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La Stampa-La Repubblica Rassegna Stampa
22.02.2018 Far fuori chi governa, ecco in democrazia cosa vogliono le opposizioni
Cronache di Rolla Scolari, Vincenzo Nigro, commento di Fiamma Nirenstein

Testata:La Stampa-La Repubblica
Autore: Rolla Scolari-Vincenzo Nigro
Titolo: «Corruzione,favori e pressing sui media, Netanyahu tradito dal fedelissimo-La 'scatola nera' di Netanyahu sta per raccontare tutto»

Bibi in primo piano anche oggi,22/02/2018, su IC. Riprendiamo STAMPA e REPUBBLICA, i due testi si integrano, anche nella esclusione di qualsiasi voce che non provenga dalle opposizioni.
Due titolazioni poi da romanzo giallo, al solito Rep non si smentisce e questa volta anche la Stampa, che dà per scontata la sentenza.
Il pezzo di Nigro è, come quello di Scolari, attento soprattutto a dare un rilievo sproporzionato alle accuse, tutte da dimostrare e la maggior parte risibili. E' la regola delle democrazie, le opposizioni sentono come dovere prioritario l'abbattimento di chi è al governo. Ma Bibi ha dalla sua i successi nei campi che più interessano agli israeliani: l'economia, la sicurezza, la politica estera, uno dopo l'altro -grazie alla straordinaria capacità di Netanyahu - un successo. Per questo lo votano e lo eleggono da 8 anni.

Accuse folli contro Netanyahu, di Fiamma Nirenstein:

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Accendo la radio a Gerusalemme, non posso credere che i giornalisti israeliani coadiuvati da tanti politici scatenino questa follia contro Netanyahu. Ma di cosa lo accusano, a fronte del fatto che è stato sempre una muraglia di difesa contro l'Iran e tutti i feroci nemici di Israele, contro i terroristi e gli antisemiti,senza per questo lanciarsi azioni di guerra? Lo accusano, parlandone come di un criminale, e trattando da criminali i membri della sua famiglia e i suoi amici, di aver cercato di influenzare la stampa con mezzi illeciti (accusa ridicola, dato che ha seguitato a attaccarlo) e di aver ricevuto in regalo sigari e vino! E per questo lo insultano, lo buttano in pasto alle belve, riempiono di gioia gli ayatollah e Shalom Achshav, gli sciacalli di vari colori si avventano sul ricco piatto di voti che resterebbe privo di qualcuno che sia bravo, forte, orgogliosamente israeliano come lui, capace di gestire la guerra e la pace, che abbia gestito l'economia come lui, che abbia fatto di Israele un paese apprezzato persino da tutti i Paesi arabi sunniti senza per questo alzare le mani di fronte a richieste suicide verso cui tutto il mondo lo spingeva. Speriamo ce la faccia.

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Ecco i due articol:

La Stampa-Rolla Scolari:" Corruzione,favori e pressing sui media, Netanyahu tradito dal fedelissimo "

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Rolla Scolari

L'ultimo guaio di Benjamin Netanyahu si chiama Shlomo Filber, ed è un suo consigliere di vecchia data. II capo (sospeso) del ministero della Comunicazione avrebbe accettato di comparire come testimone dell'accusa nell'ultimo scandalo di corruzione che ha come protagonista il premier d'Israele. II cosiddetto fascicolo 4000 è il quinto nelle mani di una magistratura che da tempo indaga sull'uomo forte del Paese, mentre lui contrattacca per difendere un sistema di potere costruito in 12 anni alla guida d'Israele. Capitani d'azienda, produttori di Hollywood, giudici e poliziotti, giornalisti influenti, una First Lady ingombrante al centro del gossip. Ci sono tutti gli ingredienti dello scontro tra poteri in una storia che questa volta rischia sul serio di far traballare quel politico che, dato più volte per spacciato, è (mora riuscito a smentire i più sfavorevoli sondaggi, diventando premier quattro volte. E la prima volta che una persona a lui così vicina siede al banco dei testimoni. Per gli inquirenti, Filber faceva da tramite: favori alla compagnia telefonica Bezeq in cambio di una copertura mediatica positiva da parte di Walla!, popolare sito d'informazione di proprietà di Shaul Elovitch, tra i maggiori azionisti di Bezeq. La polizia ha inoltre consigliato al procuratore generale d'incriminare il premier per altri due casi in cui è sospettato. Il dossier 1000 riguarda doni ricevuti negli anni dalla famiglia Netanyahu dal produttore di Hollywood Arnon Milchan e dal miliardario australiano James Packer: gioielli, sigari, champagne e altro per 285 mila dollari in cambio di favori politici. Registrazioni di conversazioni con Arnon Mozes, editore del quotidiano più diffuso in Israele, Yedioth Ahronoth, testimonierebbero nel fascicolo 2000 il tentativo di un accordo: una copertura giornalistica favorevole in cambio di limitare la circolazione del tabloid gratuito Israel Hayom, vicino alla destra del Likud, partito di Netanyahu. C'è poi il caso 3000, in cui è coinvolto l'avvocato del premier: una storia di tangenti nella vendita di sottomarini tedeschi Dolphins a Israele. L'ultimo colpo alla tenuta del potere di Bibi è arrivato quando il giornalista Ben Caspit di Maariv ha rivelato martedl i sospetti della polizia nei confronti di un portavoce del premier: avrebbe tentato di corrompere un giudice - offrendole il posto di procuratore generale - per insabbiare un dossier contro la First Lady Sara che, accusata di frode e abuso di fiducia, ha speso oltre 100 mila dollari di denaro pubblico in cene per la residenza ufficiale. II premier nega tutte le accuse. Su Facebook ha postato un sondaggio commissionato dal suo partito: se si votasse oggi, il Likud otterrebbe quattro seggi in Parlamento in più. «Ma più l'opprimevano, e più il popolo moltiplicava e s'estendeva», scrive lui citando la Torah, libro dell'Esodo. E anche sulla stampa, la narrativa si fa intensa nella critica: «II suo aspetto ha dato alla battaglia che combatte le dimensioni di una tragedia shakespeariana - scrive l'editorialista Nahum Barnea - Questa non è la fine. Non è neppure l'inizio della fine. Ma non può esserci fine diversa». Yossi Verter sul quotidiano liberal Haaretz definisce il premier «un cadavere politico». Si parla di un possibile voto anticipato, che servirebbe a Netanyahu per sospendere con la campagna la minaccia giudiziaria. In pochi però nella coalizione di destra che tiene in piedi il governo vorrebbero un voto, oggi troppo rischioso, e una campagna in cui il tema sarebbe: «Quanto è corrotto Bibi?», ci dice Anshel Pfeffer, giornalista di Haaretz e autore di una biografia in uscita a maggio, Bibi: «The Turbulent Life and Times of Benjamin Netanyahu». Il vero rischio nell'immediato per il premier, spiega, è che il superteste Filber tiri fuori subito qualcosa di talmente esplosivo da obbligare i suoi alleati - Naftali Bennett, alla testa del partito di ultra destra HaBayit HaYehudi, e Moshe Kahlon, capo del centrista Kulanu - a tirarsi indietro, facendo crollare la coalizione. E il lungo potere di Bibi Netanyahu.

La Repubbica-Vincenzo Nigro: " La 'scatola nera' di Netanyahu sta per raccontare tutto

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Vincenzo Nigro

TEL AVIV Ieri, al gran pranzo in onore dei presidenti delle organizzazioni ebraiche americane, Bibi Netanyahu ha parlato ancora della minaccia iraniana, del drone che l'aeronautica ha abbattuto 10 giorni fa. Ha spiegato il pericolo che viene dalle bombe, dai missili che Hezbollah è pronto a lanciare su Israele visto che il movimento sciita con Teheran è padrone di mezza Siria. Ma non ha detto una parola delle vicende giudiziarie pericolose, anche per lui, il secondo premier più longevo di Israele, il "mr. Teflon" capace di adattarsi e sopravvivere a tutto. Ieri un colpo assai pesante: Shlomo Filber, il confidente sincero di Bibi, l'uomo di fiducia di vent'anni, dopo essere stato arrestato ha siglato un patto con la polizia. Dirà tutto quello che sa in cambio di uno sconto di pena. Filber è stato direttore generale del ministero delle Comunicazioni quando Netanyahu da premier era anche ministro ad interim. La polizia lo ha fermato nella nuova inchiesta in cui Bibi è coinvolto, il "caso 4.000". È un'indagine sui favori fatti alla compagnia telefonia pubblico/privata Bezeq, favori che hanno fatto guadagnare milioni all'azionista di controllo Shaul Elovitch (anche lui arrestato). In prigione è anche l'ex portavoce di Netanyahu, Nir Hefetz. Secondo l'accusa il premier avrebbe 'venduto" i suoi servigi solo per essere trattato meglio dal sito internet Walla controllato da Bezeq. Otto giorni fa Netanyahu era già stato colpito con le inchieste "1.000" e "2.000", per le quali la polizia chiede il processo al procuratore generale. Ma se quei due casi erano considerati episodi minori, l'arresto e l'accordo di Filber cambiano tutto. «È la scatola nera di Bibi, sa tutto di lui, e due giorni in carcere sono bastati per fargli firmare un impegno a raccontare tutto», scrive YediotAharonot. La sinistra, i partiti di centro, tutta l'opposizione chiedono dimissioni e voto anticipato. I compagni di partito, cioè i deputati "creati" da Bibi, lo difendono, ma gli altri leader del Likud e i capi dei partiti conservatori e religiosi alleati di governo per ora rimangono di fatto in silenzio: «Ma è un silenzio preoccupante, perché stanno solo cercando di capire quando uscire allo scoperto per colpire un capo ormai troppo debole e governare la successione», scrive il Jerusalem Post.

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