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L'Opinione Rassegna Stampa
26.02.2009 Embargo di armi a Israele
''Amnesy'' e la sua contaballe Donatella Rovera colpiscono ancora

Testata: L'Opinione
Data: 26 febbraio 2009
Pagina: 9
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Amnesty chiede l'embargo di armi a Israele all'Onu»

Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 27/02/2009, l'articolo " Amnesty chiede l'embargo di armi a Israele all'Onu " di Dimitri Buffa sulla richiesta all'Onu da parte di Amnesty Internation di bloccare la vendita di armi a Israele. Ecco l'articolo:

Finora c’era solo il sospetto, da qualche giorno abbiamo anche la prova: “Amnesty-Amnesy international” vuole la distruzione dello stato di Israele. Infatti nei giorni scorsi ha depositato all’Onu una richiesta ufficiale di negare la vendita di armi allo stato ebraico da parte di ciascun paese membro delle Nazioni Unite. Ovviamente senza che analogo embargo riguardi nessuno dei nemici di Israele, come l’Iran o gran parte dei 22 paesi arabi che circondano Gerusalemme e Tel Aviv. Alla testa della crociata anti-israeliana di Amnesty International pare esservi Donatella Rovera, la “principale ricercatrice del gruppo Israele- Palestina occupata”, con sede a Londra. Sebbene Israele acquisti armi da molte fonti diverse, l’appello di Amnesty International per il boicottaggio appare chiaramente mirato in realtà all’amministrazione Obama. “L’offensiva militare israeliana a Gaza – sostiene Malcolm Smart, direttore di Amnesty International per il Medio Oriente – è stata condotta in gran parte con armi, munizioni ed equipaggiamenti forniti dagli Stati Uniti e pagati dal contribuente americano”. Il “Jerusalem Post” dell’altro ieri riportava con malcelato sdegno questa notizia e pregava chi fosse interessato al bene di Israele di diffonderla in tutto il mondo occidentale. Pare che per metterci una pezza, una volta scoppiato il caso, “Amnesty International” abbia chiesto anche un embargo delle armi verso Hamas (peraltro teoricamente già in vigore), peggiorando così la cosa e dimostrandosi incapace di distinguere fra Israele e Hamas, cioè fra aggredito e aggressore. E tra uno stato sovrano e un movimento terrorista che ne vuole la distruzione. A questo punto qualcuno si potrebbe anche chiedere: che si aspetta, da parte di Israele, degli Usa e magari anche dell’Europa, a chiedere la messa al bando di “Amnesty- Amnesy” dalle Nazioni Unite come ong con poteri consultivi? In nome di chi straparlano questi figuri?

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