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Avvenire - L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
25.05.2018 Territori contesi & Golan: due solite veline palestiniste sui giornali cattolici
Trasformano dei dati di fatto in una novità

Testata:Avvenire - L'Osservatore Romano
Autore: Luca Geronico
Titolo: «'Cisgiordania, altre 2.500 case' - Israele annuncia altre case in Cisgiordania»
Riprendiamo oggi, 25/05/2018, a pag. 22, da AVVENIRE, con il titolo'Cisgiordania, altre 2.500 case', il commento di Luca Geronico; dall' OSSERVATORE ROMANO, a pag. 3, la breve "Israele annuncia altre case in Cisgiordania".

A destra: il Golan

I due quotidiani cattolici pubblicano oggi due brevi articoli quasi identici in cui si rende conto - come se si trattasse di una notizia sconvolgente - dei normali progetti edilizi di Israele, analoghi a quelli di ogni altro Paese. Avvenire, inoltre, definisce Avigdor Lieberman, Ministro della Difesa israeliano, "super falco", senza prendersi la briga di spiegare il motivo di questa etichetta.

L'altra notizia riportata dalle due veline dei giornali cattolici e dal Manifesto è quella del possibile riconoscimento da parte dell'Amministrazione Trump del Golan, che è parte di Israele a tutti gli effetti dal 1980, dopo le guerre di difesa combattute e vinte da Israele nel 1967 e nel 1973. Scrivere quindi "riconoscimento" rivela ignoranza della Storia o, molto vicino al vero, uno dei tanti tentativi di delegittimare Israele.

Ecco gli articoli:

AVVENIRE - Luca Geronico: 'Cisgiordania, altre 2.500 case'

Immagine correlata
Luca Geronico

Nuova stoccata, nel quotidiano duello, verbale e legale, tra Palestina e Israele. Con un twitter il super falco Avigdor Lieberman, titolare della Difesa, ha annunciato che Israele rilancerà i progetti edilizi in Cisgiordania. «La settimana prossima - ha scritto Lieberman - sottoporremo al Consiglio superiore perla progettazione nella Giudea-Samaria (Cisgiordania) piani per la costruzione di 2.500 alloggi, 1.400 dei quali da realizzare subito». Inoltre «estenderemo le costruzioni in tutta la Giudea-Samaria da Nord a Sud, in insediamenti piccoli e grandi». E ora, dopo quello di Gerusalemme come "capitale unica" di Israele da parte della Casa Bianca, Israele punta anche al riconoscimento delle alture del Golan. Il ministro israeliano dell'Intelligence, Yisrael Katz, ha dichiarato che nei colloqui bilaterali con Washington è ora «in cima all'agenda» il riconoscimento da parte degli Stati Uniti dell'annessione unilaterale delle alture del Golan, contese con la Siria, da parte dello Stato ebraico. «Questo è il momento perfetto per fare una tale mossa», ha detto il ministro. Un passo necessario per contrastare Teheran: «La risposta più dolorosa che si può dare agli iraniani è riconoscere la sovranità sul Golan di Israele». «Penso che ci sia una grande maturità e un'alta probabilità che questo accada», ha aggiunto il ministro, secondo cui il riconoscimento potrebbe avvenire «entro qualche mese». La Casa Bianca non ha per ora commentato le osservazioni di Katz. Infine, nuova presa di posizione della Arabia Saudita sul trasferimento dell'ambasciata degli Stati Uniti da Tel Aviv a Gerusalemme. «Non è stata una decisione sana», ha dichiarato l'ambasciatore dell'Arabia Saudita in Turchia, Walid Bin Abdul Karim El Khereiji, spiegando che Riad è sempre stata dalla parte dei palestinesi. «Abbiamo visto tutti che ci sono molte variabili nella regione. Ci sono anche cambiamenti nella politica americana - ha detto -. Allo stesso modo il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli Stati Uniti non è una decisione salutare. È stata condannata da tutti i Paesi arabi». L'inviato saudita ha poi definito «molto importante» la posizione espressa venerdì dall'Organizzazione della cooperazione islamica (Oci) riunita in un summit straordinario.

OSSERVATORE ROMANO: "Israele annuncia altre case in Cisgiordania"

Immagine correlata
Terroristi palestinesi

Israele si appresta a lanciare nuovi progetti edilizi in Cisgiordania. Lo ha annunciato questa mattina su Twitter il ministro della difesa Avigdor Lieberman. «La settimana prossima — ha scritto — presenteremo piani per la costruzione di 2500 alloggi, 1400 dei quali da realizzare subito». In tal modo, il governo israeliano intende estendere gli insediamenti già presenti in Cisgiordania. La questione degli insediamenti ebraici in Cisgiordania è uno dei punti cruciali del contenzioso tra israeliani e palestinesi. Questi ultimi chiedono lo stop immediato di tutte le attività edilizie israeliane quale precondizione essenziale di qualsiasi trattativa. Secondo la stampa israeliana, attualmente in Cisgiordania vivono più di 380.000 coloni, oltre il quaranta per cento dei quali fuori dai principali insediamenti, in quelli che vengono definiti "avamposti illegali".

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Avvenire: 02/6780510
L'Osservatore Romano 06/69883461
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