sabato 04 maggio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






La Stampa - Il Foglio Rassegna Stampa
23.08.2018 Arabia Saudita: l'attivista politica rischia la decapitazione. L'opposizione conservatrice a Bin Salman cresce
Cronaca di Giordano Stabile

Testata:La Stampa - Il Foglio
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Israa, l'attivista politica sciita rischia la decapitazione - I sanguinosi passi indietro di Riad»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 23/08/2018. a pag. 19, con il titolo "Israa, l'attivista politica sciita rischia la decapitazione", il commento di Giordano Stabile; dal FOGLIO, a pag. 3, l'editoriale "I sanguinosi passi indietro di Riad".

La strada di riforme intrapresa da Mohammed Bin Salman non deve arrestarsi, se l'obiettivo è trasformare l'Arabia Saudita in un regime pragmatico - per la democrazia non ci sono speranze, almeno a breve termine: e questo vale in tutto il mondo islamico - da una retrograda monarchia basata sulla legge del Corano. Riuscirà Bin Salman a vincere l'opposizione conservatrice sunnita, sempre forte a Riyyad?

Ecco gli articoli:

Immagine correlata
Israa Al-Ghomgham

La Stampa - Giordano Stabile: "Israa, l'attivista politica sciita rischia la decapitazione"

Immagine correlata
Giordano Stabile

Restano due mesi per salvare Israa Al-Ghomgham, la prima attivista politica dell’Arabia Saudita a rischiare la decapitazione. La richiesta della pena capitale da parte dell’accusa, per fatti non di sangue, è senza precedenti per una donna, e mette il Regno al centro delle preoccupazione delle Ong impegnate nella difesa dei diritti umani, dove di solito c’è l’Iran.
Il tribunale ha accettato la domanda di appello e dovrà pronunciarsi a ottobre. Se la raccomandazione dell’accusa verrà accolta il caso passerà nelle mani di Re Salman, che però di solito si limita a ratificare la decisione. Il rischio è quindi molto alto.

«Sovvertire l’ordine del Regno»
Al-Ghomgham, 29 anni, è stata arrestata nel dicembre del 2015 assieme al marito Moussa al-Hashem per aver organizzato manifestazioni nella città di Qatif, nell’Est del Paese, contro le «discriminazioni» subite dagli sciiti. Era la «primavera araba» in una zona strategica, dove ci sono gran parte dei pozzi petroliferi e una popolazione in prevalenza sciita. Un mese dopo la regione esplose, per l’esecuzione dell’imam Nimr al-Nimr, massima guida politica e spirituale. La «pericolosità» di Al-Ghomgham risiede in questo contesto, e nella guerra che si fanno Arabia Saudita, potenza sunnita, e Iran. È stata accusata di voler rovesciare «l’ordine dello Stato» in base alle norme anti-terrorismo.
Il caso è stato sollevato in Occidente dall’European Saudi Organisation for Human Rights (Esohr), che segue le vicende di altre decine di attivisti detenuti e di 51 condannati a morte che in questo momento attendono l’esecuzione. Ma ora anche altre ong si sono interessate. Due giorni fa media filo-iraniani avevano dato la notizia dell’avvenuta esecuzione, che si era rivelata poi falsa. L’appello dà tempo alle associazioni di organizzare una campagna a favore dell’attivista ma preoccupa il nuovo clima di repressione, un’inversione di marcia dopo le aperture del principe ereditario bin Salman ai diritti delle donne, a cominciare da quello alla guida.
A maggio diciassette attiviste per i diritti delle donne sono state arrestate, alcune sono ancora in carcere e rischiano condanne pesanti. Per il direttore dell’Esohr, Ali Abudisi, la richiesta di pena capitale per Al-Ghomgham è «un pericoloso precedente». Secondo Amnesty International il Regno si sta trasformando in uno dei Paesi «più prolifici» nelle condanne a morte. Ma il giro di vite è anche un segnale da parte della corte agli attivisti di ogni genere: il passo delle riforme lo decidiamo noi, e non accettiamo nessuna pressione.

Il Foglio: "I sanguinosi passi indietro di Riad"

Immagine correlata
Mohammed Bin Salman

L’ Arabia Saudita è sul punto di stabilire un nuovo primato nella violazione dei diritti umani: sta per condannare a morte per la prima volta un’attivista d’opposizione di sesso femminile, che assieme ad altri quattro compagni rischia di essere giustiziata con accuse “legate esclusivamente al loro attivismo pacifico”. La donna si chiama Israa al Ghomgham, è in carcere dal 2015 e ieri Human Rights Watch ha denunciato che Riad si sta preparando a giustiziarla per reati come: partecipare a una manifestazione, intonare slogan ostili al governo, cercare di aizzare l’opinione pubblica e filmare le proteste con il fine di pubblicare i video sui social media. Non esattamente il curriculum di un individuo pericoloso per la tenuta sociale. Che Riad si possa macchiare di questa violazione aberrante è particolarmente sconfortante in questo frangente politico. Da mesi il principe ereditario Mohammed bin Salman ha annunciato riforme per liberalizzare l’economia e, in piccola parte, anche la società del regno saudita. Alcuni passi incoraggianti erano stati fatti, specie nei riguardi delle donne, alle quali era stato concesso di guidare l’automobile e di frequentare i cinema e gli stadi. Ma dopo la terrificante disputa diplomatica con il Canada, reo di aver criticato il regno per la violazione dei diritti umani, ecco arrivare un altro cattivo presagio per chi sperava che bin Salman sarebbe stato in grado di cambiare le sorti dell’Arabia Saudita: o il principe è troppo debole contro l’opposizione conservatrice, oppure lui stesso ha ripudiato le sue promesse.

Per inviare la propria opinione, telefonare:
La Stampa: 011/65681

Il Foglio: 06/5890901
oppure cliccare sulle e-mail sottostanti


direttore@lastampa.it
lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT