venerdi 26 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Il Fatto Quotidiano - Il Manifesto Rassegna Stampa
29.04.2020 Israele di fronte al virus e alle sfide politiche, ma c'è chi disinforma
Il solito rabbioso Michele Giorgio e gli ortodossi disubbidienti a Gerusalemme

Testata:Il Fatto Quotidiano - Il Manifesto
Autore: Michele Giorgio
Titolo: «Israele procede con l'annessione, dagli Usa mezza luce verde - Ortodossi in collegio: scontri»
Riprendiamo dal MANIFESTO, oggi 29/04/2020, a pag. 9, con il titolo "Israele procede con l'annessione, dagli Usa mezza luce verde", il commento di Michele Giorgio; dal FATTO QUOTIDIANO, a pag. 4, la breve "Ortodossi in collegio: scontri".

Dal Fatto quotidiano: Israele reagisce come tutte le altre democrazie - anche se in modo più tempestivo ed efficace di alcune, come l'Italia - di fronte all'emergenza pandemia. Non c'è quindi motivo di stupirsi se gli assembramenti di persone, questo caso riguarda alcuni gruppi di ebrei ortodossi, sono vietati, è un provvedimento fondamentale per contenere i contagi.

Dal Manifesto: Michele Giorgio torna a disinformare dipingendo lo Stato ebraico come unicamente proteso a ottenere l'annessione unilaterale di parte dei territori contesi, "dimentica" però di scrivere delle numerose occasioni in cui Israele ha proposto offerte di pace agli arabi palestinesi, tutte rifiutate in nome di un unico obiettivo: non l'edificazione di un ennesimo Stato arabo in West Bank, ma la distruzione di quello ebraico "dal Giordano al Mar Mediterraneo", come non smettono di gridare. 

Ecco gli articoli:

IL MANIFESTO - Michele Giorgio: "Israele procede con l'annessione, dagli Usa mezza luce verde"

Immagine correlata
Michele Giorgio


Israele di nuovo al voto, il presidente Rivlin: “Non è più una ...
Benny Gantz, Benjamin Netanyahu

 

L'annessione unilaterale a Israele di una buona porzione della Cisgiordania distruggerà, tra le altre cose, il trattato di pace israelo-giordano del 1994 e minerà le fondamenta del regno hashemita? La possibilità è concreta, spiega l'ammiraglio in pensione Ami Ayalon, ex capo dello Shin Bet, il servizio di sicurezza, che assieme ad altri 220 ex alti ufficiali delle forze armate israeliane ha avviato una campagna contro l'annessione prevista dal piano dell'amministrazione Trump concepito per assegnare a Israele gran parte dei Territori del 1967 e negare uno Stato sovrano ai palestinesi.

«L'ANNESSIONE danneggerà la stabilità in Medio Oriente — avverte Ayalon — Il trattato di pace con l'Egitto e quello con la Giordania sono i due cardini della nostra politica (regionale) e della nostra sicurezza negli ultimi 30 o 40 anni», aggiunge alludendo a rischi anche per Israele. Ma Benyamin Netanyahu non ha i dubbi di Ayalon. La partita con i palestinesi, pensa il premier, è ormai vinta grazie ai colpi inferti da gli Stati uniti al diritto internazionale. E la Giordania, ne è convinto, si adeguerà. Netanyahu, pronto ad assumere la guida del governo in via di formazione grazie al via libera ricevuto dal suo ex avversario irriducibile Benny Gantz, non bada alle condanne al progetto di annessione. Dei palestinesi e quelle, ribadite a ogni occasione, dalla Giordania. Stretta alleata di Israele nelle questioni di sicurezza, Amman ha bocciato il piano Trump e insiste per la nascita di uno Stato palestinese sovrano, garanzia alla sua stabilità.

LA POPOLAZIONE della Giordania è in buona parte di origine palestinese e re Abdallah sa che a Washington e Tel Aviv qualcuno sta rispolverando la vecchia «Opzione giordana»: il regno hashemita come Stato palestinese in modo che Israele possa conservare il controllo di tutta la Palestina storica. Ad Amman perciò sono in allerta da quando, lo scorso 28 gennaio, Trump ha annunciato il suo piano, l'Accordo del secolo. I media israeliani riferiscono: dal Dipartimento di Stato fanno sapere che gli Usa sono pronti a riconoscere l'annessione a Israele della Valle del Giordano e delle parti di Cisgiordania dove sono situate le circa 150 colonie ebraiche costruite dopo il 1967 in violazione del diritto internazionale. `Abbiamo già chiarito che siamo pronti a riconoscere l'estensione della sovranità israeliana e l'applicazione della legge israeliana alle aree della Cisgiordania che (il piano Trump) indica come parte dello Stato di Israele», spiega un funzionario americano citato dal Times of lsrael. E una settimana fa il segretario di Stato Mike Pompeo aveva affermato che l'annessione è solo «una decisione di Israele, noi lavoreremo a stretto contatto con gli israeliani per condividere con loro le nostre opinioni». Quindi Netanyahu si è detto fiducioso di ottenere al più presto dagli Usa la luce verde ufficiale all'annessione. Il 1 luglio è la data che con ogni probabilità Netanyahu sceglierà per avviare alla Knesset l'iter legislativo per «l'estensione della sovranità di Israele. Intanto in casa i suoi guai politici e giudiziari si stanno risolvendo. Tra un mese dovrà presentarsi in tribunale per rispondere delle accuse di corruzione, frode e abuso di potere. Ma i tempi del processo si prevedono molto lunghi e nel frattempo godrà dell'appoggio di Gantz. Ieri Blu Bianco, il partito del suo nuovo alleato, ha chiesto alla Corte suprema di respingere le sette petizioni presentate da varie organizzazioni contro Netanyahu premier.

BLU BIANCO APPENA qualche settimana fa ripeteva che Israele non può essere guidato da un primo ministro «corrotto e nemico della democrazia». Ora ritiene che le «circostanze speciali di profonda crisi politica, economica e sanitaria (coronavirus) impongono la formazione di un governo di emergenza» con a capo l'uomo che Gantz definiva l'incarnazione del male.

IL FATTO QUOTIDIANO: "Ortodossi in collegio: scontri"

Un gruppo di ebrei ortodossi si è scontrato con la polizia a Gerusalemme: cassonetti in fiamme e diversi fermi. La tensione è salita quando gli agenti hanno trovato decine di seminaristi in un collegiorabbinico in contrasto con le disposizioni per il coronavirus del ministero della Sanità. Il sito web ortodosso Kikar ha-Shabat ha mostratogruppi di bambini che cercano di respingere gli agenti lanciando sassi.

Per inviare la propria opinione ai quotidiani, telefonare:
Il Manifesto 06/ 689191
Il Fatto Quotidiano 06/ 328181
Oppure cliccare sulle e-mail sottostanti

lettere@ilfattoquotidiano.it
redazione@ilmanifesto.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT