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Il Giornale - Informazione Corretta Rassegna Stampa
20.05.2019 Eurovision: un trionfo per Israele
Analisi di Fiamma Nirenstein, Deborah Fait

Testata:Il Giornale - Informazione Corretta
Autore: Fiamma Nirenstein - Deborah Fait
Titolo: «Quel sogno di pace anche nella festa pop - All'Eurovision vince la gioia di vivere»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 20/05/2019, a pag.10 con il titolo "Quel sogno di pace anche nella festa pop" il commento di Fiamma Nirenstein; a seguire, il commento di Deborah Fait dal titolo "All'Eurovision vince la gioia di vivere".

A destra: i gay in Israele e in "Palestina"(la delegazione islandese che, in aperta violazione del regolamento dell'Eurovision, ha manifestato contro Israele)

Ecco gli articoli:

IL GIORNALE - Fiamma Nirenstein: "Quel sogno di pace anche nella festa pop"

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Fiamma Nirenstein

L'Eurovisione a Tel Aviv è finita. Si smonta, e come sia andata la gara tutto il mondo lo sa: c'erano 200 milioni di telespettatori quando alle 2 di notte ha chiuso i battenti e tutte le tv, le radio, i giornalisti del mondo erano là a vedere i 26 finalisti. L'Olanda ha vinto, l'Italia, e siamo contenti, ha preso un meritato secondo posto, Israele aveva fatto una scelta di ripiego su un simpatico, entusiasta tenore naturalista, Kobi Marimi, che ce l'ha fatta con un onorevole posto a metà classifica. Ma è stato un evento astratto, simbolico, mentre paradossalmente fungeva da bandiera del desiderio appassionato di normalità di Israele. Per capirne l'importanza non si può fare a meno di vedere il video (su YouTube, enciclopedia politica, vero testo base di psicoanalisi globale) in cui un attempato Roger Waters, dei mitici Pink Floyd, cantante antisemita professo che ha fatto volare su un suo show dei maiali con la stella di David, appare sgangheratamente infuriato, seminudo, scompigliato e probabilmente sporco mentre urla di rabbia perché il BDS non ha funzionato. Waters cerca di svegliare la folla al fatto che Israele è come "un alieno" piombato a disturbare l'ordine mondiale. Gli ebrei insomma sono estranei mostruosi, "un cancro marcio che deve essere distrutto" come dice Khamenei. Teorie simili le esprimeva Hitler, oggi le esprimono l'Iran e Hamas. Proprio in questi giorni ha lanciato 700 missili, mentre lo show preparava un palcoscenico molto ispirato, a punta, costruito a corone come il grattacielo Chrysler di New York E mi domando se qualcuno si chiede, dopo aver visto l'entusiasta sorriso che ha dominato tutta l'Eurovisione sia da parte israeliana che degli ospiti (tutti hanno filmato la loro clip in un sito turistico, tutti masticavano qualche "Shalom" e Lehitraot, arrivederci), come sia possibile gestire un evento in cui il compito principale è proprio abbracciare e farsi abbracciare mentre tuttavia si deve, con una mano, difendere, ammonire, arginare, disincentivare l'aggressività del nemico e garantire che Israele rappresenti il grande sogno di pace e di moralità di Israele, lo Stato degli ebrei, porci con le ali per Waters e tanti altri antisemiti nel mondo. Le bandierine palestinesi di Madonna e del gruppo islandese sadomaso non sono nulla: Israele ha vinto la sfida. Per motivi religiosi legati allo Shabbat che non si può violare, il gruppo Shalva non abbia potuto gareggiare anche se ha partecipato, incantando tutti, fuori gara. Ma che peccato: perché questo gruppo, fatto di ragazzi disabili, chi cieco, chi affetto dalla sindrome di Down, è un esempio classico e incredibile dell'inclusione tipica di Israele, che abituata da mille aggressioni violente e decine di migliaia di feriti, integra con pazienza e amore senza pari tutti quelli che sono un po’ o molto diversi. Lo fa persino nell'esercito, dove le persine con bisogni particolari servono, e ovunque. Lo fa quando accoglie negli ospedali tutti quelli che ne hanno bisogno, compresi i palestinesi e i siriani, diventato rifugio per tutto il Medio Oriente delle persone LGTB, aprì strade impensate quando Dana International divenne una star transessuale vincendo l'eurovisione per Israele nonostante religiosi che la disprezzavano e la maltrattavano sullo schermo e sui giornali. H sfidato il senso comune l'hanno scorso, e poi l'ha ripresentata in grande al pubblico quest'anno, Netta Barzilai che ha spaventato facendo gli occhiacci e il verso della gallina al pubblico mondiale con "I am not your toy", che ha vinto. Alleluia è un'altra canzone israeliana di tutti, che ha vinto l'Eurovisione. Israele ha costruito un palcoscenico e una messa in scena che anche con la musica tipicamente modesta della gara pop appena conclusa ha mostrato a tutti quanto è bella e di che cosa è capace quanto a anticonformismo e vitalità. Questo Stato nazione, scandalo! Sempre in guerra anche se per difendersi, doppio scandalo! È pieno di amore: non è una cosa che si inventa in un giorno, ci vogliono tremila anni di storia ebraica, in cui il monoteismo si trasforma in senso morale, e il senso morale in democrazia, e la democrazia, e finalmente nel senso di allegro di chi è tornato a casa.

All'Eurovision vince la gioia di vivere
Commento di Deborah Fait

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"

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Mahmood

L'Eurovision Song Contest ha visto un grande vincitore: Israele! Organizzazione perfetta, accoglienza straordinaria a cantanti e turisti che hanno dichiarato di essersi sentiti avvolti dal calore della gente di Tel Aviv. Un ragazzo di non so quale gruppo ha detto " Qui sono sempre tutti pronti ad aiutarti". E' vero, in Israele non si fa in tempo a mostarsi insicuri o dubbiosi su quale strada prendere o in quale locale andare che arrivano a frotte ad offrire i loro consigli. Le tre serate sono state davvero bellissime, senza intoppi, in allegria, le cartoline, prima di ogni esibizione, hanno fatto vedere la bellezza di Israele. Durante i collegamenti esterni con tutte le nazioni presenti alla manifestazione, si sentiva solo "Shalom Israel…Shalom Tel Aviv" e tanti complimenti per la riuscita del festival internazionale. Israele ha dimostrato di saper affrontare grandi manifestazioni internazionali con professionalità e serietà, ce ne eravamo accorti anche in occasione del Giro d'Italia dell'anno scorso e con l'Eurofestival abbiamo avuto la conferma. Durante la serata di sabato ho pensato quanto fosse bello assistere a una manifestazione dove finalmente sventolavano tante bandiere, le bandiere di mezzo mondo, insieme a quella israeliana…meno una, quella palestinese sempre presente nelle piazze europee. Non avevo fatto in tempo a pensarlo che le telecamere hanno inquadrato il salottino del gruppo islandese che teneva alta proprio quella bandiera e la scritta "free Palestine". Mi ha preso un colpo. A Tel Aviv, nel cuore di Israele, ospitati da Israele, quei quattro cafoni vestiti da zombi sadomaso non avevano trovato niente di meglio da fare che presentarsi con la bandiera dei nostri assassini. Il gruppo si chiama Hatari, che significa odiatori, e la loro orrenda canzone fatta solo di rumore e violenza, dove la musica era un optional, parlava dell'odio che vincerà il mondo. Beh, hanno scelto la bandiera che più si confaceva al loro sentimento. L'Islanda aveva avvisato che avrebbe mandato un gruppo filopalestinese in linea con le posizioni del governo e così ha fatto andando contro le regole dell'Eurofestival, molto chiare "niente politica, solo musica". Oggi gli zombi sono ripartiti, hanno lasciato il sole e il calore di Israele per tornare nella loro gelida e triste isola seguiti da una denuncia dell'EBU (European Broadcasting Union) per non aver rispettato le regole della manifestazione e dalla quale mi auguro vengano espulsi a vita. Lo so che è banale dire "andate conciati così ad esibirvi a Gaza sventolando la bandiera di Israele e verremo ai vostri funerali", sarà banale ma viene spontaneo. La cosa che mi ha un po' rasserenata sono stati i fischi, sonori, del pubblico presente. Anche Madonna sarà multata dall'EBU perché due dei suoi ballerini avevano cucite sulla schiena una bandiera israeliana e una palestinese. Madonna è sempre stata amica di Israele dove è venuta molte volte in passato per studiare la kabalà sotto la guida di un rabbino, quest'anno non si è lasciata condizionare dalle minacce del demoniaco ex bassista dei Pink Floyd, Roger Waters. Lo ha mandato al diavolo ed è venuta. Il suo non voleva essere un messaggio di simpatia per i palestinesi ma di pace per entrambi i popoli. Ha peccato di ingenuità andando contro il contratto (1.500.000 $) che non prevedeva quelle bandierine, assenti alle prove generali. SE posso fare un appunto al suo nuovo look piratesco, con tanto di benda sull'occhio, devo ammettere che quelle treccine alla Greta non mi sono piaciute, troppo banali per un'artista anticonformista del calibro di Madonna. https://www.jpost.com/Israel-News/Madonna-Iceland-include-Palestinian-flags-at-Eurovision-590072 Bravo e simpatico Alessandro Mahmood e mi dispiace che la sua canzone sia arrivata seconda, non perché sia bellissima ma perché lui è un ragazzo in gamba. Tranquillo e sincero. A chi gli chiedeva cretinamente "Come ti senti tu arabo e musulmano in Israele?" rispondeva calmo e serafico "Io sono italiano, cristiano e a Tel Aviv ci verrei a vivere". Complimenti perchè non si è lasciato manipolare, è venuto in Israele per cantare, si è divertito, è andato al Mar Morto, si è ricoperto del fango curativo del lago salato e ogni volta che lo intervistavano parlava di quanto gli piacesse questo paese, il sole, il caldo e la gente cordiale e amichevole. Volendo fare una critica alla trasmissione di RAI Uno, devo dire che Flavio Insinna ha infilato Gesù e San Pietro in ogni cartolina su Israele, era abbastanza comico sentirlo dire "Gesù è stato qua, Gesù ha digiunato là, San Pietro è partito dal porto di Giaffa (Yafo)" ma a ripensarci, pur non intenzionalmente, non ha fatto altro che sbugiardare la ridicola propaganda palestinese di un Gesù arabo e islamico in un periodo storico in cui in Israele non esistevano arabi né, tantomeno, musulmani. A conti fatti, Israele merita un bel 10, il BDS uno 0 tondo tondo. Spero che Waters si mangi il fegato e che gli antisemiti siano verdi di rabbia. Israele, la civiltà, l'allegria, la gioia di vivere hanno vinto sul veleno degli odiatori.

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