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La Stampa - Il Giornale Rassegna Stampa
03.12.2018 La polizia israeliana accusa Netanyahu di corruzione. Tutto serve per reclamare le elezioni anticipate
Commento scorretto di Giordano Stabile, cronaca precisa del Giornale

Testata:La Stampa - Il Giornale
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «La polizia chiede l'incriminazione di Netanyahu - La polizia: corruzione, Netanyahu va incriminato»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 03/12/2018, a pag.9, con il titolo "La polizia chiede l'incriminazione di Netanyahu", il commento di Giordano Stabile; dal GIORNALE, a pag. 14, l'articolo "La polizia: corruzione, Netanyahu va incriminato".

Il Giornale pubblica un resoconto equilibrato sulle solite accuse contro Benjamin Netanyahu che da anni, ormai, ogni tanto rispuntano fuori, senza che finora nulla sia stato comprovato per renderle valide. In sintesi: tante accuse, nessuna prova. Mentre il Giornale si limita, correttamente, a riportare i fatti, Giordano Stabile sposa la versione della polizia contro Benjamin Netanyahu. 

Ecco gli articoli:

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Benjamin Netanyahu

LA STAMPA - Giordano Stabile: "La polizia chiede l'incriminazione di Netanyahu"

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Giordano Stabile

Benjamin Netanyahu e la moglie Sara rischiano una nuova incriminazione. Lo ha chiesto la polizia israeliana al termine delle indagini per corruzione nel cosiddetto “caso 4000”. Per il premier e consorte è la terza richiesta di questo tipo. Ora sarà il procuratore generale di Israele a dover decidere se procedere. Il “caso 4000” riguarda i favori fatti a Shaul Elovitch, proprietario del gigante delle telecomunicazioni Bezeq e del sito di notizie, Walla. La polizia sostiene che quando Netanyahu era anche ministro delle Telecomunicazioni, fra il 2014 e il 2017, avrebbe modificato le leggi procurando a Elovitch vantaggi valutati in oltre 200 milioni di dollari. In cambio Elovitch ha provveduto a una «copertura» favorevole dell’azione di governo, e anche riguardo Sara Netanyahu.
La First Lady avrebbe partecipato alla corruzione con numerose telefonate alla moglie di Elovitch, Iris. Per Netanyahu l’inchiesta nasce da un tentativo di “vendetta” da parte dell’investigatore Roni Alsheich, che ha condotto le indagini. Una difesa in linea con quella tentata dalla moglie di fronte alle accuse dell’ex maggiordomo Meni Naftali, un caso che ha portato alla sua incriminazione per una frode allo Stato da 110 mila euro. Una nuova incriminazione sarebbe un colpo quasi fatale. Il capo dell’opposizione Tzipi Livni ha chiesto le dimissioni del premier: «Elezioni subito». La maggioranza si è ridotta a soli 61 seggi sui 120 della Knesset dopo la defezione del ministro della Difesa Avigdor Lieberman. Le elezioni sono da tenersi entro novembre 2019 ma probabilmente saranno anticipate a maggio, o addirittura a marzo.

IL GIORNALE: "La polizia: corruzione, Netanyahu va incriminato"

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Benjamin Netanyahu con la moglie Sara

La polizia israeliana ha chiesto l'incriminazione per il primo ministro Benjamin Netanyahu e la moglie Sarah per corruzione, frode e violazione della fiducia. La polizia aveva già raccomandato che Netanyahu fosse accusato di corruzione in altri due casi. Adesso la decisione di incriminare il premier spetta al procuratore generale. La richiesta di incriminazione è stata fatta nell'ambito dell'inchiesta Caso 4000, che riguarda la corruzione nell'ambito delle telecomunicazioni e si concentra su presunti favori del valore di centinaia di milioni di dollari forniti alla società di telecomunicazioni Bezeq, in cambio di notizie positive su Netanyahu da parte di Walla News, di proprietà di Bezeq. L'ex portavoce di Bibi Netanyahu, Nir Efez, e il direttore generale del ministero delle Comunicazioni, Shlomo Filber, sono i due uomini vicini al premier che sono già stati arrestati. In tutto la polizia ha portato in carcere sette persone legate alla compagnia telefonica Bezeq con cui Netanyahu ha avuto rapporti quando è stato ministro delle Comunicazioni ad interim dal 2015 al 2017. Il sospetto è che, in cambio di benefici da parte del ministero al maggiore azionista di Bezeq, Shaul Elovitch (anche lui arrestato), la compagnia abbia assicurato a Netanyahu una copertura favorevole sul sito Walla. Ma per Efez e Filber ci sarebbero anche le accuse di corruzione, come dire che ad uomini del primo ministro il proprietario di Bezeq avrebbe fatto anche dei versamenti di denaro. A questo punto, secondo il Jerusalem Post, dopo gli arresti la polizia avrebbe intenzione di interrogare direttamente Netanyahu: il primo ministro la settimana scorsa aveva reagito con un durissimo discorso televisivo alla richiesta di incriminazione per i casi 1000 e 2000. Nel primo caso Netanyahu è accusato di aver accettato circa 230mila euro in sigari e champagne da due imprenditori miliardari, in cambio di favori non sempre conclusi ma comunque richiesti da chi gli ha fatto i regali. Intano, il primo ministro ha respinto i risultati dell'inchiesta della polizia, sostenendo che non sono «legali». «Ancora un'indagine a vuoto, dietro pressione dei mass media, la battuta di caccia mediatica prosegue con tutta la forza». Questo è il terzo caso di corruzione in cui la polizia israeliana raccomanda l'accusa del primo ministro israeliano. «Sono certo che in questo caso le autorità competenti, dopo aver esaminato la questione, giungeranno alla stessa conclusione: che non c'era nulla perché non c'è nulla», ha affermato il primo ministro in un comunicato stampa di fuoco. Per il momento l'attività politica del primo ministro prosegue come sempre senza intoppi, ma è chiaro che la tensione si sta iniziando a far sentire.

 

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