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Sull'antisemitismo dei movimenti che hanno come leader degli ex-comici - Dieudonnè in Francia, Grillo in Italia - è cosa risaputa, ma non sufficientemente condannata. Riprendiamo due commenti che hanno al centro la scritta "Juden" sulla vetrina di un negozio di Parigi, commentata dal CORRIERE della SERA a pag. 28 e dalla STAMPA a pag.18 Corriere della Sera- Stefano Montefiori: " Una scritta 'Juden' e le pulsioni antisemite della Francia in giallo"
La scritta gialla «Juden!» è apparsa nella notte tra venerdì e sabato sulla vetrina di un ristorante della catena Bagelstein nell' Ile Saint-Louis, a Parigi. Significa «ebrei» in tedesco, ed è una citazione dei marchi di infamia che i nazisti apponevano sui negozi tenuti dagli ebrei a partire dal 1933.Il ministro Castaner ha denunciato l'atto di antisemitismo e ha lamentato il fatto che «le lezioni più tragiche della Storia non rischiarano più le coscienze». Il proprietario si è affrettato a precisare che la scritta risale a qualche ore prima della manifestazione dei gilet gialli e che il corteo poi non è passato di lì. Si comprende la preoccupazione di non inimicarsi manifestanti poco teneri con chi osa criticarli (lo chef stellato Yannick Delpech ha avuto il suo ristorante di Tolosa incendiato per questo), e in ogni caso è sacrosanto non incolpare nessuno a sproposito. La Stampa-Leonardo Martinelli: " Parigi: 'Juden' scritta antisemita su una vetrina della capitale"
Sabato mattina il pianista e compositore Jean-Yves D'Angelo, uscendo da casa, sull'isola di Saint-Louis, l'ha subito notata quella scritta: «Juden», «ebrei» in tedesco. Propri lì, nel cuore di Parigi, fatta con vernice spray gialla, ben visibile sulla vetrina di uno dei punti vendita di Bagelstein, una catena di fast food specializzata nei bagel imbottiti, i panini ad anello della tradizione ebraica. D'Angelo ha sottolineato: «Non sono ebreo, ma ho trovato tutto questo assurdo». Ha scattato una foto e l'ha postata su Facebook, scatenando, naturalmente, un putiferio. Nel fine settimana la notizia è stata la più commentata sui social in Francia. D'Angelo ha dovuto addirittura sopprimere il suo profilo Facebook, vista la valanga di messaggi ricevuti. In tanti paragonano quel «Juden» alle scritte simili che comparvero in Germania sulle vetrine di molti negozi a partire dal primo aprile 1933, quando i nazisti iniziarono a boicottare commercianti e professionisti liberali ebrei. Gilles Abecassis, cofondatore di Bagelstein, ha ammesso che la scritta è stata trovata il sabato mattina, all'apertura, e che non è la prima volta: stavolta ha denunciato il fatto alla polizia. La Procura di Parigi ha aperto un'inchiesta per incitamento all'odio razziale. Il responsabile dell'atto, secondo la legge francese, rischia un anno di carcere e 45mila euro di multa. Per inviare la propria opinione, telefonare: lettere@corriere.it lettere@lastampa.it |
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