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La Stampa-Il Foglio Rassegna Stampa
25.07.2018 Areo siriano entra nello spazio israeliano: abbattuto
Cronaca di Francesco Bussoletti, breaking news di Vito Anav, commento nell'editoriale del Foglio

Testata:La Stampa-Il Foglio
Autore: Francesco Bussoletti-Vito Anav-Editoriale
Titolo: «Patriot abbattono un jet siriano, Netanyahu: era nei nostri cieli-Le promesse di Putin non bastano a Israele»

Sull'abbattimento dell'aereo siriano entrato nello spazio israeliano sul Golan, riprendiamo due servizi, dalla STAMPA, a pag.16, dal FOGLIO, a pag.3 + la breve di Vito Anav in "Breaking News:

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Caccia siriano che aveva sconfinato per 2 km nella zona del Golan stato abbattuto dall'antiaerea israeliana . Lanciati 2 missili Patriot.
Da fonti siriane si apprende che uno dei piloti morto e l'altro risulta disperso.
*Fonte*:radio israeliana
*Riportato* da
Vito Anav
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Il missile che ha distrutto l'aereo siriano entrato nello spazio
di Israele

La Stampa-Francesco Bussoletti: " Patriot abbattono un jet siriano, Netanyahu: era nei nostri cieli "
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Francesco Bussoletti

Israele ha abbattuto un caccia siriano, che era entrato senza autorizzazione nel suo spazio aereo. Si tratta di un Sukhoi (un 22S o 24, nomi in codice Nato Fitter e Fencer) di fabbricazione russa. Il velivolo stava volando circa due chilometri all'interno dei cieli dello Stato ebraico, quando è stato intercettato da due missili Patriot del sistema Yahalom, schiantandosi al suolo nell'area meridionale delle Alture del Golan, come ha confermato il portavoce delle Israel Defense Forces (Idf), il generale Ronen Manelis. Non è chiara, invece, la sorte dell'equipaggio: un unico elemento se fosse un Fitter o due per il Fencer. Fonti locali affermano che il pilota si sarebbe gettato dall'aereo, atterrando nella regione di Yarmouk Basin in Siria, controllata dallo Stato Islamico e dove sono in corso combattimenti con l'esercito di Damasco. Sulla notizia, pero, non ci sono conferme ufficiali. «Violato l'accordo del 1974» Secondo quanto ricostruito dalle Idf, l'apparecchio è decollato dalla base aerea T-4 vicino Hama, colpita in alcune occasioni dalle Iaf in quanto ospitava un centro di comando dei droni iraniani in Siria, e poi ha attraversato la Siria per arrivare fino in Israele, dove è stato fermato. Il velivolo potrebbe aver sconfinato per errore durante i combattimenti a Quneitra meridionale contro Isis. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito l'episodio come una spudorata vio- lazione dell'accordo bilaterale tra i due paesi del 1974, il Separation Forces Agreement, e ha avvertito che «non accetteremo nessuna intrusione sul nostro territorio, né via terra né per via aerea». II precedente del 2014 Questa è la seconda volta che Israele abbatte un caccia siriano dal 2014. Nella prima fu intercettato un Su-24 sulle Alture del Golan. Anche in quell'occasione il caccia fu distrutto, anche in quella occasione sempre dalla stessa batteria di missili Patriot. In quel caso, però, pilota e co-pilota riuscirono a gettarsi dall'apparecchio e atterrarono sul territorio siriano. Recentemente la stessa batteria era stata di nuovo protagonista, ma contro i droni. I124 giugno era stato lanciato un Patriot contro un Uav che arrivava dalla Siria, mancandolo. Tanto che questo aveva invertito la rotta. L'11 e il 13 luglio la scena si è ripetuta, ma in entrambi i casi i velivoli a pilotaggio remoto sono stati abbattuti

Il Foglio- Editoriale: " Le promesse di Putin non bastano a Israele "

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Netanyahu e Lavrov

 Israele ha abbattuto un jet da combattimento siriano che si era addentrato nel suo spazio aereo per circa due chilometri. La Siria nega, dice che l'aereo, un Sukhoi partito dalla base T-4, stava rispettando le norme territoriali, ma Israele ha fatto sapere che prima di colpire l'esercito aveva lanciato diversi segnali al pilota per avvertirlo dello sconfinamento. L'abbattimento potrebbe avere delle ripercussioni importanti - era dal 2014 che Israele non colpiva un aereo siriano - in un momento in cui, da metà giugno, le forze governative siriane, appoggiate dalla Russia, conducono una campagna di bombardamenti vicino alle alture del Golan per riconquistare terreno a ridosso del confine con Israele. Gerusalemme chiede che sia la Russia a risolvere la questione allontanando le truppe iraniane, inviate in Siria per aiutare il regime di Assad, dalle vicinanze del territorio israeliano. Lunedì il primo ministro, Benjamin Netanyahu, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, si sono incontrati a Gerusalemme. Mosca ha proposto che le forze iraniane vengano tenute lontane dal Golan, cento chilometri dalla linea di demarcazione, ma Israele ha ribadito la sua contrarietà a ogni tipo di presenza militare iraniana sul territorio siriano, affermando che l'insediamento iraniano non verrà tollerato né nei pressi della frontiera, né a cento chilometri. Aumenta per Israele la necessità di avere delle garanzie da Mosca, soprattutto in un momento in cui le truppe governative hanno sottratto ai ribelli il controllo della maggior parte delle province nel sud della Siria e in prossimità del Golan, zona che il regime di Assad continua a rivendicare.

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