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Norvegia: più antisemiti di quanti indicati da un recente sondaggio
La Norvegia è molto più antisemita di quanto indichi il recente studio "Antisemitism in Norway? - The Norwegian population's attitude towards Jews and other minorities" - Antisemitismo in Norvegia? Atteggiamento dei norvegesi verso gli ebrei e le altre minoranze - come dimostrato dai dati raccolti (1). Questo studio, pubblicato il mese scorso dall'Oslo Center for Studies of Holocaust and Religious Minorities, pur dando informazioni interessanti, non affronta questioni importanti, come "l'antisemitismo part-time" del Primo Ministro norvegese e di altri membri del governo, che emerge dsi loro atti e dalle loro dichiarazioni alla luce della definizione europea di antisemitismo (2). Nello studio si evidenzia che l'8% dei norvegesi non vuole dei vicini di casa ebrei e nemmeno come amici (3). Circa l'11% ha un'antipatia verso gli ebrei (4) e il 12,5% ha dei pregiudizi radicati contro gli ebrei (5). Il 13% crede che gli ebrei siano i primi colpevoli delle persecuzioni antisemite (6). Il riassunto della versione inglese denuncia un antisemitismo "contenuto" e "in linea" con Regno Unito, Danimarca e Svezia. Con altre parole: "Ci sono degli antisemiti in Norvegia, ma il fenomeno è comune a tutta l'Europa del dopoguerra e noi in fondo non ne abbiamo così tanti come dicono quelli che ci accusano". La prima critica mossa allo studio all'interno della stessa Norvegia si rivolge alla mancanza di dati sull'antisemitismo tra i musulmani norvegesi. Il campione di 1.500 persone usato per i sondaggi sarebbe stato sufficientemente ampio per raccogliere dati a riguardo, se avesse compreso una percentuale di musulmani proporzionale alla loro presenza in Norvegia, ma la loro rappresentazione era irrilevante. Gli atteggiamenti negativi verso gli ebrei sono stati spiegati nel sondaggio in due modi, tra cui uno è il ruolo di Israele nel conflitto mediorientale. Proprio su questo punto si sarebbe dovuto fare ulteriore ricerca: chi sono i membri delle élite che manipolano l'opinione pubblica norvegese dipingendo Israele come uno Stato criminale mentre tacciono sulla propaganda palestinese che inneggia ai martiri e incita al genocidio? La seconda ragione dell'ostilità contro gli ebrei è il classico antisemitismo occidentale, colmo di stereotipi antiebraici. In un altro studio si è denunciato che i ragazzi ebrei di Oslo nelle scuole superiori subiscono attacchi verbali o fisici almeno due o tre volte al mese (7). Questo nuovo sondaggio mostra anche come la Shoah sia usata contro Israele e contro gli ebrei in generale. In Norvegia c'è una profonda convinzione che l'insegnamento della Shoah sia necessario, ma 2/3 degli intervistati hanno dichiarato che "sono indignati dal modo in cui gli ebrei, con la loro particolare storia, trattano i palestinesi" (8). Il 38% degli intervistati stravolge la Shoah, ritraendo gli ebrei israeliani come moderni nazisti (9), convinti che Israele tratti i palestinesi come i nazisti trattavano gli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Secondo la definizione europea di antisemitismo, questa posizione è antisemita, pertanto se ne deduce che il numero degli antisemiti norvegesi è di 1.5 milioni. Questi norvegesi sono più che antisemiti part-time. Sono anche criminali ideologici perché falsamente accusano Israele delle più crudeli efferatezze, mentre trascurano gli elementi nazisti nella storia e politica palestinesi, come ad esempio il ruolo del Gran Muftì di Gerusalemme Hajj Amin al-Husseini nella creazione delle truppe SS in Bosnia e Kossovo, il tentativo fallito degli arabi di massacrare gli ebrei nel 1948, e la carta costitutiva di Hamas che incita al genocidio degli ebrei. Il disinteresse per questi argomenti è diretta conseguenza dell'azione dei media norvegesi, degli atti dei ministri "antisemiti part-time", delle dichiarazioni dei sindacalisti, di uomini di chiesa e accademici. La comunità ebraica, che ha mantenuto finora un profilo basso, ha denunciato che almeno la metà degli ebrei norvegesi è stata vittima di attacchi antisemiti (10), accusando i media di diffondere l'antisemitismo. Ciò di cui si ha bisogno ora non è una migliore diplomazia israeliana. Qualsiasi cosa Israele dica sarà manipolato o ignorato dai media norvegesi. Il governo israeliano può invece finanziare uno studio a completamento di questo sondaggio fatto in Norvegia, che abbia ad oggetto: i pregiudizi dei media norvegesi, un comparazione di quante volte i media nominano gli insediamenti israeliani rispetto a quante volte nominano gli intenti genocidi contenuti nella carta costitutiva di Hamas o l'esaltazione dei terroristi suicidi da parte dell'ANP. Si dovrebbe anche documentare il disinteresse per il feroce antisemitismo che sta dilagando nel mondo arabo e musulmano, che è paragonabile all'antisemitismo nazista, come dimostra lo studio di Robert Wistrich (11). Uno studio di questo tipo porterebbe alla luce informazioni estremamente importanti sul meccanismo del 'doppio standard', applicato contro Israele da gran parte delle élite norvegesi e considerato come forma di antisemitismo secondo la comune definizione europea. Uno studio di questo tipo farebbe emergere un antisemitismo molto più profondo rispetto a quando evidenziato in questo sondaggio. (1) “Antisemitism in Norway?- The Norwegian Population’s Attittude torwards Jews and other Minorities”, Report from the Center for Studies of Holocaust and Religious Minorities, May 2012. Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. |
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