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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Milano Finanza Rassegna Stampa
27.08.2019 Usa/Iran, ecco la politica di Donald Trump: discutere con tutti, ma con fermezza
Cronaca di Angela Zoppo

Testata:Milano Finanza
Autore: Angela Zoppo
Titolo: «Petrolio, gli Usa riaprono all'Iran»

Riprendiamo da MILANO FINANZA di oggi, 27/08/2019, a pag. 6, con il titolo "Petrolio, gli Usa riaprono all'Iran", il commento di Angela Zoppo.

La linea adottata da Donald Trump è di disponibilità a incontrare chiunque e, allo stesso tempo, di fermezza in modo da non cedere alle richieste degli avversari/nemici. E' una nuova politica che ha già dato frutti in Medio oriente e in Asia orientale, e che adesso Trump adotta nella relazione con il regime iraniano. Chi invece è da criticare è il presidente francese Emmanuel Macron, che ha invitato ieri a sorpresa al tavolo del G7 a Biarritz il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, dando così legittimità alla dittatura criminale degli ayatollah, nel disperato tentativo di conservare l'accordo voluto nel 2015 a Vienna da Obama e dall'Europa. Mettere poi tutti gli altri ospiti di fronte a un invitato non previsto, è stato un atto di assoluta maleducazione per un padrone di casa. E' stato rilevato da qualche cronista? no, nessuno.
Chi l'avrebbe detto? ah, ah..

Ecco l'articolo:

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Donald Trump                           Javad Zarif

Dopo l'arrivo a sorpresa del ministro degli Esteri iraniano, Mohammed Javad Zarif, al G7 di Biarritz domenica scorsa, potrebbero aprirsi nuovi scenari sui rapporti fra Teheran e Parigi, bruscamente interrotti dopo le nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti. E quello che si augura il presidente francese Emmanuel Macron, artefice dell'invito, ora che anche il presidente americano, Donald Trump, ha aperto a un incontro con l'omologo iraniano, Hassan Rouhani. Il bilaterale, secondo Macron, potrebbe avvenire già nelle prossime settimane. La Francia avrebbe tutto da guadagnare da un riavvicinamento Usa-Iran. In campo energetico, innanzitutto, con Macron che ha già ripreso nei giorni scorsi a parlare di petrolio con il governo di Teheran. Ed è facile immaginare il credito di cui la Francia godrebbe se l'embargo venisse ritirato. Total, il colosso petrolifero francese, è stato il primo operatore europeo a tornare in forze sul mercato iraniano dopo il ritiro del precedente embargo. Se Eni ha limitato il suo interesse a una pre-selezione per l'aggiudicazione di alcune concessioni e non si concede rimpianti, Total è andata ben oltre: l’interesse per le riserve di gas e petrolio di Teheran non è mai venuto meno.

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«Total continua a monitorare da vicino le misure che possano rappresentare un'eccezione alle sanzioni Usa», si legge nei documenti finanziari del gruppo. Ci si rifà a una determinazione del Dipartimento di Stato del 30 settembre 2010, che esclude dalla sanzioni alcune attività considerate storiche. Premesso che dal 2011 Total non ha più prodotto in Iran nemmeno una goccia di petrolio, la controllata Total Iran BV esiste ancora e mantiene una rappresentanza locale, con alcuni impiegati, il che comporta un pagamento annuale di circa 300 mila dollari in tasse all'amministrazione iraniana, versato rigorosamente in valuta locale sempre a causa delle sanzioni. Intanto, l'Iran continua a vendere il suo greggio non disdegnando acquirenti al di fuori del circuito ufficiale delle oil company. Ieri, è stato venduto a un compratore anonimo un carico di 2,1 milioni di barili della petroliera Adrian Darya 1, ferma per oltre un mese a Gibilterra con l'accusa di violare le sanzioni. Il valore del carico è di circa 130 milioni di dollari. Oggi, inoltre, ripartiranno le vendite sul circuito Irenex, dove Noc cercherà di piazzare 2 milioni di barili al prezzo unitario di 50,37 dollari.

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