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La Stampa - Libero Rassegna Stampa
08.08.2013 E' giusto tutelare le minoranze religiose, ma bisogna anche arginare il terrorismo islamico
Cronaca di Andrea Morigi, intervista a Khalid Chaouki di Francesca Schianchi

Testata:La Stampa - Libero
Autore: Francesca Schianchi - Andrea Morigi
Titolo: «Ha mandato la figlia a scuola di martirio, Pisapia festeggia il Ramadan con lui»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi 08/08/2013, a pag. 11, l'intervista di Francesca Schianchi a Khalid Chaouki dal titolo " Chaouki: 'La buvette del Parlamento deve avere cibo per i musulmani' ". Da LIBERO, a pag. 15, l'articolo di Andrea Morigi dal titolo "  Ha mandato la figlia a scuola di martirio, Pisapia festeggia il Ramadan con lui ".

Celebrare la fine del ramadan con un sostenitore dei terroristi di Hamas: ci riesce il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, stando alla cronaca di Andrea Morigi.
Francesca Schianchi, sulla Stampa, invece, riporta le pretese del deputato islamico del PD Khalid Chaouki, il quale lamenta l'assenza di cibo halal dalla buvette del Parlamento.
E' giusto rispettare i diritti e le necessità (anche alimentari) delle minoranze religiose (anche se non ci sono state altre lamentele al riguardo. Ci sono stati e continuano ad esserci deputati ebrei in Parlamento, ma non ci sono state richieste di aprire un reparto kosher alla buvette), ma ci chiediamo se, in Italia, viene dato altrettanta attenzione alla presenza di organizzazioni terroriste che istruiscono i 'martiri' che vanno poi ad alimentare i 'volontari' in Siria, Yemen e ovunque al Qaeda organizzi milizie di volontari della morte.
Magari Chaouki potrebbe dedicare parte del suo lavoro di parlamentare a questa giusta causa. In quanto musulmano avrà sicuramente maggior competenza di altri.
Ecco i pezzi:

La STAMPA - Francesca Schianchi : " Chaouki: 'La buvette del Parlamento deve avere cibo per i musulmani' "


Khalid Chaouki

«Ho chiesto al mio partito di essere messo in missione domani (oggi, ndr.) per poter assistere alla cerimonia di fine Ramadan». Il deputato Khalid Chaouki, eletto con il Pd, è musulmano praticante, e in questo mese ha fatto il Ramadan. E ora chiede di poterlo festeggiare. Di più: propone anche che la buvette si attrezzi con carne halal, consentita agli islamici, e, perché no, affianchi un imam al cappellano di Montecitorio.

Le diranno che i problemi degli italiani sono altri...

«So che quello che dico può sembrare una provocazione, ma il mio intento è di aprire un dibattito sulla prospettiva multireligiosa della nostra società e quindi anche del nostro Parlamento».

Com’è stato questo mese di Ramadan?

«Impegnativo per i ritmi di lavoro che abbiamo tenuto. E un po’ anche perché mi sono trovato in qualche modo escluso dalla convivialità che qui si celebra alla buvette e nelle mense. Dove a volte si rischia di vedersi servire crocchette che dovrebbero essere vegetariane e invece contengono prosciutto…».

Già, perché lei non mangia carne di maiale…

«Credo che sarà importante aprire una discussione su come i luoghi pubblici e delle istituzioni debbano garantire la possibilità a tutti di avere a disposizione cibo lecito per la propria religione».

Cioè vorrebbe carne macellata secondo il rito islamico alla buvette?

«Credo sia doveroso garantire a tutti i cittadini un diritto. Qui ad esempio abbiamo un cappellano, potrei chiedere un imam. O che si faccia un pellegrinaggio verso luoghi cari all’Islam come si fa verso luoghi cari ai cattolici. Sarebbe un’occasione di arricchimento per tutti».

Non teme di scatenare una polemica?

«Dobbiamo rendere le istituzioni all’altezza dei cambiamenti della società. Anche se sull’Islam ci sono molti pregiudizi: invece, come tra i deputati ci sono cattolici che votano da laici, possono esserci anche musulmani che sono legislatori laici».

LIBERO - Andrea Morigi : " Ha mandato la figlia a scuola di martirio, Pisapia festeggia il Ramadan con lui "


Riyadh al-Bustanji

A Milano, per celebrare la fine del Ramadan, arriva un predicatore islamico giordano, tale Riyadh al-Bustanji. Poco più di un anno fa, il 22 giugno 2012, ospite di una trasmissione presso Al Aqsa Tv, l’emittente satellitare di Hamas, aveva detto di aver portato sua figlia a Gaza per imparare dalle donne palestinesi come si allevano i figli al jihad e alla ricerca del martirio. Era rimasto colpito da un bambino di dieci anni che gli aveva detto di aver già imparato il Corano a memoria e che non gli rimaneva altro da fare che immolarsi come martire per la causa islamica, sulla via di Allah. Non ci si fa nemmeno più caso, ormai. I predicatori d’odio ottengono il visto d’ingresso sul territorio nazionale senza problemi. Era già accaduto con l’egiziano Sawfat Hijazi che, benché fosse stato collocato nell’elenco delle persone indesiderate dal governo britannico per la sua «inaccettabile glorificazione della violenza terroristica », era intervenuto a un convegno dell’Ucoii a Bellaria, fra il 6 e l’8 gennaio 2012. La sua specialità, così come quella di Bustanji, era l’invito alle mamme islamiche a educare i propri figli alla guerra santa. Se ora si replica con un’altra star dell’antisionismo, è evidente quello stile oratorio, e soprattutto i contenuti dei sermoni, devono essere particolarmente apprezzati dall’uditorio. A pochi giorni dal ferragosto, inoltre, complici le alte temperature nel capoluogo lombardo svuotato di italiani autoctoni, può sembrare di essere, se non proprio nella Striscia di Gaza, almeno all’ombra delle Piramidi. Ma, se al Cairo i Fratelli Musulmani se la stanno passando piuttosto maluccio, in Italia il clima politico è ben diverso. La giunta, guidata dal sindaco Giuliano Pisapia, non farà mancare il proprio omaggio e ha inviato a presenziare all’evento l’assessore comunale all’Educazione Francesco Cappelli. Eppure, nemmeno tutti i musulmani sono a loro agio quando si apre la strada al fondamentalismo. Yahya Pallavicini, imam della moschea di via Meda e presidente della Coreis, prende le distanze dalla scelta del celebrante per la chiusura del Ramadan. «È sbagliato convocare un personaggio che non sa niente della comunità musulmana a Milano», dice. Visto che ormai l’invito è partito, a Davide Romano, portavoce della sinagoga milanese Beth Shlomo, non resta che sperare «che sia l’occasione per correggere le cose agghiaccianti che ha detto, visto che il Ramadan è una festa che serve ad abbracciare la comunità e Nostro Signore. Quando si parla di un adulto che incita un bambino al suicidio, penso che nessuna persona sana di mente possa condividere». In realtà, se l’obiettivo dell’indottrinamento alla violenza sono i minorenni, suona un campanello d’allarme: «Se quelle frasi fossero ripetute in Italia ci sarebbe da chiamare il Telefono Azzurro. Se, in più, si tratta di una autorità religiosa, si tratta di affermazioni che lasciano sgomenti. Non è questione di ebrei, cristiani o musulmani: i bambini vanno lasciati stare».

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