno a Gaza, gli abitanti dei kibbutz, dei moshavim e delle città. È appellandosi allo stesso dio di misericordia che lanciano le loro macchine di morte contro le case, le scuole, gli asili nido. A loro non interessa niente. Sono mossi dallo stesso odio viscerale per un nemico di cui non vogliono nemmeno pronunciare il nome, preferendo “gli ebrei”, “i sionisti” o “l'occupazione” nonostante Israele si sia completamente ritirato dalla Striscia di Gaza. Tra i signori della guerra eliminati da Israele in questo nuovo episodio di una guerra senza fine, ci sono i responsabili di questi attentati.

“Gli assassinii da parte degli israeliani non rimarranno impuniti e per la resistenza tutte le opzioni sono sul tavolo” ha detto la Jihad islamica. E l'Unione Europea si permette di rilasciare un commento sinistro: “ Il diritto umanitario internazionale va rispettato.”

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Michelle Mazel

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