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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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Elezioni presidenziali francesi: ‘Ma dov'è Gerusalemme?’ 07/04/2022
Elezioni presidenziali francesi: ‘Ma dov'è Gerusalemme?’
Analisi di Michelle Mazel

(traduzione di Yehudit Weisz)


Elezioni Francia, 12 candidati alla presidenza della Repubblica | Sky TG24

Domenica prossima i francesi saranno chiamati a scegliere il nuovo inquilino dell'Eliseo, oppure a rinnovare per altri cinque anni l'affitto dell'attuale inquilino. Con l'avvicinarsi del primo turno, il Consolato Generale dell'Ambasciata di Francia in Israele ha pubblicato un volantino intitolato “Dove e come votare alle elezioni presidenziali.” Contiene gli indirizzi dei seggi elettorali di Tel-Aviv, Ashkelon, Ashdod, Haifa, Beer-Sheva ed Eilat. Quello che non si trova è l'indirizzo dei seggi elettorali di Gerusalemme, la città più grande del Paese, che conta anche il maggior numero di titolari di cittadinanza francese. Ma non si tratta solo di persone con doppia cittadinanza; in questa città santa ci sono anche molti religiosi e molte monache.  Perché allora l'ambasciata non sente il bisogno di fornire questi dettagli importanti anche nei loro confronti? È che per la Francia, la capitale di Israele, il luogo in cui si trovano la Knesset, la residenza del Presidente e quella del Primo Ministro, non è in Israele. Non che sia in un altro Paese, no! Semplicemente figura a parte, insieme ai territori palestinesi ed a Gaza. D’altronde, il Consolato Generale di Francia a Gerusalemme non dipende dall'Ambasciata, e gode di completa autonomia; il console funge da rappresentante della Francia presso l'Autorità Palestinese e la Striscia di Gaza, ma anche presso le comunità religiose di Gerusalemme e di quelle regioni. Mentre invece non dovrebbe avere contatti con funzionari israeliani, perché questa prerogativa spetta all'ambasciata. Tornando alle elezioni, secondo le informazioni sul sito web del Consolato di Gerusalemme, la prossima settimana le votazioni si svolgeranno in tre seggi elettorali. Il primo, presso la sede del consolato in via Paolo Emilio Botta, accoglierà gli elettori residenti nelle località (ebraiche)alla periferia di Gerusalemme. Mentre gli abitanti della città, ebrei e arabi di Gerusalemme, sia ad Est che ad Ovest, voteranno nei locali del Liceo Francese di Gerusalemme, in va Haneviim. Infine, è presso il Centro culturale franco-tedesco – Istituto Francese di Ramallah – che i palestinesi di Giudea e Samaria e della Striscia di Gaza potranno esercitare il loro dovere di cittadini. In breve, perché renderlo semplice quando puoi renderlo complicato? Nel testo forte, scritto da Emmanuel Macron in occasione della cena organizzata dal Crif ( Consiglio di Rappresentanza delle Comunità Ebraiche Francesi) dello scorso 24 febbraio, ma letto dal Primo Ministro poiché il Presidente della Repubblica era stato trattenuto a Bruxelles da una riunione di crisi sull'Ucraina, di sicuro una frase aveva attirato l'attenzione: “Gerusalemme è la capitale eterna del popolo ebraico. Non ho mai smesso di dirlo.”   L'Autorità Palestinese si è ritenuta offesa e il Console francese a Gerusalemme è stato convocato a Ramallah per dare spiegazioni. Era abbastanza semplice, tuttavia, a quanto pare. Con una logica che senza dubbio sarebbe sfuggita a Cartesio, per la Francia, se Gerusalemme è davvero la capitale eterna del popolo ebraico, ciò non significa che sia la capitale dello Stato ebraico, e nemmeno che faccia parte di detto Stato.

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Michelle Mazel
scrittrice israeliana nata in Francia. Ha vissuto otto anni al Cairo quando il marito era Ambasciatore d’Israele in Egitto. Profonda conoscitrice del Medio Oriente, ha scritto “La Prostituée de Jericho”, “Le Kabyle de Jérusalem” non ancora tradotti in italiano. E' in uscita il nuovo volume della trilogia/spionaggio: “Le Cheikh de Hébron".

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