Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

 
Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
<< torna all'indice della rubrica
Annessione e apartheid: di cosa si tratta esattamente? 07/05/2020
Annessione e apartheid: di cosa si tratta esattamente?
Analisi di Michelle Mazel

(Traduzione di Yehudit Weisz)


Ultimamente c'è parecchio nervosismo sulla possibilità di un'annessione da parte di Israele di una parte dei territori situati a Ovest della Giordania, secondo le linee principali del famoso ‘Accordo del secolo’ di Donald Trump. Per Israele stiamo parlando della Giudea e della Samaria, mentre coloro che si oppongono al progetto preferiscono parlare di Cisgiordania. Secondo Wikipedia " Il termine di Cisgiordania venne usato tra il 1948 e il 1967, dopo la sua annessione al regno di Transgiordania, che così era diventato il regno di Giordania ". Pertanto, a priori, questi territori, annessi per la prima volta al regno di Transgiordania, rischierebbero quindi di essere nuovamente annessi, questa volta allo Stato ebraico. Ma a proposito, a chi appartenevano in origine? Senza tornare ai tempi biblici, il che darebbe un inaccettabile vantaggio allo Stato ebraico, la storia ci insegna che facevano parte dell'Impero ottomano fino alla sconfitta di quest’ultimo nel 1917. I grandi vincitori - Gran Bretagna e Francia – si spartirono il bottino.

Conferenza di Sanremo - Wikipedia
I protagonisti della conferenza di Sanremo (1920)


La Francia si appropriò della Siria, un vasto territorio che comprendeva l'attuale Libano, mentre l’Inghilterra si prese la Palestina e l’Iraq.   Ai popoli interessati non fu chiesto alcun parere. Gli accordi di Sanremo del 1920 avevano ratificato la dichiarazione Balfour; tuttavia la Gran Bretagna si affrettò ad amputare i quattro quinti della Palestina, di cui aveva ricevuto il mandato, per consegnarli all'emiro Abdallah, figlio del suo vecchio alleato al-Ḥusayn, sharif della Mecca. Nessuno aveva menzionato la creazione di uno Stato arabo e non si parlava ancora di palestinesi per designare qualcosa di diverso dagli ebrei della Palestina. Nel 1947 le Nazioni Unite finalmente adottarono un Piano di Spartizione tra uno Stato ebraico e uno arabo – ma neppure in questo caso nessuno parlava di uno Stato palestinese. Si noti che il testo parlava ancora di Giudea e Samaria per designare il territorio che doveva tornare allo Stato arabo. Gli ebrei accettarono il piano; gli arabi lo respinsero. Il giorno dopo la Dichiarazione di Indipendenza di Israele, gli eserciti di cinque paesi arabi l'attaccarono per distruggerlo. Senza successo. L'emiro Abdallah colse comunque l'occasione per impadronirsi dei territori che avrebbero dovuto essere assegnati al futuro Stato arabo: la Cisgiordania e Gerusalemme Est. Un'annessione riconosciuta solo da Inghilterra e Pakistan. Nel frattempo, cambiò il nome del suo regno, da Transgiordania in Giordania.  Da quella data (1948) fino al 1967, non si levò alcuna voce né in Occidente né in Medio Oriente, tantomeno alle Nazioni Unite, per chiedere la creazione di uno Stato arabo sulle terre che erano state destinate a esso.  E’ una vecchia storia, certo. Oggi la Cisgiordania fa parte dell'Autorità Palestinese ai sensi degli Accordi di Oslo del 1993. Tuttavia, ciò non è del tutto esatto. In particolare era stato stipulato che: “Il Consiglio, che sarà eletto, avrà il potere su tutta la Striscia di Gaza  e sulla Cisgiordania, tranne per quel che riguarda gli insediamenti ebraici, le dislocazioni militari, gli israeliani e Gerusalemme. Entro e non oltre tre anni, inizieranno i negoziati sull’assetto definitivo, in cui verranno affrontate le questioni dei rifugiati palestinesi, di Gerusalemme, degli insediamenti israeliani, dei confini definitivi e dei problemi di sicurezza di Israele.” Come sappiamo, sono passati quasi trent'anni e i palestinesi hanno rifiutato tutte le proposte di Israele una dopo l'altra senza mai presentarne una.  Per quanto riguarda i Territori della Cisgiordania, che Israele intende annettere, si tratta di insediamenti abitati da cittadini israeliani che vorrebbero che a loro venisse applicata la legge israeliana, cosa che oggi non succede. Sì, ma l'apartheid, vi domandate? Vediamo. Da un lato del muro di separazione vivono arabi israeliani che godono degli stessi diritti degli ebrei; hanno recentemente inviato 15 deputati alla Knesset. Dall’altra parte, nessun ebreo è ammesso nei territori palestinesi!

Immagine correlata
Michelle Mazel scrittrice israeliana nata in Francia. Ha vissuto otto anni al Cairo quando il marito era Ambasciatore d’Israele in Egitto. Profonda conoscitrice del Medio Oriente, ha scritto “La Prostituée de Jericho”, “Le Kabyle de Jérusalem” non ancora tradotti in italiano. E' in uscita il nuovo volume della trilogia/spionaggio: “Le Cheikh de Hébron".


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui