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Lettera: Le veritā sugli ospedali di Gaza Cara, carissima Deborah, solitaria voce che grida, nel deserto della facile e strabica ipocrisia "occidentale". Vengo alla questione. Io non sono mai stato in Israele, tanto meno a Gaza, per questo chiedo a Lei come siano possibili queste affermazioni da parte di professionisti "onesti", tenuto conto delle tante testimonianze riportate, tra gli altri, dagli stessi militari dell'IDF con dettagliati reportage fotografici? La ringrazio, e la prego di continuare a tenerci informati e di regalarci le sue preziose opinioni!! Shalom! Antonio Garzoni Caro Antonio, Le dichiarazioni dei medici di Gaza sono facilmente spiegabili: sono degli “onesti” membri o seguaci di Hamas. A Gaza č difficile trovare qualcuno non coinvolto con il terrorismo. Noa Argamani, l’ostaggio liberato mesi fa, ha dichiarato, dopo quella tremenda esperienza “A Gaza vi sono due milioni di terroristi”. I medici degli ospedali e tutto il personale non potevano non sentire le ruspe sotto i loro piedi e non potevano vedere i passaggi aperti persino sotto i letti dei pazienti o nelle sale chirurgiche. Quello che ora affermano va riassunto in una sola parola: Taqiyah, l’arte del mentire, squisitamente islamica. Mentire, mentire, mentire, fare le vittime, abbiamo visto che paga. Mentono, ammazzano, odiano eppure l’occidente li adora. Gli europei sono in piena sindrome di Stoccolma e questo fa molta paura. La ringrazio per le sue bellissime parole. Un affettuoso shalom Deborah Fait |
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