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Ordine cronologico - Ordine alfabetico
Le prigioni della mente araba 01/03/2010 -

Tarek Heggy
Le prigioni della mente araba
a cura di Valentina Colombo
Marietti

L’autore è uno dei più illustri pensatori arabi liberali, docente di diritto oltre che esperto uomo d’affari e le sue analisi storiche, politiche e sociologiche del mondo islamico sono considerate acute e concrete. In questo saggio l’intellettuale egiziano analizza le società arabo-islamiche e le sue parole sono un monito coraggioso e inequivocabile sia per il mondo arabo che per quello occidentale. In un Egitto dove la deriva islamista è sempre più evidente, Heggy non teme di esprimere le proprie opinioni e uno dei suoi obiettivi principali è quello di liberare il mondo arabo dal tarlo dell’ideologia del complotto - sionista, americano o, più in generale, occidentale. Un libro imperdibile per conoscere a fondo il mondo arabo.


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Sei milioni di accusatori 25/02/2010 -

Gideon Hausner
Sei milioni di accusatori
Einaudi

Quando il 15 dicembre 1961 la prima edizione di questo saggio veniva pubblicata in Italia, la condanna a morte di Adolf Eichmann da parte della corte distrettuale di Israele era stata pronunciata da poche ore. Si consumava così uno dei più celebri e controversi processi del XX secolo, il primo e uno dei più importanti in cui vennero affrontati in modo specifico i crimini dell'Olocausto. Da allora il nome di Eichmann divenne uno dei simboli della barbarie del Novecento. Oggi, quasi mezzo secolo più tardi, il discorso del procuratore Gideon Hausner offre ancora un drammatico affresco degli eventi dell'Olocausto e, soprattutto, costituisce un importante documento della vicenda del processo e del complesso di significati che esso ebbe per la coscienza collettiva in Israele e nel mondo.

Breve storia degli ebrei 18/02/2010 -

Michael Brenner
Breve storia degli ebrei
Donzelli

Michael Brenner, professore di Storia della cultura ebraica a Monaco, in questo saggio traccia coordinate illuminanti del popolo d’Israele attraverso tremila anni di storia. La direttrice della sua ricerca è quella delle migrazioni, gli spostamenti delle comunità sullo scacchiere mondiale. Oggi gli ebrei del mondo sono 13 milioni, una realtà in divenire e che trova nuove aggregazioni ma con alle spalle una storia di intrecci, tutti da ripercorrere.

Judenrampe. Gli ultimi testimoni 15/02/2010 -

Judenrampe. Gli ultimi testimoni
A cura di Anna Segre e Gloria Pavoncello
Elliot 

In questo saggio Gloria Pavoncello sociologa e Anna Segre psicoterapeuta hanno raccolto con grande sensibilità 23 testimonianze agghiaccianti di giovani ebrei di età compresa fra i 12 e i 23 anni catturati in Italia e a Rodi, in Ungheria, Croazia , Libia e deportati nei campi di sterminio.
Ognuno racconta con proprie parole l’orrore indicibile: il momento in cui furono divisi dai loro genitori, i lavori forzati, le percosse, le selezioni, la fame e il freddo.
Judenrampe è un documento prezioso per l’unicità delle testimonianze e per le emozioni che le curatrici riescono a veicolare. Da leggere per non dimenticare.

La guerra di Stalin contro gli ebrei 11/02/2010 -

Louis Rapoport
La guerra di Stalin contro gli ebrei
Rizzoli

La storia che racconta il saggio di Rapoport è una tragedia di persecuzioni e complicità, pregiudizio e delirio di onnipotenza. Per scriverla l’autore, giornalista del Jerusalem Post, si è servito dei documenti d’archivio resi disponibili dopo le riforme di Gorbaciov alla fine degli anni Ottanta e ha intervistato i discendenti delle vittime e i superstiti della purga antiebraica. Il risultato è un viaggio agghiacciante nella paranoia staliniana, un mondo in cui la paura e la brama di potere finirono per fondersi e generare delazioni e tradimenti. L’antisemitismo non si è esaurito con Stalin o con la fine del comunismo, anzi: il saggio di Rapoport rappresenta la premessa indispensabile per capire gli attuali e preoccupanti rigurgiti di antisemitismo in tutta Europa.

Perché l’Olocausto non fu fermato 08/02/2010 -

Theodore S. Hamerow
Perché l’Olocausto non fu fermato
Feltrinelli

Professore emerito di Storia all'Università di Wisconsin-Madison, Theodore S.Hamerow in questo saggio, frutto di un vasto lavoro d’archivio, documenta per la prima volta in modo sistematico perché l’Occidente lasciò mano libera alla follia omicida nazista: l'Olocausto non fu fermato prima perché anche le democrazie occidentali furono percorse al loro interno da una fortissima ondata di antisemitismo, che impedì ai governi di prendere misure concrete in soccorso degli ebrei. Nessuna iniziativa diplomatica aiutò i fuggiaschi, anzi, molti paesi resero estremamente difficoltoso, se non impossibile, l'accoglienza degli ebrei. E' un libro interessante e documentato che ci lascia con la speranza che nulla del genere possa verificarsi nuovamente.

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