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|        Dopo la festività di ferragosto, oggi, 16/08/2014, i giornali  non sono pubblicati. Informazione Corretta esce regolarmente con la  "Cartolina da Eurabia" di Ugo Volli: 
Chi ammazza i bambini e perché Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli A destra, la calunnia del sangue: gli ebrei falsamente accusati dell'uccisione di William di Norwich, 1144 Cari amici, 
in  mezzo a tutte le grandi questioni strategiche, politiche,  etiche,  tecniche, antropologiche, geopolitiche che influenzano la  guerra di Gaza  e su cui si può discutere all'infinito, infilato nella  cronaca che  cambia ogni giorno con colpi di scena sempre uguali (le  tregue imposte  dalla “comunità internazionale”, i sabotaggi degli  “alleati” allo sforzo  bellico israeliano, i razzi sparati da Gaza a  tradimento da scuole  alberghi e ospedali) c'è un piccolo dettaglio  irritante e doloroso come  una spina nel piede, con cui bisogna  assolutamente fare i conti: i  bambini di Gaza. Israele, lo sapete,  uccide i bambini palestinesi, con  una spiccata preferenza per quelli di  Gaza. Se ne sono mostrate tante  fotografie, che in realtà ritraevano  vittime della guerra civile in Iraq  e in Siria, scene da film americani  dell'orrore, perfino i poveri figli  della famiglia Fogel, ebrei di  famiglia religiosa scannati come agnelli  da due palestinesi poi  catturati, rei confessi e condannati; uno aveva  sei mesi. Ma non  importa, perché le fotografie dovrebbero ritrarre  davvero quel che  intendono denunciare, quel che conta è il concetto, non  vi pare? Del  resto ci sono un sacco di vignette pubblicate sui giornali  arabi in cui  i mostri israeliani divorano neonati innocenti; qualcosa  del genere  uscì anche dalla matita di Forattini, qualche anno fa, ve lo  ricordate?  C'era un Gesù bambino perseguitato da militari israeliani che   implorava di non essere ammazzato “di nuovo”! Istruttivo, non vi pare,   dopo la sofferta rinuncia della Chiesa a maledire il “popolo   deicidia”...   
La famiglia Fogel, sterminata da terroristi palestinesi Non importa, Ciò che sappiamo è che  gli israeliani ammazzano i  bambini palestinesi. Lo sanno tutti, no? Per  esempio quando l'araba  israeliana Suha Arraf, invitata al festival del  cinema di Venezia con  un film finanziato quasi escusivamente da fonti  pubbliche israeliane,  l'ha presentato sotto la nazionalità palestinese,  suscitando grandi  polemiche in Israele e richiesta dai media di dare  spiegazioni, ha  reagito così: "Non ho nessuna risposta. Sarei molto  felice di  rispondere circa l'assassinio di bambini a Gaza. Questa è la  mia  risposta." A Gaza non vi è una guerra provocata dai lanci di razzi  di  Hamas e più in generale dalla sua volontà di “liberare” il territorio   israeliano dall'occupazione, no. Si ammazzano bambini e basta. (http://www.tabletmag.com/scroll/181736/anger-after-director-distances-israeli-funded-film-from-israel)   E i suoi colleghi filmaker che partecipavano al festival di  Gerusalemme  hanno fatto qualche giorno fa una conferenza stampa per  chiedere una  tregua, affermando, fra l'altro “I bambini di Gaza non  godono della  protezione dei sistemi Iron Dome. Non hanno spazi  garantiti  residenziali, e nessuna sirena. I bambini che vivono a Gaza  oggi sono i  nostri partner per la pace di domani. L'uccisione e  l'orrore che  infliggiamo servono solo a spingere ogni soluzione  diplomatica più  lontano.” (http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/.premium-1.605095)   Non ci si chiede perché a Gaza non si è impiegato il cemento per   costruire rifugi ma tunnel offensivi e la tecnologia missilistica per   razzi da sparare su Israele e non su antimissili; non ci si è neanche   chiesto perché non ci sono le sirene che costano pochissimo. E non si è   fatta la domanda principale, perché Hamas vuole risolvere i problemi   della popolazione araba facendo la guerra a Israele. No, si parla solo   di “uccisione ed orrore” “inflitti” ai “bambini”. Naturale, no? Israele   ammazza i bambini, è questa la sua vocazione, e in particolare lo fa su   Gaza. Badate che non ce l'ho in particolare coi cineasti,  dichiarazioni  del genere le hanno fatto tutti, l'Unicef e i 5 stelle,  gli islamisti e i  comunisti, i fascisti e i cattolici progressisti.  L'operazione di  Israele a Gaza consiste nell'ammazzare i bambini. 
C'è un solo piccolo dettaglio da  aggiungere al quadro, per porsi  le domande giuste, ed è questo: non è  vero. Non è vero che Israele  cerchi di ammazzare i bambini a Gaza o  altrove, come peraltro fanno gli  islamisti coi bambini cristiani in Iraq  (guardate questo video per  sentirne la testimonianza: https://www.youtube.com/watch?v=V9JuMZ8spFQ).   O, se cerca di farlo, è straordinariamente inefficiente. Lo dice non   un amico di Israele, ma il New York Times, le cui posizioni sono sempre   sbilanciate dalla parte araba quasi come quelle  del “Manifesto”: “La   nostra analisi, basata su 1431 nomi [di morti arabi nell'operazione di   Gaza], mostra che il settore di popolazione che ha più probabilità di   essere fra i combattenti, gli uomini fra i 20 e i 29 anni, è anche la   più sovrarappresentata nella lista degli uccisi: essi sono il 9% del   milione e secentomila abitanti di Gaza, ma il 34% dei morti di cui è   stata data l'età. Al contrario, donne e bambini sotto i 15 anni, quelli   che è meno probabile siano bersagli legittimi [di un'azione di guerra   israeliana], erano i più sottorappresentati, dato che sono il 71% della   popolazione e solo il 33% dei morti [… sono stati colpiti in tutto] sei   neonati sotto l'anno di vita e 82 piccoli fra l'1 e i 5 anni.  (http://www.nytimes.com/2014/08/06/world/middleeast/civilian-or-not-new-fight-in-tallying-the-dead-from-the-gaza-conflict.html?_r=1).   Questi dati sono rafforzati da un'analisi in profondità sull'identità   dei primi 150 morti nell'operazione di Gaza che trovate qui (http://www.terrorism-info.org.il/Data/articles/Art_20687/E_124_14B_472268844.pdf).   Se volete verificare da soli, potete lavorare sulla lista fornita da  Al  Jazeera, che non è proprio una televisione amica di Israele, con   l'elenco completo dei morti e per la maggior parte di loro il sesso e   l'età: http://www.aljazeera.com/news/middleeast/2014/07/gaza-under-seige-naming-dead-2014710105846549528.html.   Israele sostiene che dei 1948 abitanti di Gaza uccisi fino al 10   agosto,  1068 cioè circa il 55% erano sicuramente membri combattenti dei   vari gruppi terroristici di Gaza, una percentuale particolarmente alta   per combattimenti in ambiente urbano. E come nota la BBC (http://www.bbc.com/news/world-middle-east-28688179)   le analisi dell'esercito israeliano sui precedenti conflitti sono  state  riconosciute più o meno esatte da Hamas, anche se all'inizio le   contraddiceva per ragioni propagandistiche. I dati, bisogna ricordarlo,   anche quando sono asseverati dall'Onu vengono da Hamas attraverso il  suo  “ministero della salute” e quindi sono sempre da leggere in maniera   critica (http://www.commentarymagazine.com/2014/08/08/exposing-the-uns-unreliable-data-on-gaza-casualties/) 
Mi rendo conto che questa macabra  contabilità è noiosa e contrasta  con la genuina compassione dei veri  pacifisti. Ma, che volete, i fatti  sono ostinati e se si vuole scendere  dagli alti cieli azzurri  dell'ideologia, bisogna pur tenerne conto. I  dati che vi ho citato  mostrano o che Israele è singolarmente incapace di  eseguire il proprio  programma omicida di bambini, o che ha fatto il  possibile, in quella  terribile situazione che è una guerra, per colpire i  nemici combattenti  e non le loro famiglie e i loro scudi umani;  avvertendo per esempio  quando e dove avrebbe colpito, se l'obiettivo era  vicino a luoghi  abitati e c'era il tempo di avvisare (non per esempio  se da una scuola  partiva il fuoco di sbarramento contro le truppe  israeliane che per non  morire dovevano immediatamente difendersi). 
Bambini israeliani durante un lancio di razzi Dunque gli israeliani NON hanno cercato di ammazzare i bambini, anzi, hanno cercato di NON ammazzarli; mentre i razzi di Hamas erano inviati sulle città in maniera indiscriminata, mettendo a rischio la vita di bambini, cui però lo stato ebraico aveva fornito rifugi, sirene, antimissili. E naturalmente degli affiliati di Hamas un mesetto fa hanno rapito e ucciso tre ragazzi israeliani e altri terroristi arabi hanno ammazzato i bambini dei Fogel e parecchi altri prima di loro e spesso ferito gravemente bambini in macchine fatte oggetto di lanci di sassi e bombe moltov. Ma lasciamo perdere. La domanda che voglio porvi è un'altra. Com'è che se i numeri di Hamas, Al Jazeera, New York Times e chi vi pare dimostrano che gli israeliani cercano di NON uccidere i bambini e in buon misura ci riescono (immaginate quali sarebbero i dati se l'autodifesa israeliana fosse stata indiscriminata), tutti, compresi alcuni dei migliori cineasti e intellettuali del paese, nobili pacifisti, prelati e naturalmente propagandisti islamici, dicono che gli israeliani ammazzano i bambini? Bella domanda, eh? La mia risposta è semplice. Il fatto è che gli israeliani sono prevalentemente ebrei. E gli ebrei, a loro volta, notoriamente ammazzano i bambini. Iniziò Erode con la “strage degli innocenti” concepita per eliminare Gesù prima che nascesse, a quanto si racconta. Peccato che Erode fosse di origine idumenea e non ebraica (http://it.wikipedia.org/wiki/Erode_il_Grande), che fosse stato nominato re dai Romani, che se la strage fosse davvero avvenuta (me nessun testo storico indipendente ne parla: http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_degli_innocenti) avrebbe colpito tutti i bambini EBREI, e anche che Erode il grande sia morto nell'anno 4 prima della data convenzionale della nascita di Gesù. Ma non importa, nel racconto del Vangelo secondo Matteo vi è un grande archetipo, che in qualche modo promosse una relazione fra l'uccisione di bambini e il “deicidio” di Gesù, attribuito agli ebrei anche se deciso dal procuratore romano, eseguito da soldati romani, dopo un processo romano e con un metodo di esecuzione romano con l'imputazione per Gesù di un “crimine” nazionalistico (“rex Iudeorum”). Chi più di un bambino innocente poteva avvicinarsi a Gesù vittima innocente? E se gli ebrei avevano assassinato questo, certamente ripetevano il loro crimine con quelli, in particoilare naturalmente con i bambini cristiani, ma anche con quelli musulmani, dato che gli ebrei, nel caso non lo spaeste, avevano almeno tento di ammazzare l'innocente Maometto, servendogli del montone avvelenato. L'aveva fatto una donna del suo harem, un'ebrea cui il profeta aveva ammazzato l'intera famiglia in mezzo alla strage degli ebrei seguita alla battaglia di Kybar, il primo tentativo di genocidio che anticipò Auschwitz, risparmiando solo lei per approfittare delle sue grazie. Un angelo avvertì Maometto che sputò la carne avvelenata; ma forse la vedova indomita riuscì anche nel suo scopo, visto che Maometto non si riprese mai del tutto e dopo qualche mese morì. Vignetta pubblicata sul giornale arabo Al-Raya Questa accusa di omicidio di bambini  restò propaganda d'odio e  ragione di persecuzione per molti secoli. Ma  emerse in un'aula  giudiziaria per la prima volta nel 1144 a Norwich, in   Inghilterra,  quando l'intera comunità ebraica fu sterminata dopo  orribili torture,  per l'accusa di aver ucciso un bambino, detto William  di Norwich, per  usare il suo sangue nella confezione del pane azzimo per  Pasqua (http://en.wikipedia.org/wiki/Blood_libel).   Nei nove secoli che sono seguiti, questa calunnia è stata ripetuta   molte centinaia di volte in molte varianti, provocando sofferenze   infinite: in Russia, in Siria (il caso di Damasco nel 1840, http://en.wikipedia.org/wiki/Damascus_affair), in Italia fra l'altro a  Trento (http://it.wikipedia.org/wiki/Simonino_di_Trento)   a Treviso e a Marostica, in Austria, in Polonia, in mezzo mondo,  spesso  con l'appoggio pieno di giornali e gerarchie cattoliche,  protestanti,  ortodosse, islamiche.  
Non occorre essere consapevolmente antisemiti per essere influenzati da questa narrazione, che purtroppo fa parte da secoli dei luoghi comuni cui non si fa molto caso. Gli inglesi sono altezzosi, i calabresi vendicativi, i tedeschi disciplinati, i bolognesi ghiottoni, i cinesi crudeli... e gli ebrei ammazzano i bambini (e inoltre sono avari, ricchissimi, sovversivi, molto intelligenti, terribilmente solidali fra loro, desiderosi di potere eccetera eccetera). C'è qualcuno che usa cinicamente questi luoghi comuni per diffamare gli altri; ma la maggior parte della gente semplicemente se ne lascia attraversare, li tiene sul fondo del magazzino della memoria, e quando è il momento buono li tira fuori, o meglio, crede facilmente a chi li utilizza. Se l'esercito israeliano ammazza i bambini di Gaza, la colpa è di Erode, o degli apologisti cristiani dei primi secoli che volevano scaricare sugli ebrei la colpa dell'uccisione di Gesù o dei discendenti di Maometto che volevano rendere etnicamente e religiosamente pura le terre che conquistavano. Non sono buone ragioni, è chiaro. Bisognerebbe guardare la realtà, non le favole ripetute per millenni ai bambini (e agli adulti). Ma che ancora la calunnia del sangue di Norwich si usi contro l'esercito israeliano la dice lunga sulla distinzione fra antisionismo e antisemitismo. Ugo Volli  | 
  
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