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Un liceo di Taranto vuole affiancare il Giorno della Memoria con la memoria del 'genocidio' palestinese
Liceo Galileo Ferraris di Taranto: la scuola ha messo un proclama che è degno di un pamphlet di Hamas Buongiorno. Neppure Hamas arriva a sostenere che “A Gaza si sta consumando una catastrofe umanitaria senza precedenti. Oltre 60 mila civili, per la maggior parte bambini, donne e anziani, sono stati uccisi; più del 90% delle abitazioni è stato raso al suolo; più di due milioni di persone sono ammassate in poche e limitate aree costiere, senza accesso a cibo, acqua, medicine. Mentre in Cisgiordania si intensificano occupazioni illegali, uccisioni, arresti di massa e deportazioni forzate, nei giorni scorsi a Gaza è scattata l’operazione di distruzione finale”. Come se non bastasse, si legge di “logica antica e mortifera della vendetta”; di “gravissime e sproporzionate violazioni del diritto alla vita, dei diritti umani in generale e del diritto internazionale realizzate da Israele”; di “crisi a Gaza, risultato di una lunga storia di occupazione, blocco e violenze”; di “sterminio sistematico di un popolo, perpetrato in questo momento sulla costa orientale del Mediterraneo”; di “aggressione spropositata ed abnorme”; e, naturalmente, di “tentativo di genocidio del popolo palestinese”. Un vero florilegio di pregiudizi a buon mercato. Ma il vero capolavoro è nella banalizzazione e relativizzazione della Shoah, con tanto di prospettata sostituzione della sua memoria, laddove si chiede retoricamente se “All’annuale “Giornata della Memoria” della Shoah in cui il popolo ebraico fu oggetto di sterminio ad opera della barbarie nazista, non debba affiancarsi nelle nostre scuole una nuova “Giornata della Memoria” del genocidio del popolo palestinese ad opera del governo di Israele!” Rinnovando l’auspicio che codesto Ministero provveda a porre un freno a tanto marchiani spropositi, ci porgono cordiali saluti, Andrea Atzeni IL COLLEGIO DEI DOCENTI CONSIDERATA l’enorme gravità dei fatti in corso di svolgimento nella Striscia di Gaza; DELIBERA
DICHIARAZIONE SU GAZA A Gaza si sta consumando una catastrofe umanitaria senza precedenti. Oltre 60 mila civili, per la maggior parte bambini, donne e anziani, sono stati uccisi; più del 90% delle abitazioni è stato raso al suolo; più di due milioni di persone sono ammassate in poche e limitate aree costiere, senza accesso a cibo, acqua, medicine. Mentre in Cisgiordania si intensificano occupazioni illegali, uccisioni, arresti di massa e deportazioni forzate, nei giorni scorsi a Gaza è scattata l’operazione di distruzione finale. L’orrendo attacco terroristico condotto barbaramente da parte di Hamas contro inermi cittadini israeliani il 7 ottobre 2023, è da noi censurato senza attenuanti: l’odio non giustifica mai l’odio, ed educare alla pace si realizza anche nel rifiutare con forza la logica antica e mortifera della vendetta. Ma, nel contempo, quell’attacco privo di scuse non può giustificare da nessun punto di vista le successive gravissime e sproporzionate violazioni del diritto alla vita, dei diritti umani in generale e del diritto internazionale realizzate da Israele sui due milioni di Palestinesi concentrati a Gaza. Di fronte a queste gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani noi, docenti del Liceo “G. Ferraris”, riconoscendo l’importanza dell’educazione e della sensibilizzazione per promuovere una cultura di pace e di rispetto dei diritti umani, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione e condanna per la situazione umanitaria critica a Gaza e vogliamo richiamare l’attenzione sulla gravità della situazione in atto. La crisi a Gaza – risultato di una lunga storia di occupazione, blocco e violenze – configura una situazione di emergenza umanitaria talmente grave da esigere che la comunità internazionale predisponga ogni mezzo idoneo a proteggere i civili e a garantire il rispetto del diritto internazionale. Condanniamo, dunque, le violazioni del diritto internazionale richiedendone finalmente la piena e rispettosa applicazione. Uniamo la nostra voce a quella di quanti chiedono con forza che vengano applicate le risoluzioni delle Nazioni Unite e le norme del diritto internazionale per la protezione dei diritti umani, così evidentemente e gravemente violati, e quindi il rispetto degli obblighi derivanti da tre diverse pronunce della Corte Internazionale di Giustizia relative alla plausibile violazione della Convenzione sul Genocidio, dal suo parere consultivo e dalle norme di diritto internazionale, che negli ultimi due anni sono state completamente ignorate dal Governo di Israele. Questi crimini non devono essere commessi o accettati, neppure per via indiretta di complicità o acquiescenza, nel nostro nome di educatori di una scuola della Repubblica Italiana: di conseguenza, non possiamo né vogliamo rimanere silenti di fronte allo sterminio sistematico di un popolo, perpetrato in questo momento sulla costa orientale del Mediterraneo. È dunque fondamentale, possibile, giusto e necessario che, anche grazie all’intervento umanitario dello Stato italiano, vengano garantiti l’accesso all’assistenza umanitaria, la protezione dei civili e la fine immediata della violenza. Tanto è dovuto, per rispetto alle vittime di un’aggressione spropositata ed abnorme, ma anche per tenere fede al compito educativo che la Repubblica ci assegna. “Mai più”, fu detto in passato con riferimento a guerre e genocidi: “Mai più” affermiamo noi oggi. |
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