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Riprendiamo oggi, 10/06/2012, da IL MANIFESTO e dall' OSSERVATORE ROMANO, due servizi preceduti dal nostro commento. Il Manifesto- Michele Giorgio: "La Palestina all'Onu: indagate e proteggete i civili da Israele" A Michele Giorgio il primato di essere il peggiore. Si rimane sempre increduli nel vedere come un giornalista non si vergogni di scrivere menzogne riconoscibili come tali da qualsiasi lettore. Chiede la protezione dei manifestanti quando sono gli stessi che si dichiarano 'martiri' che cercano la morte per 'combattere Israele. Giorgio continua invece a definirli "civili", intossicati dai gas lacrimogeni, mentre sono stati più letali i coperini incendiati dagli stessi assalitori. I piani di Hamas diventano "presunti", quando sono già descritti chiaramenti nello statuto di Hamas. I colpiti dai soldati israeliani sembrano a Giorgio a dei nosrmali passanti che si trovavano lì per caso. Luned' pubblichiamo un video girato dagli stessi terroristi, in cui quella che Giorgio presenta come "paramedica 21enne Razan al Najjar" viene intervistata e dichiara di essere una martire venuta lì per farsi uccidere . La Palestina mercoledì sarà al centro della seduta dell'Assemblea generale dell'Onu dopo l'uccisione da parte di Israele di altri quattro manifestanti di Gaza durante il «Venerdì di Gerusalemme» della Grande Marcia del Ritorno. «Abbiamo chiesto una riunione d'emergenza dell'Assemblea per condannare Israele, il suo uso della forza e l'uccisione di civili palestinesi», ha spiegato l'ambasciatore palestinese all'Onu Riyad Mansour. Circola già una bozza di risoluzione in cui si chiede di indagare sulle violenze avvenute nell'area e di garantire protezione alla popolazione palestinese. L'Osservatore Romano- " Venerdì di sangue al confine tra Israele e Gaza "
Il quotidiano vaticano pubblica spesso notizie in ritardi rispetto agli altri media, la ragione - viene detto - sta nel fatto che sono in genere commenti, che richiedono tempo- Ma quando si tratta di fare propaganda palestinista, la fretta è d'obbligo, non sia mai! "Venerdì di sangue" è un must nelle titolazioni, con la ripresa dei numeri di morti e feriti, colpiti da 'proiettili veri'. Pare che l'invasione di un altro paese non possa essere fermata con telegrammi o invocazioni alla pace, come vorrebbero alcuni redattori, istruiti in tale maniera dall'autorità più alta, sempre con molta ostinazione. Tel Aviv, 9. - Nuovo venerdì di sangue al confine tra Israele e striscia di Gaza, dove ieri quattro palestinesi sono rimasti uccisi durante le proteste per la "marcia del ritorno" indetta da Hamas. I media locali parlano di almeno 525 feriti, ottanta dei quali sarebbero stati colpiti «da proiettili veri», oltre alle pallottole di plastica. Secondo l'esercito israeliano, i dimostranti hanno bruciato gomme, tirato tubi, ordigni esplosivi e sassi verso i soldati, tentando di danneggiare i reticolati al confine. I disordini sono stati particolarmente intensi soprattutto nella zona di Khan Jounis, a sud della Striscia, e a Jabaliya. Sulla situazione è stata convocata per mercoledì prossimo una riunione d'emergenza dell'assemblea generale delle Nazioni Unite. Manifestanti palestinesi durante le proteste al confine con Israele. Per inviare la propria opinione, telefonare: redazione@ilmanifesto.it ornet@ossrom.va |
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