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Il Foglio Rassegna Stampa
06.10.2012 Fugge in Usa il cameraman di Ahmadinejad
Cronaca di Matteo Matzuzzi

Testata: Il Foglio
Data: 06 ottobre 2012
Pagina: 1
Autore: Matteo Matzuzzi
Titolo: «E grazie dei video !»

Sul FOGLIO di oggi, 06/10/2012, a pag.1, con il titolo "E grazie dei video !", Matteo Matzuzzi racconta la fuga verso la libertà dell'ex cameraman di Ahmadinejad e le sue rivelazioni alla Cia.
Ecco l'artcolo:

nel cerchio rosso Hassan Golkhanban

Roma. Mentre le intelligence occidentali da anni cercano senza sosta di individuare i siti nucleari iraniani, immaginandone i corridoi e le stanze segrete sotterranee dove si arricchisce l’uranio, è un ex cameraman di Teheran a consegnare alla Cia decine di video e di foto che ritraggono il presidente Mahmoud Ahmadinejad e la Guida suprema Ali Khamenei intenti a visitare le centrali che nessuno ha mai visto. Lo scoop è del sito debka.com, vicino all’intelligence israeliana che spesso è attendibile (altre volte no). Sarebbe stato Hassan Golkhanban, quarantenne cineoperatore iraniano, a cedere ai servizi americani tutto il materiale raccolto negli anni in cui (per professione) seguiva gli alti vertici dello stato nelle loro visite ufficiali ai siti top-secret e alle basi dei pasdaran. Golkhanban avrebbe disertato nei giorni in cui Ahmadinejad era a New York per intervenire alla tradizionale sessione di settembre dell’Assemblea generale dell’Onu e si troverebbe ancora negli Stati Uniti, sotto protezione. Nella sua valigia – una miniera d’oro per i servizi americani – c’è di tutto: immagini ad altissima definizione degli ambienti interni dei complessi di Natanz, Fordo, Parchin e Amir Abad; fotografie dei reattori inquadrati da tutte le angolazioni. In alcuni filmati, inoltre, si vedono scienziati e militari spiegare nel dettaglio al presidente o alla Guida suprema il funzionamento delle apparecchiature. I video recuperati rappresentano la più completa e aggiornata planimetria dei siti segreti iraniani. Membro della milizia paramilitare dei Basiji, Hassan Golkhanban si era guadagnato la fiducia completa dei vertici, tanto da accompagnare in ogni spostamento Ahmadinejad e Khamenei. Che le falle all’interno dell’intelligence iraniana si stiano moltiplicando lo dimostra anche la notizia secondo cui nella valigia del Grande ayatollah Vahid Khorasani (in visita in Arabia Saudita) sarebbe stata trovata una cimice, segno che il clima a Teheran è torbido, e che tutti – comprese le più alte autorità spirituali – sono tenute sotto stretta osservazione.

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