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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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La Stampa - Il Messaggero Rassegna Stampa
23.04.2020 Iran, satellite militare in orbita, standard violati. Gli Usa: 'reagiremo'
Cronaca di Giordano Stabile, pessimo redazionale del Messaggero

Testata:La Stampa - Il Messaggero
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Lancio in orbita di un satellite. Sale la tensione con Washington - Trump avvisa l'Iran: fuoco sulle navi che ci minacciano»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 23/04/2020, a pag.15, con il titolo "Lancio in orbita di un satellite. Sale la tensione con Washington", la cronaca di Giordano Stabile; dal MESSAGGERO, a pag. 15, il commento "Trump avvisa l'Iran: fuoco sulle navi che ci minacciano".

Secondo il Messaggero "a infiammare il clima nella regione mediorientale è un tweet di Donald Trump", dunque tutte le responsabilità per la tensione vanno attribuite al Presidente americano. In questo modo il quotidiano romano colpevolizza Trump e assolve il regime degli ayatollah. Quello che segue nel pezzo è un'analisi sbiadita che omette i crimini e le menzogne di Teheran.

Ecco gli articoli:

LA STAMPA - Giordano Stabile: "Lancio in orbita di un satellite. Sale la tensione con Washington"

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Giordano Stabile

Tehran Bats Away EU Criticism of Iranian Missile Tests | Voice of ...

L'Iran mette in orbita il suo primo satellite militare ma gli Stati Uniti, con il segretario di Stato Mike Pompeo, avvertono che ci saranno «conseguenze», in quanto il lancio viola i limiti imposti dall'Onu sullo sviluppo di missili balistici. E Donald Trump rincara le minacce e dà ordine alla Marina statunitense di «affondare» i barchini veloci dei Pasdaran se continueranno a «molestare» con manovre spericolare le unità americane nel Golfo Persico. Le tensioni fra Teheran e Washington tornano così a riesplodere, dopo la "guerra delle petroliere" della scorsa estate, l'uccisione del comandante Qassem Soleimani a Baghdad il 3 gennaio e i lanci di razzi sulle basi americane in Iraq. La mattinata di ieri si è aperta con l'annuncio alla tivù di Stato dell'exploit dei Pasdaran: «Il primo satellite militare iraniano, Noor, è stato lanciato con successo – ha precisato - e il satellite ha raggiunto l'orbita prevista». Noor, "luce" in lingua persiana, è un satellite di "osservazione", cioè spia, e consentirà di potenziare le capacità di sorveglianza e forse anche la precisione nelle traiettorie di missili e droni. Il successo arriva dopo una sfilza di fallimenti che hanno fatto sospettare operazioni di sabotaggio da parte degli Usa o di Israele. Lo scorso febbraio Teheran aveva mancato la messa in orbita del satellite Zafar, e altri due lanci erano andati a vuoto nel 2019.

I dubbi della Cia Lo scorso agosto poi un incendio al Centro spaziale Imam Khomeini aveva causato la morte di tre ricercatori, uno dei peggiori disastri nell'avventura spaziale iraniana. Ma anche adesso la Cia ha i suoi dubbi e ieri sera ha sottolineato come non abbia notato nessun "nuovo satellite" in orbita. Il lancio del vettore Qased fino a 425 chilometri di altezza suggerisce comunque un miglioramento della tecnologia missilistica iraniana. Secondo Washington questi lanci violano una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che proibisce all'Iran di sviluppare missili balistici in grado di trasportare testate nucleari. Se riesci a portare un satellite in orbita, è il ragionamento, puoi anche spedire una bomba a migliaia di chilometri di distanza. Pompeo ha subito ribadito che il lancio è stato effettuato da una «organizzazione terroristica», come gli Stati Uniti designano i Pasdaran, e l'Iran dovrà essere ritenuto «responsabile». Washington ha fatto capire di essere preoccupata per l'aggressività dei Guardiani della rivoluzione, che sabato hanno mostrato nuovi droni, con un'autonomia fino a 1500 chilometri, e nei giorni scorsi hanno "sfidato" le navi americane con manovre ravvicinate dei loro barchini armati.

IL MESSAGGERO: "Trump avvisa l'Iran: fuoco sulle navi che ci minacciano"

Iraq, minacce tra Trump e la Guida Suprema Khamenei:
Donald Trump, l'ayatollah Khamenei

Risale improvvisamente la tensione tra Washington e Teheran. E ancora una volta a infiammare il clima nella regione mediorientale è un tweet di Donald Trump, in cui il presidente americano minaccia di bombardare le imbarcazioni dei pasdaran iraniani che metteranno in pericolo Ic navi militari statunitensi: in tal caso «ho dato ordine alla marina di abbattere e distruggere qualsiasi barca armata iraniana». Tornano i toni aspri, dunque, quei toni che ultimamente si erano assopiti a causa della pandemia che sta colpendo duramente non solo gli Usa ma anche l'Iran. Ma la tregua sembra ora finita, col rischio di una nuova escalation legata non solo alla crescente irritazione del Pentagono per le manovre dei pasdaran più volte denunciate e considerate pericolose e spregiudicate. La nuova sfida dall'Iran arriva anche dal lancio in orbita del primo satellite militare fabbricato nel Paese: Nour 1 ("nour" vuol dire luce) è partito dalla base di Ghased, nel deserto centrale dell'Iran, cd è stato posto in orbita a 425 chilometri dalla Terra.

UNA PROVOCAZIONE Una provocazione inaccettabile per Washington che denuncia una grave violazione delle diverse risoluzioni delle Nazioni Unite: «Teheran dovrà renderne conto», ha tuonato il segretario di Stato americano Mike Pompeo. «Gli Stati Uniti farebbero meglio a risparmiare le proprie forze militari contagiate dal coronavirus invece di fare i bulli con gli altri», la secca risposta di Teheran al tweet sparato dalla Casa Bianca. Tweet che intanto ha avuto un effetto collaterale immediato. facendo risalire Ic quotazioni del petrolio dopo lo storico crollo dei giorni scorsi. Trump sa bene che un crescere delle tensioni nella regione del Golfo potrebbe riportare presto il prezzo al barile ai livelli degli ultimi tempi, e il crollo de! prezzo dcl petrolio provocato dall'epidemia sta mettendo in forte difficoltà l'industria estrattiva americana (che non può permettersi prezzi così bassi, avendo costi di estrazione molto alti). Il tweet del presidente americano inoltre - come scrive il New York Times - avrebbe colto di sorpresa non solo i mercati ma anche lo stesso Dipartimento della Difesa che in realtà, almeno per il momento, non avrebbe ricevuto alcuna istruzione sulla possibilità che le navi Usa sparino contro le imbarcazioni iraniane impegnate nelle loro incursioni nelle acque del Golfo Persico. Incursioni costanti nel recente passato ma che non hanno mai portato a incidenti gravi col coinvolgimento della marina Usa.

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