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Corriere della Sera Rassegna Stampa
12.11.2010 Pakistan: donna condannata a morte perchè è cristiana
Cronaca di Maurizio Caprara

Testata: Corriere della Sera
Data: 12 novembre 2010
Pagina: 19
Autore: Maurizio Caprara
Titolo: «'Morte alla blasfema'. Contadina cristiana condannata in Pakistan»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 12/11/2010, a pag. 19, l'articolo di Maurizio Caprara dal titolo " 'Morte alla blasfema'. Contadina cristiana condannata in Pakistan ".


Asia Bibi

«Le minoranze, e quella cristiana in particolare, hanno sempre avuto un ruolo importante nella nostra società. La legge sulla blasfemia non deve essere soggetta a usi impropri e il governo farà il possibile per evitare discriminazioni», ha detto ieri ai giornalisti, mentre era a fianco del collega italiano Franco Frattini in visita a Islamabad, il ministro degli Esteri pachistano Makhdoom Shah Mahmood Qureshi. La sua dichiarazione suonava rassicurante e improntata alla tolleranza, ma la traduzione nei fatti è sottoposta, tra le tante, a una verifica di tragica attualità: anche più a est dell'Iran altre donne rischiano di essere straziate da condanne a morte come Sakineh Mohammadi Ashtiani, una vita in bilico tra carcere e forca a Tabriz.

A differenza della musulmana Sakineh, una cristiana pachistana, Asia Bibi, non è accusata di adulterio e complicità in omicidio. Una sentenza l'avrebbe destinata alla pena capitale, non ancora eseguita, per blasfemia. Secondo il quodato notizie dopo aver chiesto al titolare degli Esteri che non si eseguano condanne a morte, è un promotore di cambiamenti alla norma sulla blasfemia che prevede pene dure, fino a quella capitale, per chi «insulta i sentimenti religiosi dei musulmani o il nome del Profeta». L'esortazione di Qureshi a evitare «usi impropri» suona di fatto come un riconoscimento dello stato di fatto denunciat o da molti : dat a l'immaterialità del reato, la legge viene impiegata spesso per vendette personali in un sistema giudiziario esposto ad arbítri frequenti.

A Frattini, che ha annunciato 81 milioni di euro di aiuti italiani per gli alluvionati dell’estate scorsa, Bhatti ha spiegato di aver ordinato un’inchiesta sulla sentenza contro Asia emessa dal tribunale locale. Serve ad approfondire le accuse. Il ministro delle Minoranze, unico cristiano nel governo, teme che la blasfemia sia stata evocata ingiustamente e spera che gli accertamenti possano agevolare una pronuncia diversa della Corte suprema. La quale, a suo dire, non avrebbe mai confermato pene di morte per questa imputazione. Con o senza cappio finale, per Asia l’attesa equivarrà a una tortura. tidiano britannico Daily Telegraph, Asia ha 45 anni e cinque figli. Stando all'agenzia Asianews, il 7 novembre un tribunale del Punjab l'ha giudicata colpevole di aver domandato polemicamente ad alcune sue colleghe, durante una discussione nel 2009, che cosa avrebbe fatto Maometto per il bene del mondo dopo aver sostenuto che Cristo è finito sulla croce per riscattare l'umanità dai suoi peccati. Non sarebbe l'unico caso, al momento. Un'altra cristiana, Martha Bibi, non parente della prima, sarebbe sotto processo a Lahore per lo stesso reato.

Nell'agosto 2009 in Punjab vennero uccisi, non per volontà dello Stato, sette cristiani. Per i credenti in questa fede la vita non sempre è serena in Pakistan, Paese asiatico che con circa 180 milioni di cittadini è il sesto al mondo per popolazione, una Repubblica islamica a struttura federale nella quale si stima che la popolazione sia al 75% sunnita, al 20% sciita e per il 5% composta da seguaci di altre religioni che vanno dalla cristiana alla hindu. 

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