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Il Giornale - Avvenire Rassegna Stampa
12.09.2019 Invasione islamica: ecco i numeri sul futuro dell'Italia
Commento di Chiara Giannini, ma su Avvenire Diego Motta chiude gli occhi di fronte alla realtà

Testata:Il Giornale - Avvenire
Autore: Chiara Giannini - Diego Motta
Titolo: «'Nel 2100 metà degli italiani sarà di religione musulmana' - L'Italia, l'islam e i numeri della paura»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 12/09/2019, a pag.4, con il titolo 'Nel 2100 metà degli italiani sarà di religione musulmana', il commento di Chiara Giannini; da AVVENIRE, a pag. 10, con il titolo "L'Italia, l'islam e i numeri della paura", il commento di Diego Motta.

L'invasione dell'Europa organizzata dalla Fratellanza Musulmana in silenzio continua, anche se Avvenire prova a negare il fatto, che viene invece chiarito dal Giornale. Il quotidiano dei vescovi ancora una volta sceglie di nascondere la testa sotto la sabbia, chiudendo gli occhi per non vedere la realtà. IC ha molte volte scritto della trasformazione di Europa in Eurabia. Un esempio è Torino, come aveva già pubblicato il Corriere della Sera.
ecco il link alla pagina con i dettagli e i numeri sull'invasione: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=70005

Che l'islam, non solo in Italia, sia egemonizzato dagli estremisti che vogliono imporre la legge del Corano è invece confermato da un video da diffondere tra amici e conoscenti, con sottotitoli italiani, sul legame stretto che esiste tra islam e Isis.

Ecco il video, cliccare sull'immagine per vederlo:

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Ecco gli articoli:

IL GIORNALE - Chiara Giannini: 'Nel 2100 metà degli italiani sarà di religione musulmana'

Nelle statistiche contano i numeri, Avvenire non può confutarli. Ma nel commento di Chiara Giannini, oltre alla chiarezza con cui espone le statistiche, si chiede "Che si vada verso una «sostituzione della razza?". Ci permettiamo di esprimerle il fastidio che abbiamo provato nel leggere la parola 'razza'. Forse Giannini intendeva 'etnia', oppure 'nazionalità oppure 'origine', invece le è sfuggita una parola sporca, 'razza'. Già, perché di razza ce n'è una sola, quella umana. Ci auguriamo di non leggerla più su un giornale che vanta una linea liberale.


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Chiara Giannini

Nel 2100 i musulmani in Italia potrebbero essere più degli italiani: è quanto emerge nel primo rapporto sull'islamizzazione dell'Europa della Fondazione Farefuturo con la collaborazione con l'ufficio studi di Fratelli d'Italia, presentato ieri pomeriggio al Senato. Secondo quanto si legge nel documento, «gli stranieri di religione musulmana residenti in Italia al 1° gennaio 2019 sono 1,58 milioni. Rispetto alla stessa data di rilevazione nel 2018, la classifica delle appartenenze religiose degli stranieri residenti in Italia vede i musulmani primi al posto dei cristiani ortodossi. I musulmani rappresentano infatti il 30,1% degli stranieri residenti in Italia (nel 2018 erano il 28,2%). I cristiani ortodossi il 29,7% (pari a un milione e 560mila). Seguono i cattolici (977mila pari al 18,6%)». Ma non è tutto, perché l'aumento dei musulmani residenti in Italia è così importante da creare non poche preoccupazioni. Che si vada verso una «sostituzione della razza»? «Gli stranieri musulmani residenti in Italia si legge ancora nel rapporto - sono aumentati di 127mila unità rispetto al 2018 (erano 1,45 milioni), mentre i cristiani nel loro complesso sono invece diminuiti di 145mila unità (nel 2018 erano poco meno di 3 milioni) pur mantenendo ancora il ruolo di principale religione professata dagli stranieri. Per quanto riguarda la nazionalità, si stima che la maggior parte dei musulmani stranieri residenti in Italia provengano da Marocco (440mila), Albania (226mila), Bangladesh (141mila), Pakistan (106mila) ed Egitto (111mila)». Da qui l'ipotesi che «nel 2100 i musulmani potrebbero costituire la metà della popolazione italiana. Questo scenario potrebbe verificarsi per due motivi: perché le immigrate musulmane hanno un tasso di fertilità che è il doppio di quello delle italiane e perché il 78% dei richiedenti asilo e degli immigrati irregolari che arrivano in Europa sono musulmani». Sempre secondo l'indagine, per l'85 per cento degli italiani «gli immigrati dovrebbero fare un corso di lingua italiana e di educazione civica prima di essere regolarizzati», per il 60% «il velo indossato dalla maggior parte delle donne musulmane, sia una coercizione imposta dalla famiglia e dai retaggi», per l'80 per cento si dovrebbe introdurre «uno speciale reato in Italia, per chi predica odio tra le religioni e giustifica gli atti di terrorismo e per il 56% bisognerebbe addirittura che la lingua liturgica delle prediche nelle moschee diventi l'italiano in modo che possano essere capite». La leader di Fdi, Giorgia Meloni, ha chiarito che è necessaria «una certa quota di immigrazione e noi non abbiamo mai avuto alcun problema a chiedere di favorire chi ha origini italiane ed europee». Ma ha puntualizzato anche che «si stima che nel mondo ci siano decine di milioni di nostri connazionali che non hanno la cittadinanza italiana, pur avendone diritto. Se l'Italia - ha detto poi - ha bisogno di immigrazione, la cosa più sensata è favorire allora proprio l'arrivo di chi ha le nostre stesse origini».

AVVENIRE - Diego Motta: "L'Italia, l'islam e i numeri della paura"

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Il futuro dell'Italia?

Si fa presto a dire "invasione". Tanto più se in gioco ci sono numeri e scenari da maneggiare con cura. Il primo Rapporto annuale sull'islamizzazione d’Europa, presentato ieri a Roma dalla Fondazione Fare Futuro e da Fratelli d'Italia, è pieno di certezze e dati da offrire in pasto all'opinione pubblica. In sin tesi: oggi, sostiene il dossier, i residenti di religione musulmana sono 1,58 milioni, destinati a triplicare nei prossimi 30 anni in assenza di norme severe in materia di flussi migratori. Di questo passo, nel 2100 rappresenteranno la metà della popolazione italiana. Tutto vero? No. Si sta solleticando ancora una volta il mercato facile della paura. Andiamo con ordine. Il dato certificato è sicuramente il primo, tratto dall'elaborazione fatta a luglio dalla Fondazione Ismu sugli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2019. I musulmani sono esattamente 1 milione e 580mila, pari al 30,1% degli immigrati presenti nel nostro Paese. Erano il 28,2% un anno prima. Davanti a loro ci sono gli stranieri che professano la religione cristiana: 2 milioni e 815mila fedeli, pari al 53,6% del totale dei residenti stranieri, tra cattolici, ortodossi evangelici e altri cristiani. Detto di oggi, come fare previsioni su sviluppi futuri? I demografi hanno sempre ribadito che non esistono statistiche ufficiali sulla confessione religiosa delle persone; per quanto riguarda gli stranieri, si usa in genere attribuire loro la stessa religione del Paese di origine. Secondo il sociologo Fabrizio Ciocca, che ha pubblicato un articolo su www.neodemos.info, «i musulmani in Italia costituiscono meno del 5% di tutta la popolazione residente e dal 2010 sono aumentati di quasi settecentomila unità. Si tratta di numeri considerevoli, ma che non consentono di sostenere la tesi di un'Italia sommersa da una "invasione islamica'. Siamo di fronte ad una minoranza religiosa stabile, sempre meno legata ai fenomeni migratori e sempre più "italiana'». Si tratta di pareri condivisi da demografi come Alessandro Rosina e Massimo Livi Bacci e da sociologi come Maurizio Ambrosini, da tempo impegnati a fotografare e decifrare le dinamiche di migrazione e integrazione sul territorio. Si aggiunga, a livello empirico, la difficoltà nel monitorare la pratica religiosa, più bassa oggi, e le nuove abitudini delle "seconde generazioni , che tendenzialmente risentono di più rispetto al passato dei processi di secolarizzazione. Tante variabili diverse, difficili da approfondire ma necessarie per chi vuole spiegare. In ogni caso, materiale da utilizzare con la prudenza che è mancata in un'occasione come questa.

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