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Il Giornale Rassegna Stampa
30.05.2021 Lapid-Bennett, possibile un accordo di governo ?
Lo riporta il Giornale

Testata: Il Giornale
Data: 30 maggio 2021
Pagina: 16
Autore: la redazione del Giornale
Titolo: «L'affronto di Israele, un governo senza Bibi: 'Intesa Bennett-Lapid'»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 30/05/2021, a pag. 16 l'articolo "L'affronto di Israele, un governo senza Bibi: 'Intesa Bennett-Lapid' ".


Naftali Bennett, Yair Lapid

Il leader di Yamina, Naftali Bennett, a capo della destra nazionalista, avrebbe accettato di formare una coalizione di governo con il leader di Yesh Atid, il centrista Yair Lapid, aprendo la strada alla cacciata del primo ministro Benjamin Netanyahu dopo oltre un decennio. L'indiscrezione è arrivata dai media israeliani, in attesa di conferma ufficiale, mentre Lapid si affrettava a trovare un accordo entro la scadenza del 2 giugno. Se Lapid non riuscirà a raggiungere la maggioranza entro quella data, la Knesset avrebbe 21 giorni per accordarsi su un primo ministro; altrimenti Israele andrebbe alle quinte elezioni in due anni e mezzo. Bennett avrà l'incarico di premier per i primi due anni, fino a settembre 2023, per poi passare le consegne al centrista di Yesh Atid, fino a novembre 2025. Il giuramento è atteso tra il 7 e l'8 giugno. Sempre che il partito arabo islamico Raam si astenga, condizione necessaria per avere la maggioranza, ma circostanza che disgusta parte del partito di Bennett, che minaccia la scissione in caso di appoggio arabo. Giovedì Lapid e Bennett si sono rivisti, per la prima volta dall'operazione d'Israele contro la Striscia di Gaza che aveva portato il leader di Yamina a escludere di poter formare un governo del cambiamento anti-Netanyahu.

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Niente è trapelato dal faccia a faccia, ma venerdì Bibi ha lanciato un duro attacco contro il leader di Yamina, sostenendo di aver fatto «grossi compromessi» per formare con lui un esecutivo ma che quello preferisce un «pericoloso governo di sinistra». Venerdì Lapid ha annunciato di aver trovato l'intesa con i laburisti, ai quali andranno Trasporti, Affari della Diaspora e Sicurezza pubblica. È stato anche concordato che ai partiti di destra andranno i due seggi della Commissione riservati ai membri della Knesset. Sarà il potere di veto sulle nomine.

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