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Avvenire - L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
06.11.2018 Papa Francesco: un cristiano non può essere antisemita, tanto c'è Israele, no? lì ci si può sfogare
Anche OR lo dice ma tace su Pio XII, che durante la Shoah non mosse un dito

Testata:Avvenire - L'Osservatore Romano
Autore: R.R. -
Titolo: «Ai rabbini: 'Un cristiano mai può essere antisemita' - Bandire l'antisemitismo»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 06/11/2018, a pag. 19, con il titolo "Ai rabbini: 'Un cristiano mai può essere antisemita' ", il commento a firma R.R.; dall' OSSERVATORE ROMANO, a pag. 1, la breve "Bandire l'antisemitismo".

Papa Francesco afferma che un cristiano non può mai essere antisemita, "dimentica" però che l'antisemitismo si nasconde oggi sempre più spesso sotto le mentite spoglie dell'odio contro Israele, a proposito del quale il Papa non interviene mai. I lettori di IC sanno bene, d'altronde, quanta disinformazione contro lo Stato ebraico diffondano i giornalicattolici in Italia.

Ecco gli articoli:

Immagine correlata
Papa Francesco

AVVENIRE - R.R.: "Ai rabbini: 'Un cristiano mai può essere antisemita' "

Un cristiano «non può essere antisemita». Lo ribadisce con forza papa Francesco. Lo fa ricevendo in udienza delegati del World Congress of Mountain Jews, provenienti da diversi Paesi del Caucaso. «È la prima volta che fratelli ebrei appartenenti alla vostra antica tradizione si recano insieme in visita al Papa - sottolinea il Pontefice all'inizio del suo discorso tenuto ieri mattina -, e anche per questo l'incontro odierno è motivo di gioia». Papa Francesco ricorda la recente visita in Lituania dove, nel 75° della distruzione del ghetto di Vilnius, ha pregato davanti al monumento delle vittime dell'Olocausto. «Commemorare l'Olocausto - commenta - è necessario, perché del passato resti una memoria viva». E «senza una memoria viva non ci sarà futuro perché, se non impariamo dalle pagine più nere della storia a non ricadere nei medesimi errori, la dignità umana rimarrà lettera morta». Pensando alla Shoa papa Francesco commemora due «tragici eventi». Infatti «lo scorso 16 ottobre ricorreva un altro drammatico settantacinquesimo: quello del rastrellamento del ghetto di Roma». Mentre «tra pochi giorni, i19 novembre, saranno ottant'anni dalla cosiddetta "Kristallnacht", quando vennero distrutti molti luoghi di culto ebraici». «Quando si è voluto sostituire il Buon Dio con l'idolatria del potere e l'ideologia dell'odio, - sottolinea il Pontefice - si è arrivati alla follia di sterminare le creature». Perciò «la libertà religiosa è un bene sommo da tutelare, un diritto umano fondamentale, baluardo contro le pretese totalitariste». «Ancora oggi, purtroppo, atteggiamenti antisemiti sono presenti», è l'amara constatazione del Papa. Ma, aggiunge, «come più volte ho ricordato, un cristiano non può essere antisemita». Sarebbe «una contraddizione della fede e della vita». Infatti «le nostre radici sono comuni». E «insieme siamo invece chiamati a impegnarci perché l'antisemitismo sia bandito dalla comunità umana».

L'OSSERVATORE ROMANO: "Bandire l'antisemitismo"

Il pezzo di OR è molto simile a quello di Avvenire. OR però, a pag. 7, ricorda ed elogia Pio XII, il Papa che di fronte alla Shoah rimase in silenzio.

Ecco il pezzo:

Immagine correlata
Pio XII

All'Angelus il dolore per l'attentato contro i copti in Egitto «Siamo chiamati a impegnarci perché l'antisemitismo sia bandito dalla comunità umana»: è l'appello lanciato da Papa Francesco durante l'udienza a un gruppo di delegati del World Congress of Mountain Jews provenienti da diversi paesi del Caucaso. Ricevendoli in udienza lunedì mattina, 5 novembre, nella Sala dei Papi, il Pontefice ha voluto ricordare gli anniversari di alcuni «tragici eventi» — il settantacinquesimo della distruzione del ghetto di Vilnius, in Lituania, e del rastrellamento di quello di Roma, e l'ottantesimo della "Kristallnacht" — per ribadire la necessità di «commemorare l'olocausto» affinché «del passato resti una memoria viva». Senza di essa, infatti, «non ci sarà futuro perché, se non impariamo dalle pagine più nere della storia a non ricadere nei medesimi errori, la dignità umana rimarrà lettera morta». Ancora oggi, ha constatato Francesco, «purtroppo atteggiamenti antisemiti sono presenti». Anche per questo il Papa ha voluto riaffermare che «la libertà religiosa è un bene sommo da tutelare, un diritto umano fondamentale, baluardo contro le pretese totalitariste». E ha ricordato ancora una volta che «un cristiano non può essere antisemita», perché «le nostre radici sono comuni». Questo conferma «l'importanza dell'amicizia tra ebrei e cattolici», fondata «su una fraternità che si radica nella storia della salvezza» e «si concretizza nell'attenzione reciproca». Si tratta di «un dialogo — ha sottolineato — che in questo tempo siamo chiamati a promuovere e ad ampliare a livello interreligioso, per il bene dell'umanità». Il giorno prima, all'Angelus recitato in piazza San Pietro, il Papa aveva espresso il suo dolore per l'attentato che ha colpito la comunità copta ortodossa in Egitto. «Prego per le vittime, pellegrini uccisi per il solo fatto di essere cristiani — aveva detto — e chiedo a Maria santissima di consolare le famiglie e l'intera comunità.

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