Dall'OPINIONE del 14/06/2008, un articolo di Michael Sfaradi sul divieto di infibulazione in Egitto.
Il governo egiziano, sotto la spinta di organizzazioni internazionali e con il beneplacito della moglie del presidente Mubarak, ha approvato una legge che vieta l’infibulazione femminile.
Sotto il nome di infibulazione, vengono raccolte tutte le mutilazioni religioso-tradizionali dei genitali femminili.
Si va dal semplice taglio della punta del clitoride con fuoriuscita di simboliche gocce sangue, che non comporta quasi nessuna conseguenza, all’asportazione del clitoride con taglio totale o parziale delle piccole labbra.
L’infibulazione denominata sudanese, prevede l’asportazione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra con cauterizzazione; cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.
Queste pratiche ledono gravemente sia la vita sessuale sia la salute delle donne. I rapporti sessuali di chi subisce questa pratica, vengono impossibilitati fino alla defibulazione (cioè alla scucitura della vulva), che viene effettuata direttamente dallo sposo prima della consumazione del matrimonio.
Si può immaginare quanto sia romantica la prima notte di nozze. L'infibulazione ha lo scopo di conservare la verginità al futuro sposo e di rendere la donna una specie di oggetto sessuale incapace di provare piacere.
Sia chiaro che in tutto ciò non c’è alcun vantaggio dal punto di vista medico, anzi, le conseguenze sono tragiche.
I rapporti diventano dolorosi e c’è la possibile insorgenza di cistiti, ritenzione urinaria e infezioni vaginali.
Sarebbe un grave errore pensare che la questione non riguardi l’Europa o l’Italia, e sono due i motivi che ci toccano da vicino: Anche se in Italia l’infibulazione è vietata, sappiamo che all’interno di diverse famiglie di immigrati extracomunitari viene comunque praticata da medici o, peggio ancora, da praticanti loro connazionali, lontano da ogni igiene e non in ambiente sterile, ma la cosa che dovrebbe farci seriamente riflettere e mettere in guardia le donne italiane sposate con cittadini extracomunitari, è che negli ultimi anni ci sono stati alcuni casi di bambine italiane nate da matrimoni misti, padre musulmano e madre italiana, che durante viaggi nei paesi d’origine del genitore sono state infibulate.
La speranza che in Egitto le cose cambino con l’entrata in vigore di questa nuova legge, tanto osteggiata dalla forza politica dei fratelli musulmani, è minima perché in uno dei paragrafi si è volutamente lasciata aperta la possibilità di continuare impunemente con questa pratica.
Anche se da una parte la legge sanziona chi la infrange sia dal punto di vista penale che da quello civile, dall’altra prevede la possibilità che le giovani donne, nel caso in cui ce ne sia effettivo bisogno dal punto di vista medico, possano ancora essere infibulate.
Dal momento che sappiamo che non c’è nessun motivo medico che possa consigliare questa brutalità, tutto fa pensare che la legge sia stata emanata solo per mettere a tacere chi nel mondo contesta l’infibulazione e nel contempo lasciare tutto come era prima.
Si potrebbe credere che questa novità, in un paese islamico, sia oggettivamente un grande passo avanti per quello che riguarda la civilizzazione di certe aree geografiche e una pietra miliare verso il riconoscimento dei diritti delle donne nella società arabo-musulmana, ma ha tanto l’aria della presa in giro.
Certi modi e costumi, sono duri a morire, soprattutto nelle popolazioni che fanno della religione e delle tradizioni il loro modus vivendi.
Ci è difficile credere in un cambiamento nei confronti delle donne che sia dettato soltanto da una legge che, tra l’altro, non ha quel carattere di rigidità che richiederebbe.
Una legge non cambia una mentalità radicata nei secoli, per rimuovere una cosa di questo tipo serve l’educazione al rispetto della persona.
Da una parte gli uomini debbono imparare ad accettare le compagne alla pari, e dall’altra le donne iniziare a ribellarsi a pratiche umilianti rifiutando di far toccare le loro figlie.
Anche se speriamo di essere smentiti, crediamo che le mutilazioni continueranno e che per ogni bambina nata ci sarà una “ragione medica” che giustificherà un altro sopruso, perché i legislatori hanno emanato sia la legge che l’inganno.
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