Su L'OPINIONE di oggi, 23/05/2009, Giorgio Bastiani commenta un sondaggio israeliano. I numeri sono numeri, per quanto spiacevoli possono essere. Contengono però la risposta che il governo d'Israele dovrà dare all'Iran, da solo o con alleati. In questa occasione capiremo da che parte sta l'Occidente democratico. Ecco l'articolo:
Nello Stato ebraico già tira aria di Armageddon nucleare. Non c’è alcun bisogno che l’Iran tiri l’atomica su Israele: il solo possesso della bomba da parte del regime di Teheran potrebbe indurre un israeliano su quattro ad abbandonare il Paese. Il che potrebbe accelerare la realizzazione di un’altra drammatica previsione (della Cia): quella dell’estinzione demografica di Israele entro il 2020. Estinzione che verrebbe causata da un basso tasso di natalità e da una “emigrazione alla rovescia” degli ebrei israeliani verso i Paesi europei e l’America, a fronte, invece, di un altissimo tasso di natalità della popolazione arabo-israeliana e palestinese.
La possibilità di un’emigrazione massiccia causata dalla minaccia nucleare è il dato scioccante di un sondaggio commissionato dal Centro Studi iraniani dell’università di Tel Aviv i cui risultati sono stati pubblicati ieri.
“Queste percentuali sono tanto più preoccupanti quanto riflettono una paura non necessaria ed esagerata” dichiarava ieri al quotidiano Haaretz David Menashari, direttore del Centro. Il quale è leggermente più ottimista della media sulle intenzioni di Teheran, affermando che queste ultime siano: “Estremiste dal punto di vista religioso, ma politicamente pragmatiche”. Perché: “(La leadership iraniana, ndr) capisce che un attacco con armi di distruzione di massa su Israele è un atto di follia che porterebbe alla distruzione dell’Iran stesso. Tristemente il sondaggio mostra quanto la minaccia di Teheran funzioni bene, anche senza avere l’atomica, perché migliaia di israeliani già vivono nel terrore e prendono in considerazione l’idea di abbandonare il Paese”.
Dal rilevamento risulta che ad aver più paura siano le donne, gli anziani e l’elettorato di sinistra: rispettivamente l’81%, l’89% e l’80% di essi, teme fortemente lo scenario di un Iran nucleare che minaccia l’esistenza dello Stato ebraico. Questo timore è condiviso in modo appena leggermente inferiore da uomini, giovani ed elettori di destra: rispettivamente il 78%, il 61% e il 67%, ha paura della bomba islamica.
Quanto alla possibilità di abbandonare Israele alla notizia del primo test nucleare iraniano, questa opzione è presa seriamente in considerazione dal 23% della popolazione. Anche qui la percentuale cresce fra le donne (39%) più pronte a cambiar paese per salvare la vita propria e della famiglia. Per quanto riguarda la prospettiva a breve termine, l’85% pensa che l’Iran riesca a dotarsi di armi nucleari, il 57% è convinto che l’iniziativa diplomatica di Barack Obama sia destinata a fallire. Il 41% vorrebbe che Israele attaccasse l’Iran prima che sia troppo tardi.
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