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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Il Giornale - Libero - Informazione Corretta - Il Foglio Rassegna Stampa
25.05.2010 Coop e Conad, ecco tutti gli indirizzi ai quali scrivere
Ora boicottano Israele. Commenti di Fiamma Nirenstein, Angelo Pezzana, Deborah Fait, Redazione del Foglio

Testata:Il Giornale - Libero - Informazione Corretta - Il Foglio
Autore: Fiamma Nirenstein - Angelo Pezzana - Deborah Fait - La redazione del Foglio
Titolo: «La cricca delle coop che boicotta Israele - Coop e Conad bandiscono la frutta made in Israele - Presto scriveranno: prodotto ariano - Se la Coop bandisce le merci d’Israele»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 25/05/2010, a pag. 1-19, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo " La cricca delle coop che boicotta Israele ". Da LIBERO, a pag. 18, l'articolo di Angelo Pezzana dal titolo " Coop e Conad bandiscono la frutta made in Israele ". Dal FOGLIO, a pag. 3, l'editoriale dal titolo " Se la Coop bandisce le merci d’Israele ". Pubblichiamo il commento di Deborah Fait dal titolo "  Presto scriveranno: prodotto ariano ".

Sul boicottaggio intrapreso da Coop e Conad ai danni di Israele è da notare la presa di posizione di Unità e Manifesto. Il due quotidiani cugini, infatti, prendono per buona la versione dei due supermercati quando sostengono che non si tratta di boicottaggio politico contro Israele, ma solo di un problema di etichette poco chiare che, a loro avviso, non permetterebbero alla gente di conoscere l'esatta provenienza delle merci israeliane.
Solo due quotidiani odiatori di Israele potevano credere a questa versione e spacciarla per vera.
Dopo gli articoli pubblichiamo l' elenco dei maggiori supermercati Coop con realitivi numeri di telefono e indirizzi e-mail per protestare. Scrivete e telefonate  numerosi !
Ecco gli articoli:

Il GIORNALE - Fiamma Nirenstein : "La cricca delle coop che boicotta Israele "


Fiamma Nirenstein

È uscito da poco un libro che spiace non sia stato ancora tradotto in italiano: si chiama The Israeli Test e l’autore, George Gilder, sofisticato economista che gode di fama internazionale, spiega che il mondo deve a Israele in termini di scienza dell’agricoltura, medicina, software, una prodigiosa, inverosimile quantità di gratitudine. Il mondo sarebbe molto peggiore senza l’aiuto di questo piccolo Paese impegnato nella sua quotidiana lotta di sopravvivenza. C’è chi lo capisce, ed ha così superato l’Israeli test. Ma molti di più invece, poiché ottusi dall’ideologia, non sono in grado di superare l’esame: è il caso delle Coop, il consorzio nazionale delle cooperative di consumatori, e della Conad che piamente hanno ieri piegato la fronte sotto le pressioni di un gruppo di Ong e associazioni varie che hanno chiesto loro di boicottare i prodotti israeliani agricoli importati dalla società Agrexco, perché lo 0,4% di questi prodotti, non contrassegnato col marchio dei lebbrosi come nei sogni delle Ong, potrebbe invece provenire dai Territori della Giudea e della Samaria.
Questo ha reso agli occhi dei fanatici delle Coop e della Conad indispensabile gettare giù dagli storici scaffali delle Coop tutti quanti i prodotti israeliani. Non ha importanza, come vorremmo che dicesse ad alta voce ai suoi amici delle cooperative rosse Bersani, che per coltivare quella frutta e quella verdure da sessant’anni gli israeliani, tutti gli israeliani, si sono spaccati la schiena senza risparmio, che hanno insegnato a tutto il mondo come irrigare a goccia, dare lezioni su come far fiorire di prodotti indispensabili persino il deserto. Che importa di fronte a un mostro detto colono che, qualcuno forse se lo ricorda, a Gaza, lasciò le sue serre piene di fiori e pomodori ciliegia, ed esse furono consegnate ai palestinesi e immediatamente fatte a pezzi dalla rabbia di Hamas. I coltivatori del West Bank per la Coop devono crepare di fame con le loro famiglie come i contadini ucraini ai tempi di Stalin. I prodotti israeliani sono inquinati per le cooperative di «violazioni dei diritti umani», come dicono quelli del gruppo «Stop Agrexo»: ma sarebbe interessante sapere se per i prodotti cinesi, e che so, di molti paesi orientali, del Medio Oriente e dell’Africa viene fatto lo stesso esame «diritti umani». Altrimenti c’è da pensare che qualcosa non vada proprio con Israele. Il «direttore qualità» della Coop dottor Mario Zucchi afferma di «avere esaminato con attenzione» la richiesta del gruppo che in occasione della «Giornata della Terra» ha «coordinato la sua azione» in vari supermarket della Coop e della Conad: ne fanno parte le ong Attac, Pax Christi, Federazione della Sinistra, Fiom Cgil, Forum Palestina, Un Ponte Per (quello delle due Simone) e non possono mancare anche due gruppi di ebrei antisraeliani, sempre utilissimi, l’Eco, ebrei contro l’occupazione, e le Donne in Nero. In genere tra le lobby contro i rapporti fra Ue e Israele e per il disinvestimento ci sono attivisti che non dormono mai, boicottatori full time che si dedicano a una continua campagna di delegittimazione di Israele accusato di tutti i peggiori crimini, apartheid, crimini contro l’umanità... il fine ultimo è la cancellazione dello Stato ebraico.
C’è chi non ha voglia di rendersene conto, ma la sinistra italiana più rocciosa si è da tempo avventurata su questa strada, è storia vecchia. Ma che le grandi, storiche catene di supermarket si alleassero al crimine di condannare simbolicamente e teoricamente Israele a morire di fame, è una penosa novità. Oltretutto boicottare coerentemente Israele significa buttare alla spazzatura una valanga di invenzioni indispensabili. Chi ha il coraggio, per restare alle scoperte recenti, butti quella dell’esame del sangue che classifica per curarla la sclerosi multipla, il congegno che ristora l’uso di arti paralizzati, la nuova invenzione che aiuta i bambini con disturbi gravi a respirare nel sonno, le recenti cure dell’Alzheimer, la riparazione del Dna, l’eliminazione delle manifestazioni del Parkinson. Se si vuole boicottare Israele con coerenza bisogna eliminare il telefonino, i cui moderni miglioramenti sono figli della sede israeliana della Motorola, e anche il computer, i cui stupefacenti sviluppi sono stati pensati dalla Intel in Israele... e questo è un piccolo spicchio della realtà. Avanti dunque ai boicottatori, che la Coop e la Conad restino nel mondo della menzogna sinistrese, su di loro permane la vergogna di aver disprezzato il contributo irrinunciabile che Israele dà al mondo.
www.fiammanirenstein.com

LIBERO - Angelo Pezzana : " Coop e Conad bandiscono la frutta made in Israele "


Angelo Pezzana

Questa è la notizia, Coop e Conad, i due colossi della distribuzione "de sinistra" sono scesi in guerra contro Israele. Niente più prodotti alimentari dalla terra del latte e del miele, come dice la Bibbia, nei loro supermercati. Qualcuno andrà con la memoria alle leggi razziali, quando i nostri concittadini erano invitati a non comprare più nei “negozi degli ebrei”, meglio ancora se i negozianti esponevano la scritta “questo negozio è ariano”, in fondo la differenza è minima, non è Israele lo Stato degli ebrei? Già, la Coop, proprio quelli che si credevano dei Robin Hood anche quando volevano possedere una banca, mentre non erano altro che degli Sceriffi di Nottingham, travestiti da benefattori del popolo. È la Coop che torna sulle scene, insieme alla sua affiliata Conad, quella che con somma arroganza ci dice dagli schermi televisivi che «la Coop sei tu», questa volta non più in lotta con il grande capitale finanziario – per farne però parte - ma per boicottare l’economia di Israele, escludendo dai propri scaffali tutti i prodotti alimentari che arrivano da quel paese. Lo fanno per rispondere all’ap - pello internazionale al boicottaggio anti-apartheid, lo chiamano così gli odiatori della democrazia israeliana, visto che quello accademico è clamorosamente fallito nel nostro paese, ci provano ora con pompelmi, datteri, pomodori, frutta fresca, esotica e secca, e ogni altro prodotto che in questi anni si è conquistato il favore dei consumatori grazie alla qualità del marchio “made in Israel”. Non ci stupiamo che la catena che ha aderito sia la Coop, ci saremmo meravigliati del contrario. Non basta voler possedere una banca per diventare banchieri, così come non basta chiamarsi democratici per esserlo, l’eredità del vecchio Pci, la cui “c” nel nome pesa ancora come un macigno, non è mai scomparsa alla base dell’ideologia di una sinistra che, per quanti sforzi faccia, non si è ancora liberata dal virus della demagogia e della menzogna elevata a credo. Solo chi è in malafede, l’ignoran - za non c’entra nulla, può credere che in Israele ci sia un sistema paragonabile all’Apar - theid sudafricana. Solo chi è ancora prigioniero dei miti terzomondisti può arrivare a prendere la decisione di bandire dei prodotti richiamndosi al fatto di non essere a conoscenza del luogo preciso della loro provenienza, potrebbero essere stati coltivati non proprio aldiqua della linea verde, quindi rappresentare la “vo - lontà coloniale” di Israele nei confronti dei palestinesi, non sia mai! Ce li vediamo i boss della Coop, riuniti ai piani alti, che non avendo più banche da comprare, si macerano davanti a una cartina geografica del Medio Oriente, per capire dove vengono coltivati quei prodotti che piacciono tanto persino ai loro clienti, evidentemente non tutti trinariciuti. L’appello è stato lanciato dagli odiatori, qualcuno con la kefia, altri con abito talare, boicottate Israele! e i picciotti nostrani si stanno dando da fare con una militanza degna di miglior causa. Chi pensava che a sollevare il polverone dell’odio fossero i soliti quattro gatti, capitanati dal professor Vattimo, che tra una seduta al Parlamento Europeo e la lettura dei “Protocolli dei Savi di Sion” trova pure il tempo di organizzare incontri per dimostrare quanto cattivo è lo Stato ebraico, ebbene si sbagliava, adesso anche i boss in abito gessato e doppio petto, come si conviene a dei banchieri - anche se mancati - rinforzano le truppe, finora decisamente asfittiche, degli odiatori. Non bastavano i catto-terzomondo- pacifisti, no, adesso si è schierata anche la Coop, mettendo in atto una bella pulizia etnica sugli scaffali dei propri supermercati. La Coop sei tu, ci dice per intascare i nostri soldi. Proviamo a rispondere di no, e andiamo a fare la spesa da un’altra parte.

INFORMAZIONE CORRETTA - Deborah Fait : " Presto scriveranno: prodotto ariano "


Deborah Fait

Volevo andarmene a dormire  quando mi e' piombata sul computer questa notizia:
La COOP  e la CONAD  boicottano i prodotti israeliani.
Noooo, mi hanno anche fatto passare il sonno, non e' possibile, quando ero in italia  quest'estate andavo a fare la spesa sia alla Coop che alla Conad e adesso guarda te cosa mi combinano, si allineano a tutti i razzisti boicottatori del mondo, si aggregano agli antisemiti, danno corda a tutti gli odiatori di Israele.
Basta, mai piu' entrero' in questi supermercati e nessuno dei miei amici di FB comprera' piu' niente da questi  signori, ormai siamo in migliaia che, in pochi minuti e col passaparola che a volte funziona, abbiamo deciso di boicottare  Coop e Conad. Forza, fatevi avanti, boicottate chi boicotta Israele, boicottate chi aderisce alle campagne razziste di Forum Palestina e delle altre organizzazioni filopalestinesi e palestinesi....quelli che dicono che vogliono fare la pace, capito?
 
un amico ha scritto su FB e io faccio copia incolla:

Bloccare gli agrumi è una cretinata. Bisogna spegnere subito tutti i PC perche'.i processori Pentium sono progettati e fabbricati in Israele; spegnere i telefonini, troppe componenti ed il software sono israeliani; rifiutare TAC e ecografie, il software è tutto made in Israel; rinunciare alle automobili, la centralina elettronica è programmata in Israele; sospettare di ogni pillola, il 25% dei generici in Europa sono israeliani, meglio non curarsi; e poi apriamo le porte ai terroristi: i sistemi di controllo aereoportuali e cittadini sono israeliani; non paghiamo più bollette telefoniche, gli israeliani hanno il monopolio sul software dei computer che producono le bollette; buttiamo tutti i disk-on-key, sono un brevetto israeliano, meglio tornare al floppy disk; e basta con l'irrigazione a goccia brevetto israeliano, meglio sprecare l'acqua con i sistemi antichi; non mangiamo più pomodori ciliegini, il seme è bianco azzurro; e non compriamo alcunchè di metallo, Israele fabbrica il 70% delle punte necessarie alla lavorazione... Insomma chiudiamoci in casa e passiamo la vita a boicottare. Prepariamo dei bei cartelli con la scritta Prodotto Ariano.
Ricordatevi che anni fa e' finito tutto con Auschwitz
.
 
Stavolta pero', cari miei, non finira' cosi' perche' abbiamo Israele e piu' che odiarci non possono fare altro.
Si i loro amici arabi possono bombardarci ma Israele e' forte, ha un esercito meraviglioso e dopo averci bombardati potrebbero essere proprio  loro a piangere e a farsi asciugare le lacrime dagli eurabici.

Sono  sconvolta e arrabbiata ma non sorpresa perche' sono anni che i palestinesi e i loro supporter fanno una campagna di odio contro Israele in modo continuativo, battente, non passa giorno che  non scrivano calunnie, offese, diffamazioni, delegittimazioni. Non esiste paese al mondo sottoposto come Israele a una simile campagna  di fiele e di menzogne. E' qualcosa di inenarrabile, stiamo assistendo a un liciaggio su scala mondiale.
Quanto potere hanno i palestinesi?
Quanta invidia hanno i palestinesi?
Quanto odio hanno i palestinesi?
Spruzzano veleno sul mondo intero e il mondo li adora e si prostra ai loro piedi.
Il mondo obbedisce ai loro ordini.
Chiunque, qualsiasi paese di questo mondaccio cane, se sottoposto come noi a un odio cosi' tangibile si piegherebbe su se stesso e  non potrebbe sopravvivere in modo normale ma noi si, noi siamo forti, noi sappiamo reagire e continuiamo a lavorare, a produrre, a scoprire, a fare cultura, a inventare. Noi si!
Sono stati proprio loro, questi eurabici  filonaziislamici che ci hanno insegnato la forza, 2200 anni di persecuzioni hanno fatto il loro effetto, ne abbiamo di forza, ne abbiamo di sopportazione, ne abbiamo tanti di andateaffan da dirgli, noi possiamo ridere dei loro miseri boicottaggi perche' avranno sempre bisogno di noi. Non compreranno i nostri pomplemi? benissimo,  se non vorranno sentirsi poco bene dovranno comprare le nostre medicine  e affidarsi alle nostre scoperte scientifiche, se no possono sempre chiedere aiuto alle scoperte scientifiche palestinesi e morire di dissenteria.
Avranno sempre bisogno di noi e forse per questo ci odiano e ci hanno sempre odiati.
Mi raccomando eurabici dei miei stivali, non dimenticate di stampare sui prodotti che vendete PRODOTTO ARIANO.

Il FOGLIO - " Se la Coop bandisce le merci d’Israele "

Trincerandosi dietro alla litania sugli insediamenti “ostacolo della pace”, dicendo di favorire il diritto alla scelta del consumatore, Coop e Conad hanno deciso di far sparire dai propri banchi i prodotti della principale azienda israeliana dell’ortofrutta. Si tratta dell’Agrexco, che non è il marchio dei “coloni”, come insinuano i boicottatori trionfanti, ma la storica azienda detenuta per metà dallo stato ebraico e fondata dai socialisti dei kibbutz. L’ennesimo boicottaggio delle arance, dei fiori e delle verdure israeliane è merito della rete equo-solidale e dei “cattolici per la pace” di Pax Christi. Il fatto assurdo e grave della vicenda è che un colosso della distribuzione, della cultura cooperativa, della sinistra e del solidarismo all’italiana abbracci quest’agenda razzista e intollerante. A pagarla cara saranno i tanti operai palestinesi che hanno più volte espresso il proprio disappunto per il boicottaggio. Vista la storia degli attacchi contro Israele, la natura ferocemente repressiva di altri paesi in medio oriente mai chiamati a rispondere di come e dove producono le loro merci, boicottare i prodotti d’Israele denota una cecità morale per la quale è difficile trovare una spiegazione diversa dall’antisemitismo. Soprattutto in un’Italia fellona che sessant’anni fa era solita scrivere sugli esercizi commerciali: “Negozio ariano”. In questi giorni, a Roma, girano manifesti che invitano a boicottare i farmaci israeliani della Teva e i cosmetici L’Oreal. Tira una brutta aria.

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Ecco l'elenco:

COOP ITALIA
Tel. 800805580

COOP ADRIATICA
Tel. 800857084

 COOP CONSUMATORI NORDEST
Tel. 800849085
servizio.clienti@nordest.coop.it

COOP ESTENSE
Tel. 800850000
filodiretto@mu.estense.coop.it

COOP LIGURIA
Tel. 800011761
filodiretto@liguria.coop.it

COOP LOMBARDIA
Tel. 800016706
filodiretto@lombardia.coop.it

NOVACOOP
Tel. 800238380

UNICOOP TIRRENO
Tel. 800861081
filodiretto@unicooptirreno.coop.it

UNICOOP FIRENZE
Numero Verde IPERMERCATI Tel. 800623623
comunica@coopfirenze.it

SUPERSTORE TRENTO E ROVERETO
Tel. 800115510 

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