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Libero-Il Messaggero Rassegna Stampa
18.05.2019 Tel Aviv Eurovision: stasera ore 21 su Rai 1
Libero/Messaggero: cronache di Gianluca Veneziani, Simona Orlando

Testata:Libero-Il Messaggero
Autore: Gianluca Veneziani-Simona Orlando
Titolo: «Madonna scappa da Betlemme-Con Mahmood e Madonna Tel Aviv stasera canta su Ra1»

Riprendiamo oggi, 19/05/2019 due cronache sull'Eurovision di Tel Aviv: da LIBERO Gianluca Veneziani a pag.27, dal MESSAGGERO, di Simona Orlando, a pag.27

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Libero-Gianluca Veneziani: " Madonna scappa da Betlemme "

Diciamolo, è stata una mossa della madonna fregarsene degli inviti al boicottaggio da parte di artisti filo-palestinesi, e presentarsi lì a Tel Aviv, alla 648 edizione di Eurovision Song Contest, da super-ospite, ora a ma mi or ragione super-gradita. Prima ancora che si svolga stasera la finale della rassegna musicale europea, a cui l'Italia parteciperà con Mahmood, c'è già una vincitrice morale: lei, Lady Ciccone, in arte Madonna. Nonostante le pressioni di gente come Roger Waters dei Pink Floyd, il cantante Peter Gabriel, il regista Ken Loach o Brian Eno, storico produttore di David Bowie e degli U2, la popstar ha deciso di non aderire alla campagna del BDS, ossia del Boicotta v o, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele, che le chiedeva di non aderire a una rassegna accusata, per il semplice fatto di svolgersi in terra israeliana, di legittimare la «violazione dei diritti umani e l'apartheid» nei confronti dei palestinesi.
SPIRITO LIBERO-  Madonna, spirito e non solo corpo libero, ha risposto picche, ha fatto sapere all'Europa, all'America e pure al Medio Oriente, che ci sarà perché «non smetterò mai di suonare la mia musica per adattarmi all'agenda politica di qualcuno». E non solo: ha anche rilanciato, annunciando che sul palco di Tel Aviv canterà per la prima volta in pubblico il suo nuovo singolo, il brano Future tratto dall'album in uscita i114 giugno Madame X Una sapiente operazione di marketing ma anche una scelta ideale da parte di chi, laicamente, non si è mai sottoposta a diktat ideologici o religiosi, anzi spesso li ha sfidati apertamente, perfino in modo blasfemo; una decisione coerente con un'artista cui tutto si può rimproverare tranne che di essere una paladina della censura e dei boicottaggi. Peraltro si tratta di una posizione sposata già in passato da cantanti come Nick Cave e i Radiohead che, alle pressioni di chi li invitava ad annullare i concerti in Israele, avevano replicato a parole e a fatti, confermando le proprie tappe. A fronte della scelta coraggiosa di Madonna, risalta la miseria ideologica e intellettuale di Waters e Co., artisti-censori che ora, forse perché sul viale del tramonto, cercano l'ultima impennata di visibilità e notorietà spendendosi in campagne discutibili che intendono limitare la libertà di espressione. Ma come, proprio loro, cantanti o registi provocatori, controcorrente, che spesso hanno sfidato le regole del sistema, ora vogliono mettere il bava vu glio a un evento canoro, impedire la partecipazione di artisti, imporre una cappa ideologica a un ambito di per sé libero come quello musicale?
«CANZONI E PAILLETTES» Così facendo, da un lato si accodano alle proteste di chi trasforma anche un fatto neutro, a-politico come un concerto, nel pretesto per manifestare le proprie rimostranze, come hanno fatto in questi giorni manifestanti palestinesi che sono scesi in piazza, con tanto di striscioni, per ricordare che «canzoni e paillettes non possono nascondere l'occupazione dei nostri territori». Dall'altro si associano a quanti organizzano, in occasione della manifestazione di Tel Aviv, contro-eventi che vivono di luce riflessa, una specie di Eurovision Contest-azione, come il Gazavision, un ritrovo di cantanti palestinesi a Gaza City per denunciare «l'oppressione e il brutale regime» di Israele, o il Globalvision che intende presentarsi come «alternativa positiva», rivolgendosi ai fan che credono in «inclusione e rispetto della diversità», e si svolgerà in contemporanea a Londra, Dublino e Betlemme. Stavolta tuttavia, grazie a dio e peggio per i censori, Madonna non sarà a Betlemme ma a Tel Aviv...

Il Messaggero-Simona Orlando: "Con Mahmood e Madonna Tel Aviv stasera canta su Ra1"

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Se per scaramanzia non si vuole ipotizzare la vittoria di Mahmood, diciamo che rischia il podio all'Eurovision Song Contest a Tel Aviv, finale in onda stasera su Rail dalle 20.35 (commentatori Flavio Insinna e Federico Russo, mentre su Radio2 ci saranno Gino Castaldo ed Ema Stokholma). Il favorito per gli scommettitori è Duncan Laurence dai Paesi Bacsi, ma le quote del trionfatore sanremese, che salirà sul palco 22esimo in scaletta (in tutto sono 26), sono in forte ascesa e su Spotify la sua Soldi è il brano più ascoltato fra quelli dei finalisti.  I social ironizzano sul suo inglese forfettario, ma in conferenza stampa l'imbarazzo vero lo hanno creato i giornalisti impreparati sulla sua biografia: «Stai facendo il Ramadan?», «Sono cristiano». «Vivi ancora nel ghetto?», «Sto a Milano». «Sei egiziano, hai subito pressioni venendo qui?», «Sono italiano al cento per cento». Intanto Madonna è atterrata con jet privato e ha prenotato l'intero quinto piano del Dan Hotel. Sarà la superospite imbrillocata e con benda all'occhio in versione Madame X, nuovo tentativo, a 60 anni, di ristabilire il suo primato di regina del pop davanti a una platea di duecento milioni di telespettatori.Porterà due canzoni: il nuovo singolo Future, quarto estratto del disco di inediti in uscita il 14 giugno, inciso con il rapper Quavo e co-prodotto con Diplo, e Like A Prayer, classico del 1989, un pop elevato dal gospel che fu condannato dal Vaticano e che stavolta, sostenuto da un coro di trentacinque voci, proverà forse ad elargire un messaggio di pace. Un atto coraggioso più che altro perché mette pericolosamente a confronto l'artista creativa del passato e quella che deve dimostrare di essere ancora rilevante. Di certo non è una che tace e ama passare inosservata, soprattutto dopo le accuse di aver ignorato il boicottaggio della manifestazione in Israele. Gli attivisti per la causa palestinese hanno organizzato i due eventi alternativi Globalvision e Gazavision per protesta contro «l'apartheid israeliana» (pare alla presenza di Brian Eno) mentre Lady Ciccone, folgorata dagli insegnamenti Kabbalah, potrebbe optare per una visita sulla tomba dei rabbini fondatori della mistica ebraica. Insomma canzonette in un contesto geopolitico teso, in cui entra anche lo sfottò dell'ambasciata americana in Israele che sui social ha postato la stilettata: «Senza offesa, Europa, ma l'esibizione che ci aspettiamo di più all'Eurovision di Tel Aviv è di un'artista americana».

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