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FondazioneCDF.it - La Stampa Rassegna Stampa
23.02.2010 L'Iran attacca al confine con l'Iraq e continua i suoi programmi nucleari
Ma secondo Mike Mullen l'opzione militare è da scartare...

Testata:FondazioneCDF.it - La Stampa
Autore: Fondazione Camis de Fonseca - La redazione della Stampa
Titolo: «Nuova provocazione iraniana - Mullen: è inutile un raid contro l'Iran»

Riportiamo da FONDAZIONECDF.IT l'articolo dal titolo " Nuova provocazione iraniana ". Dalla STAMPA, a pag. 16, la breve dal titolo " Mullen: è inutile un raid contro l'Iran " preceduto dal nostro commento. Ecco i pezzi:

 FONDAZIONECDF.IT - " Nuova provocazione iraniana "

Il 20 febbraio 2010 le truppe iraniane hanno fatto incursione nella provincia di Diyala, a nord i Baghdad, nei pressi del confine di Munzrya. Le forze iraniane sono state viste rimuovere le barriere di cemento che si trovano sul confine fra Iran e Iraq. Le guardie di confine hanno immediatamente inviato un memorandum ai propri superiori per raccontare l’incidente e ricevere indicazioni sul da farsi.
 
Si tratta dell’ennesima provocazione iraniana, simile a quella dello scorso dicembre, quando le truppe della Repubblica Islamica avevano invaso il territorio di un pozzo di petrolio nella provincia di Missan – in Iraq.
Ora che la tensione sul programma nucleare iraniano sta aumentando, aumenteranno anche gli incidenti.
Senza contare che le elezioni parlamentari in Iraq sono vicine, e che la Repubblica Islamica ha già dimostrato di poter e voler manipolare il mondo politico iracheno a proprio piacimento, dato che ha   la possibilità di destabilizzare l’Iraq  tramite gli sciiti, e assicurarsi che la fazione sunnita venga marginalizzata.

La STAMPA - " Mullen: è inutile un raid contro l'Iran "


Mike Mullen,  capo degli Stati maggiori riuniti americani ritiene che un attacco militare contro l'Iran non sarebbe efficace. Meglio la via diplomatica, sostiene. O meglio ancora, aspettare che la situazione precipiti del tutto?
La via diplomatica tanto auspicata da Obama, non ha prodotto risultati se non quello di far acquisire alla teocrazia iraniana più sicurezza circa la buona riuscita dei suoi programmi atomici. Con Ahmadinejad e Khamenei la diplomazia non funziona. Ci stupisce che capo degli Stati maggiori riuniti americani, che di operazioni militari di sicuro se ne intende, non riesca a comprenderlo. Ecco il pezzo:

Il capo degli Stati maggiori riuniti americano Mike Mullen crede che qualsiasi attacco militare all’Iran, «per quanto efficace, non sarebbe decisivo da solo». Secondo l’ammiraglio è preferibile continuare la via diplomatica e le pressioni economiche per dissuadere l’Iran a portare avanti il suo controverso programma nucleare. Che ieri nel frattempo è stato rilanciato con una nuova sfida: il capo dell’Organizzazione iraniana per l’Energia Atomica, Ali Akbar Salehi, ha preannunciato che Teheran sta valutando la costruzione di altri due siti per l’arricchimento dell’uranio nel prossimo anno e ha già individuato una decina di luoghi potenziali per altrettante centrali. Le due centrali nucleari, che avranno la stessa capacità di arricchimento dell’impianto di Natanz, saranno nascoste sotto le montagne, per evitare bombardamenti, e impiegheranno una nuova generazione di centrifughe. L’annuncio di Salehi arriva nei giorni in cui le grandi potenze, Stati Uniti in testa, accelerano sul fronte delle sanzioni, accusando l’Iran di nascondere, sotto il programma civile, intenzioni ben più bellicose.

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