Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 09/06/2011, a pag. 13, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo "Un insulto all’11 settembre".
Dimitri Buffa
Errare è umano, perseverare è diabolico e reiterare è criminale. Per la conferenza “contro il razzismo e contro il sionismo” che l’Onu vorrebbe organizzare per settembre (Durban III, in programma a New York, ndr), visto che si tratterebbe della terza edizione, la suddetta definizione calzerebbe a pennello. Stavolta però gli Usa di Obama, con tutta la tara politically correct che gli si può fare, hanno già fatto sapere che di partecipazione a una simile kermesse neanche se ne parla. Lo scorso 3 giugno tale annuncio è giunto da Washington, latore il portavoce del Dipartimento di Stato Mark Toner. Che ha ricordato come gli Usa “già nel dicembre scorso avevano votato contro la risoluzione che annunciava l'evento”. E ciò “perché pensiamo ci siano segnali di intolleranza e di antisemitismo che non vogliamo commemorare”. Per giunta Durban III è in calendario, a New York, in concomitanza con l'Assemblea Generale annuale dell'Onu, a 10 anni esatti dagli attacchi dell'11 Settembre contro le Torri Gemelle ed il Pentagono. E questa è “una coincidenza” che a molti deputati americani al Congresso non piace per niente, anzi la giudicano palesemente un insulto agli Stati Uniti. Inoltre se si pensa che proprio dopo Durban uno, quella svoltasi in Sudafrica (nella città che poi ha dato il nome alle altre due Durban) tra il 31 agosto e l’8 settembre2001, era scaturita quell’atmosfera di solidarietà con la guerriglia islamica cui poi era seguito proprio il “nine eleven”, ce ne sarebbe abbastanza per decalendarizzare questa pagliacciata voluta soprattutto da Paesi cardine dell’estremismo e del terrorismo islamico come il Pakistan e l’Arabia Saudita. Capace che si troverà pure qualche delegato che proporrà di mettere sotto processo Barack Obama per avere fatto uccidere Osama bin Laden dai Navy Seals. Naturalmente in Durban 3, come già nella prima e nella seconda edizione, il posto d’onore, si fa per dire, alla barra degli imputati toccherà allo Stato di Israele, del quale si auspica la scomparsa ancora da parte della maggioranza degli esponenti politici del mondo arabo islamico. E siccome fra pochi giorni partirà anche questa seconda “flotilla” per Gaza, se si riuscirà a farci scappare qualche morto pure stavolta, ecco che dopo la provocazione di giugno potrebbe scaturire il giudizio sommario di settembre. Anche l’Italia ha fatto sapere che si terrà alla larga da Durban 3, ovviamente, e speriamo che pure l’Europa prenda esempio.
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