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Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 26/09/2011, a pag. 1-25, l'articolo di Moises Naim dal titolo "Tutte le bugie di Ahmadinejad ".
INFORMAZIONE CORRETTA - Piera Prister : "Ahmadinejad parla di nuovo all’ONU, mentre la censura cibernetica regna sovrana in Iran"
Anno dopo anno, ogni autunno e’ sempre la solita storia. Non solo ci dobbiamo sorbire l’arroganza dei suoi discorsi negazionisti dell’11 settembre e della Shoah, ma anche tante minacce, quest’anno dirette specialmente all’Europa, mentre a New York non gli mancano inviti, tra i quali quello recidivo, alla Columbia University, un ateneo che e’ vicino al Palazzo di Vetro, dove si sarebbe addirittura allestire una cena in pompa magna per il 21 settembre con un numero limitato di studenti, che s’erano definiti emozionati -exited- e alla quale doveva partecipare anche il Rettore Mr. Bollinger che all’ultimo ha declinato l’invito per le accese critiche suscitate, le piu’ decise arrivategli addirittura da Tel-Aviv, dove “Israel Shurat HaDin Law Cente” che ha una filiale a New York lo ha minacciato di un’azione legale nei suoi confronti. Cosi’ la famosa cena non c’e’ stata, anche per le agguerrite proteste di studenti tra i quali molti iraniani che gli hanno dato “dell’assassino” e studenti ebrei che hanno organizzato cortei e improvvisato comizi nel campus stesso dell’universita’. Gia’ e’ tanto che gli studenti in maggioranza si siano messi di traverso agli organizzatori, ma e’ molto poco, rispetto all’osanna che quell’uomo ancora incontra. La realta’ e’ che nessuno finora, nemmeno Mitt Romney che pure gli nego’ come governatore le guardie di scorta, nessuno finora e’ stato capace di fermarlo, quell’ usurpatore della sovranita’ popolare repressa nel sangue; sponsor del terrorismo internazionale, con i suoi due bracci armati di Hamas ed Hezbollah; e signore della vita e della morte di fronte al quale trema tutta Teheran. Assomma nella sua persona il potere politico e religioso dello stato e della moschea in uno stato teocratico che nella lunga percezione della storia, potrebbe forse essere visto come un’ innaturale aberrazione in cui l’Iran e’ finito -and it may perhaps be seen in the longer perception of history as an unnatural aberration which in Iran has ended- (Bernard Lewis -The Political Language of Islam, pag. 2) Come prese il potere in Iran, Ahmadinejad ebbe a dire allo smemorato Occidente che la sua corsa al nucleare sarebbe stata come una locomotiva senza freni e senza retromarcia. Ha un potere illimitato, il potere di Cesare e il potere di Dio, conferitogli da quella confraternita della cattiva morte, i tanti Mullah, con Khamenei in testa, dai lunghi capelli bianchi e barbe incolte che sembrano convincenti ed innocui, apparentemente ascetici e rinunciatari, degli uomini pii. Mentre invece accidiosi come sono, dietro la loro maschera covano l’odio verso l’Occidente e la modernita’, che per loro e’ la personificazione di Satana, assieme alla piu’ spudorata sessuofobia come innaturale negazione dell’amore in tutte le sue forme sensuali ed erotiche, sia sacre che profane, negatori della bellezza del corpo cui impongono il burqa e tonache, odiatori delle donne, aberrazioni inconcepibili per noi che siamo passati attraverso l’Umanesimo e il Rinascimento di Michelangelo, di Tiziano e di Caravaggio. Quest’ultimo era un artista dalle grandi passioni che deve aver ammirato molto le donne se ha immortalato la sua Giuditta trionfante con pennellate intense di chiaroscuri, puntando il suo fascio di luce sul suo volto che e’quello di una eroina giovinetta che spicca la testa al tiranno Oloferne e libera il popolo ebraico dalla tirannide. Quella tela e’ un memento per tutti i tiranni, come anche per quello di Teheran, campione di tutte le nequizie, per dirgli di stare attento, che quella e’ la fine che gli spetta. Che tema le donne costui, altro che soggiocarle e lapidarle! Islam significa sottomissione, sottomissione e morte, che riservano tra le piu’ atroci a chi non si sottomette, per lapidazione e per impiccagione o sotto tortura come monito alle donne, adultere e saffiche; come monito ai gay, studenti, giornalisti, bloggers e dissidenti le cui esecuzioni avvengono sulle pubbliche piazze o nascostamente sotto tortura nelle carceri di Evin. Alle donne e soprattutto alle vergini poi fanno l’inimmaginabile e qui il nostro pensiero, incapace di procedere, fulminato si arresta. E’ un uomo che ha anche minacciato l’Europa di fare una brutta fine, l’Europa che e’ pure una sua grande partner commerciale. Dopo Israele sara’ il suo secondo bersaglio, ed e’ per questo che la Turchia dell’integralista ed antisemita Erdogan che e’ al potere da tre termini, ha accettato la settimana scorsa, come membro della NATO, l’istallazione di un potente radar che e’ la base di un piu’ ampio “missile defense system” (Erdogan agreed last week to host a powerful American radar on Turkish territory. The deal helps protect Turks and Europeans from Iranian missiles and deter Tehran’s nuclear and regional aspirations). Il piano degli USA e’ quello di collocare 48 intercettatori di missili in Romania e Polonia. ( Redazione del Wall Street Journal, “Our friends the Turks”, pag A14, 20 settembre 2011). Questo significa che nemmeno Erdogan o Abdullah si fidano ormai di Ahmadinejad come d’altronde gia’ siamo stati edotti da WikiLeaks. Bernard Lewis in nell’ ultima recente intervista ”The tyrannies are doomed”, molto preoccupato, ci mette in guardia contro l’Iran nucleare, governato da fanatici religiosi dalla mente apocalittica la cui ultima aspirazione sarebbe quella di indurre scenari di morte e di distruzione. La verita’ e’ che presi come siamo dalla discettazione sulla "Primavera Araba" o sulla "non Primavera Araba", che sta come una miccia propagandandosi in tutto il Medio Oriente, dell’Iran se ne parla poco. Nel frattempo l’Iran approfittando della nostra distrazione, sta inghiottemdo in una voragine tutto il dissenso e quanto ci sia di meglio, di nobile e di intelligente in quel paese. Non abbiamo notizie di cio’ che sta avvenendo li’. Recentemente Natan Sharansky dal Jerusalem Post ha lanciato un appello all’Occidente che non dimentichi e si interessi della fine che fanno i dissidenti. Ma li’ in Iran tutto e’ messo sotto controllo. Non si faranno piu’ prendere contropiede quando in diretta giravano per il mondo le immagini di Neda agonizzante con tutto quel sangue che le usciva a fiotti. Il regime di Teheran, tramite le guardie della Rivoluzione che e’ “a branch of Iranian Security forces” ha arruolato un esercito di 250.000 hackers per disconnettere tutto lo spazio cibernetico iraniano dal resto del mondo e mettere Internet sotto controllo. ( WSJ, 28 maggio 2011-“Iran vows to unplug Internet”- Chris Rhoads e Farnaz Fasshi) Censurano le notizie che entrano ed escono a doppio senso di circolazione. Informazione, letteratura, arte, poesia, film, tutto bandito, tutto proibito o filtrato. La censura in Iran regna sovrana. La REPUBBLICA - Moises Naim : "Tutte le bugie di Ahmadinejad"
Cominciamo con un test. Questa è una lista di dichiarazioni del presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad. 1. «In Iran non ci sono omosessuali. Non ci piacciono e nel nostro Paese questo fenomeno non esiste».2. «Stiamo arricchendo l´uranio solo allo scopo di usarlo nei nostri ospedali per cure mediche». 3. «L´olocausto degli ebrei in Europa è un mito». 4. «Non stiamo costruendo un impianto per l´arricchimento dell´uranio nella città santa di Qom». La domanda è: quali di queste affermazioni sono spudorate menzogne? La risposta corretta è… tutte. Per inviare la propria opinione a Repubblica, cliccare sull'e-mail sottostante http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 rubrica.lettere@repubblica.it |
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