giovedi` 28 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
12.03.2022 Donatella Di Cesare amica di Putin, vada a leggere Primo Levi
In più lo scontro con Paolo Mieli a PiazzaPulita

Testata: Il Foglio
Data: 12 marzo 2022
Pagina: 1
Autore: Piazza Pulita La7- Maurizio Crippa
Titolo: «PiazzaPulita, la prof lo sfotte e Paolo Mieli la asfalta: 'Le va bene così?', mai visto prima - Primo Levi contro Di Cesare»
Riprendiamo da Piazza Pulita della 7 online " la prof lo sfotte e Paolo Mieli la asfalta: 'Le va bene così?', mai visto prima"; a seguire, il commento di Maurizio Crippa sul FOGLIO dal titolo "Primo Levi contro Di Cesare".

A destra: Putin e Hitler in un fotomontaggio

Ricordiamo che Donatella Di Cesare, prima di scoprirsi a difendere Putin, si è sempre rifiutata di spiegare perché abbia accettato la carica di vice presidente della Fondazione tedesca intitolata al nome di Martin Heidegger. Si dimise soltanto dopo che vennero pubblicati i “quaderni neri” con gli scritti che comprovavano la adesione al nazismo e all'antisemitismo razzista di chi era comunemente ricordato come il ‘filosofo di Hitler”. Soltanto la Di Cesare non lo sapeva?

Ecco gli articoli:

La7: "PiazzaPulita, la prof lo sfotte e Paolo Mieli la asfalta: 'Le va bene così?', mai visto prima"

Risultati immagini per donatella di cesare

"Io mi sorprendo che Paolo Mieli, che è un interprete raffinato, si fermi a delle semplificazioni": la professoressa e filosofa Donatella Di Cesare si è rivolta così allo storico e giornalista nello studio di Corrado Formigli a PiazzaPulita su La7. Sul tavolo la guerra in Ucraina e le responsabilità della Russia di Vladimir Putin. Mentre da una parte c'era chi, come Mario Calabresi e Mieli, condannava l'invasione senza troppi giri di parole, dall'altra invece c'era chi, come la filosofa, spingeva per capire bene le ragioni del gesto di Putin. Le parole usate dalla Di Cesare, però, non sono piaciute affatto a Mieli. Che quindi ha replicato: "Prima ha detto 'propaganda', poi 'semplificazione'...Facciamo un patto, parliamo senza offenderci". E ancora: "Il professore ha parlato senza offendere, lei parla offendendo. Io non dico a lei che è una propagandista", ha continuato lo storico riferendosi all'altro ospite della trasmissione, il professore della Luiss Alessandro Orsini. Sempre rivolgendosi alla Di Cesare, infine, Mieli ha puntualizzato: "Poi, non la vuole chiamare 'resistenza', li chiami quelli che resistono ad un invasore, va bene?", ha chiosato, riferendosi al popolo e alle forze armate ucraine.

Il Foglio - Maurizio Crippa: "Primo Levi contro Di Cesare"

Immagine correlata
Maurizio Crippa

Sono stata a Piazza pulita per esprimere un punto di vista diverso da quello che prevale”. Così twitta Donatella Di Cesare, filosofa teoretica, recente protagonista nel circo Barnun dei talk, grazie al domatore Formigli. Il quale, dopo le meritate critiche incassate dalla nuova coppia “è stata tua la colpa” Orsini-Di Cesare, ha deciso di insistere: “Trattare i telespettatori da bambini è un vecchio riflesso che speravamo scomparso. Per questo ospiteremo nuovamente Donatella Di Cesare e Alessandro Orsini”. E tutto va bene, gli spettatori non vanno trattati da bambini. Però nemmeno turlupinati con affermazioni che possono indurre in fraintendimenti. Ieri, mentre con le sue contro-semplificazioni filosofiche riusciva a far perdere le staffe persino a un anacoreta come Mario Calabresi, Di Cesare ha preso una topica, e si spera non fosse voluta. Ha detto che bisogna comprendere le motivazioni dei conflitti, e blabla, perché, come diceva anche Primo Levi, “comprendere non è giustificare”. Peccato che Primo Levi avesse detto proprio l’opposto. Nell’Appendice del 1976 a Se questo è un uomo, in cui rispondeva alle questioni più spesso sollevate dal suo libro, scriveva che “forse quanto è avvenuto non si può comprendere, anzi, non si deve comprendere, perché comprendere è quasi giustificare”. E anche questo, caro Formigli, gli spettatori non bambini avrebbero diritto di saperlo.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

 


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT